Single, giornata mondiale: ma è solitudine o singletudine?

Non si finisce mai di imparare ed oggi impariamo un nuovo vocabolo: la singletudine, ovvero essere single per scelta. E c’è pure una giornata mondiale che, guarda caso, ricorre proprio oggi 11 novembre.

Il Single’s Day è un’invenzione dei cinesi. Nata nel 1993, la giornata mondiale dei single non è paragonabile a quella che in Italia si festeggia il 15 febbraio, il giorno dopo San Valentino.

La differenza è sostanziale.

La solitudine

Cosa sia la solitudine, lo spiega bene la Pausini:”la solitudine fra noi, Questo silenzio dentro me è l’inquietudine di vivere la vita senza te“.

L’inquietudine di vivere la vita senza il partner. Depressione, ansia, tristezza, autocommiserazione e chi più ne ha più ne metta. Avete presente quando vi arriva l’invito di un bell’uomo che però poi passa tutta la cena a raccontarvi della ex moglie e di come è difficile affrontare le forze dell’universo senza una donna?

Insomma, una cantilena in stile Zucchero Fornaciari.

Non di meno sono le donne, che non appena hanno l’occasione tirano fuori dalle tasche un “tu non sai cosa sia la mia vita…le bollette, il lavoro, i figli…tutto da sola!“. E vai di Kleenex.

Per farla breve: quanto altro male ti farà la solitudine.

E questa è la versione brutta dell’essere single, cioè quella del 15 febbraio.

La singletudine

La versione felice del soggetto single, è la singletudine.

Per spiegarverlo, càpitano a fagiolo due persone molto importanti della mia vita. Non vi dirò i nomi, per ovvie ragioni di privacy, ma li chiamerò “Cuor di Leone” e “la Schiava liberata”.

Non si conoscono, badate bene, ma il trait d’union tra loro è proprio la felicità di essere single!

Il Cuor di Leone, continua a rifarsi gli occhi tra modelle e attrici. Le baccaglia tutte, prima o poi, sparando nel mucchio qualcuna la rimedia, senza avere l’obbligo di doverla accompagnare dal dentista. Lui si permette il pantalone con il risvoltino, le cene al messicano, la passeggiata alle due di notte con il suo cagnolino, partita e rutto libero. Quando una donna lo guarda, il messaggio degli occhi è il seguente: “cava, guavda pure, tanto non te lo puoi pevmetteve….

La Schiava Liberata, piuttosto che lavare i panni ad un uomo e passare la notte a sentirlo russare, andrebbe anche a fare la missionaria in Africa. A lei non importa proprio nulla di avere un uomo che l’attenzioni, tanto appena si avvicina uno, ha già inquadrato almeno sette difetti. Lei si permette il latte caldo la sera, con una camicia da notte antistupro, in stile modello Giuditta di Benigni, mangia davanti alla TV e, quando un uomo la guarda, gli occhi dicono:”che vuoi…’na foto?

Loro stanno bene nella loro condizione. Uno si dichiara indipendente, l’altra, emancipata.

Sono single per scelta. Vivono nel loro appartamentino di città e, da uno, entra giusto la donna delle pulizie, dall’altra, neanche l’idraulico.

Giornata mondiale della singletudine

Battute a parte e tornando seri, il problema di non riuscire a trovare l’anima gemella è una condizione sociale del tempo che viviamo. Il concetto di coppia si è trasformato nei decenni, così come il ruolo di partner. Dal tempo idilliaco della famiglia Cunningham di Happy Days, sono cambiate le esigenze della coppia e della famiglia, intese proprio come strutture sociali, ed è sempre più difficile far combaciare caratteri e personalità.

Esiste ancora il concetto che “essere single” sia una fase di stand by tra una relazione e l’altra e non una condizione in cui, invece si esplora il proprio Io. Per questo chi non riesce a vivere serenamente la sua condizione di single, si sente in solitudine. E’ una condizione passiva, un status che subisce e che, normalmente non ha deciso. Succede spesso a chi è stato lasciato e non se ne fa una ragione. Il suo approccio nelle relazioni sentimentali è sempre di dipendenza dall’altro e questo lo manifesta fin dal primo appuntamento che raramente, ha poi un seguito.

Chi decide di stare solo, abbraccia un percorso di crescita personale. Riconosce questa condizione come un momento importante per affermare la propria autostima, per capire i propri limiti, le proprie esigenze e, soprattutto, comprendere che il rapporto di coppia non è una condizione di dipendenza l’uno dall’altro, ma un reciproco do ut des di attenzioni.

Cuor di Leone e la Schiava Liberata lo sanno bene, per questo sono due persone in perfetto equilibrio con il loro essere single.

Ma prima o poi, l’Amore busserà anche da loro e li sentirò cantare “più bella cosa non c’è!!!

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”