Steve Winwood: “Arc of a diver” inaugura la British Invasion

Per la rubrica “33 giri di ricordi”: recensione e retrospettiva dell’album “Arc of a diver” di Steve Winwood.

La Storia non è solo quella che si studia sui libri di scuola. È storia tutto ciò che ha contribuito al nostro sviluppo sociologico e che ha segnato gli eventi culturali. Ogni contesto storico è stato accompagnato dalla musica, colonna sonora che ha “battuto il tempo” e raccontato in modo indelebile la storia, fissandola a colpi di note nella nostra memoria. Nasce così la rubrica “33 giri di ricordi”, la musica che ha fatto la storia.

Proseguono gli appuntamenti con i 33 giri di ricordi, quelli che hanno segnato un’epoca: oggi parliamo di “Arc of a diver” di Steve Winwood.

1980

A Palermo viene ucciso dalla mafia il Presidente democristiano della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella. Stava tentando di costituire una giunta con la partecipazione del PCI.  

Esplode lo scandalo delle scommesse nel mondo del calcio. Numerosi calciatori di Serie A e B accusati di truffa per aver truccato le partite accettando denaro. Coinvolti dirigenti e giocatori di squadre tra cui Lazio, Milan, Napoli, Perugia, Bologna e Avellino.

I Carabinieri del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fanno irruzione nel covo brigatista di Via Fracchia, a Genova, su indicazione di Patrizio Peci, primo pentito delle Brrigate Rosse. Nel conflitto a fuoco perdono la vita i brigatisti Lorenzo Batassa, Piero Panciarelli e Riccardo Dura.  

Alle 20:45 scompare dai radar, 40 miglia nautiche a nord di Ustica, un DC9 della compagnia Itavia che da Bologna doveva raggiungere Palermo. Nessun superstite tra i 4 membri dell’equipaggio e i 77 passeggeri.

A Lubiana muore il maresciallo Jozip Broz Tito. La sua scomparsa segna l’inizio della disgregazione della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia.

Toto Cutugno vince la trentesima edizione del Festival di Sanremo con “Solo noi”.

L’Inter è Campione d’Italia per la dodicesima volta. Capocannoniere del torneo Roberto Bettega (Juventus) con 16 reti

Mr Fantasy

Enfant prodige, nato nel 1948 a Birmingham, nel 1965, all’età di 17 anni, assieme al fratello maggiore Muff, entra a far parte del gruppo di british R&B The Spencer Davis Group. Partecipa alla composizione di numerosi hit-single tra cui la mitica “Gimme some lovin”, inserita anche nella colonna sonora di “The Blues Brothers”.

La sua carriera è un susseguirsi di collaborazioni e di partecipazioni a gruppi che hanno fatto la storia della musica: Blind Faith, il primo supergruppo del rock, insieme al batterista Ginger Baker e al bassista Ric Grech; e naturalmente i Traffic con Jim Capaldi e Chris Wood.

Abbandonati i Traffic, si dedica alla carriera solista, pubblicando l’omonimo album d’esordio nel 1977, che passa quasi inosservato. L’album non conteneva un singolo di successo, e le vendite ne risentirono, nonostante la grande aspettativa commerciale.

Ma tre anni dopo l’ex bimbo prodigio pubblica “Arc of a diver”: è un successo strepitoso, ma soprattutto è l’inizio della “British Invasion”.

Arc of a diver

Avevo intenzione di fare Arc of a diver, in modo che sembrasse che una vera band stesse suonando. Quando ero bambino, giocavo sempre con le macchine a nastro: sovraincisionavo per sembrare una band. Questo disco lo avrei fatto comunque, ad un certo punto. È solo che finalmente avevo lo studio che mi ha permesso di farlo”.

One man band”, in poche parole. Steve Winwood compone, suona, produce e canta tutte le canzoni. Sette tracce per quaranta minuti di musica, che rappresentano la svolta: dalla new wave, esplosa da un paio d’anni, iniziata con David Bowie e l’album “Heroes”, alla British Invasion che caratterizzerà tutto il decennio, tramandato ai posteri come “mitico”.

Canzoni come “While you see a chance”, la title-track, “Spanish dancer” e soprattutto “Night train”, rappresentano una svolta epocale. Pop, rock, soul, R&B, ed elettronica, sapientemente mischiati in una serie di canzoni mai sentite prima, con quella voce calda, unica nel suo genere, che va dove vuole. Senza dimenticare le tastiere, usate in diversissime modalità espressive, sia in chiave di appoggio armonico che in primo piano negli assoli, con una timbrica che diventerà un marchio di fabbrica.

L’album rappresenterà una preziosa fonte di ispirazione per diversi artisti a venire. Vero Peter, Gordon e Phil?

Senza dimenticare la fama di grandissimo e ricercatissimo session-man, che gli è valsa anche la collaborazione con i Talk Talk, massimi esponenti della British invasion, per i quali ha suonato le tastiere e l’organo Hammond nel capolavoro della band inglese “The colour of spring” del 1986. Anche Mark Hollis, leader dei Talk Talk, si avvarrà della collaborazione di Steve Winwood, nell’omonimo album solista.

Roll with it

L’artista di Birmingham proseguirà la carriera solista con una serie di album altrettanto validi, come “Talking back to the night”, “Back in the high life” (il primo che registra la presenza di musicisti esterni) e “Roll with it”, tanto per citarne alcuni. Album che confermeranno Steve Winwood come uno degli artisti più innovativi e poliedrici della storia della musica contemporanea.

Indimenticabile, parlando di cinema, il breve cameo nel film “Blues Brothers: il mito continua”. 

Nel 2008 ha ricevuto un dottorato onorario in musicologia dal Berklee College of Music insieme a Philip Bailey, Maurice White, Rosa Passos.  

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.