Digitalizzazione glocal: il Monferrato esempio di innovazione tecnologica

La digitalizzazione è alle porte. Durante il periodo di emergenza Coronavirus abbiamo fatto un salto di quattro-cinque anni, quelli che mancavano all’Italia per arrivare al pari, o quasi, degli altri Paesi. I portali social e digitali si sono moltiplicati col solo scopo di garantire servizi preesistenti e nuovi, come i tour da casa.

Il tutto grazie all’attività incessante e continua di chi ha deciso di reinventarsi per continuare a lavorare e alleggerire la quarantena dei propri connazionali.

L’esempio di Italiatourvirtuali.com

Sarà un’estate di viaggi esclusivamente rivolti all’Italia. E visto che proprio ora bisogna ripartire e usufruire anche dei fantomatici “bonus vacanze” concessi dal Governo, è proprio al turismo prossimo nel tempo e nello spazio che viene rivolta un’iniziativa digitale tutta italiana. Dopo l’idea originaria di Zetatielle Magazine dei Tour Virtuali disponibili proprio sul nostro sito, ora parliamo di una bella novità parte dalla Sardegna col desiderio di espandersi in tutto il Paese e nel mondo.

L’idea viene dall’azienda Pinka Group che ha sede a Sassari e si occupa di soluzioni per il business e creazione di brand. Italiatourvirtuali.com è il nuovo portale online che raccoglie video a 360° per fruire di siti turistici al momento irraggiungibili. La digitalizzazione glocal al servizio del turista.

Messi in pausa dall’emergenza sanitaria – dice il responsabile direzionale Oscar Pinna che nell’azienda è affiancato dallo zio Domenico e dal fratello Stefano – ci siamo interrogati su come reinventarci e abbiamo deciso di sviluppare un’idea utile per la comunità senza alcun scopo di lucro“.

Non ci guadagniamo noi – aggiunge – e non ci guadagnano gli enti che ci hanno contattato, per ora, perché la pubblicità avrà sicuramente un riscontro positivo nel futuro“.

Il sito raccoglie i tour virtuali di musei, siti archeologici, parchi divertimento. Qualsiasi luogo di cui gli italiani abbiano sentito la mancanza durante la quarantena e che non vedono l’ora di visitare di nuovo. L’idea è nata il 18 marzo e dopo soli 21 giorni era online, raggiungendo in un mese il milione di visitatori. È il segno che, ora che si può tornare a viaggiare, gli italiani sono ben contenti di rivedere la loro Italia.

Il Museo ebraico di Casale Monferrato

Tra i siti disponibili sul portale c’è anche un gioiello della provincia alessandrina: il Museo ebraico di Casale Monferrato.

Abbiamo aderito – dice il direttore Claudia De Benedettiperché riteniamo che sia una soluzione strategica per far conoscere il nostro bene non solo ai cittadini locali, ma anche all’estero e a tutti i visitatori che vogliono venire a vedere la Sinagoga di Casale, tra le più belle d’Europa. Siamo certi che questo possa favorire il turismo delle piccole località di solito dimenticate o ricordate per altro. Anche il Monferrato ha i suoi gioielli nascosti ed è giusto comunicarlo“.

Così la rivoluzione digitale e la digitalizzazione glocal diventano un’occasione per rilanciare il territorio locale senza dimenticare l’importanza della visita in presenza. Perché, anche quando il turismo riprenderà il suo ciclo di vita tradizionale, la versione web potrà comunque garantire un servizio di pubblicità e promozione indispensabile.

In foto l'entrata della sinagoga di casale monferrato vista dalla porta. immense le luci e le decorazioni dorate dell'altare, circondate da due file di banchi di legno scuro. Il sito fa parte dei tour virtuali di pinka group
La Sinagoga di Casale Monferrato – fotografia di Giulia Di Leo

Dopo il successo registrato nel periodo pasquale, in cui a fronte degli abituali duemila accessi fisici ce ne sono stati 500 in formato digitale, la speranza della direzione museale aumenta.

Confidiamo – aggiunge Claudia De Benedetti – che la ripartenza avvenga su due binari. Il primo sarà quello del passaparola digitale“.

E aggiunge:”Il secondo elemento sarà l’allargamento dei confini. La vicinanza digitale ci ha permesso di mantenere il legame con l’Associazione dei Musei Ebraici Europei. Abbiamo partecipato a una riunione in cui eravamo gli unici a livello italiano insieme a Roma e Venezia. Per noi trovarci accanto a due importanti città turistiche italiane è motivo di grande orgoglio“.

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.