Tulipani di Seta Nera, il Festival Internazionale del Film Corto – XIII edizione

Il festival si farà, malgrado le restrizioni da Covid-19, parola di Diego Righini e Paola Tassone, organizzatori della manifestazione. Questa è la prima bella notizia. La seconda è che sarà visibile per tutti in streaming su canali Sky e del digitale terrestre. La terza è che le novità sono tante e tutte interessanti. “Il più grande momento del sociale italiano, perchè non ce ne sono altri” dice Diego Righini. E allora via ai preparativi del Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera, la manifestazione dedicata al tema della diversità in genere, attraverso cortometraggi e #socialclip. Ma non solo.

Il festival arrivato alla sua XIII edizione, è arricchita da una nuova sezione interamente dedicata ai Documentari. Questa sezione nasce per venire incontro alla necessità e all’urgenza di tanti registi di raccontare delle storie vere.

Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera

Il Festival Internazionale Film Corto “Tulipani di Seta Nera”, è una manifestazione ideata da Paola Tassone e organizzata dall’associazione studentesca “Università Cerca Lavoro”.

L’obiettivo di promuovere il lavoro di giovani autori, che con le proprie opere, raccontano, tramite le immagini, “non il semplice racconto di una diversità, ma l’essenza della diversità, sapendola soprattutto valorizzare”.

Per la Sezione Documentari, il direttore artistico è Mimmo Calopresti, per la sezione Sezione #SocialClip Grazia Di Michele e i rispettivi presidenti di giuria: Flavia Perina per i documentari, Red Ronnie per i #socialclip e Caterina D’amico per i cortometraggi.

Premio #Socialclip: la musica e il Festival

Una grande partecipazione da parte di autori e compositori. “Sono arrivati circa 50 socialclip, italiani. Età media dai 20 ai 60 anni, con tematiche diverse, sempre tematiche sociali (…) “ afferma Grazia Di Michele, direttore artistico della sezione #socialclip.

La qualità e l’importanza della musica diventano elementi non più di accompagnamento ma protagoniste del video stesso, sottolinea Francesca Romana Massaro, contenuti con “musiche esaltanti, emotivamente parlando, davvero fresche e che ho trovato di grande impatto“. E a proposito di musica, si è espresso anche il presidente di giuria Red Ronnie, che ha evidenziato le tecniche di ieri e di oggi usate per fare videoclip, mettendo in luce una giusta e sacrosanta differenza tra le diverse generazioni.

Il commento del presidente di giuria

“Quando nacque il videoclip, c’era chi diceva che toglieva l’immaginazione alla musica, ma sono progetti come quello lanciato in questo premio che possono ridare valore a dei messaggi di tipo sociale in cui la perfetta simbiosi tra parole, musica e racconto visivo riesce ad esprimere il significato di una condizione”. Parere autorevole che arriva da Red Ronnie, presidente di giuria.

Il modo di fare la regia di un video clip musicale è cambiata, è evoluta. Ieri, inteso come il decennio degli anni 80, anni in cui nasce il videoclip musicale, anni che hanno avuto il potere di essere caratterizzati da una visione positiva della vita e del futuro, raccontando anche il peggio, attraverso immagini e musiche che avevano la capacità di un impatto psicologico decisamente positivo. Oggi, la narrazione di un videoclip passa troppo spesso e volentieri da immagini forti, crude dando una visione suggestiva ma nel senso “noir” della parola. Un’analisi, quella di Red Ronnie, lucida e perfettamente condivisibile.

I finalisti #socialclip

Per la sezione video musicali, i finalisti sono 8 +1.

Le opere selezionate saranno premiate per miglior regia, migliora musica, miglior testo, e poi il premio over 35. Dovevano essere otto le opere ma poi è stato deciso un premio speciale ad un’opera che si aggiudicherà una sorta di “premio della critica”, perchè brillava per una particolare qualità.

Mandela, di Ivan Cazzola, cantata da Margherita Vicario, che tratta il tema della diversità.

Potesse esplodere questa città, di Giacomo Spaconi, cantata da La Scala Shepard, il tema è la violenza in una relazione di coppia.

Fogli di carta, di Elia Romanelli, cantata da Rita Boncoletto e Teti Cortesi. Una tematica forte, la violenza su minori.

Naples calling, regia di Massimo Di Pinto, interpreti Daniele Sanzone e gli A67. Il senso di abbandono di una città. Una storia che arriva da Scampia

Figli di nessuno, di Yuri Santurri e Daniele Tofani (Trilathera), interpretata da Fabrizio Moro feat. Anastasio. L’emarginazione è il tema dominante.

Rim Almar’à, regia di Francesco Cabras, cantata dall’orchestra Almar’à, orchestra composta da 13 musiciste donne arabe di nove paesi diversi. La tematica di fondo è l’accettazione, l’inclusione, l’incontro. Piccola nota: la parola Almar’à significa “donne con dignità”.

Va’ pensiero, di Francesco Cabras, interpretata dall’Orchesta di Piazza Vittorio. Il tema è la fusione di identità culturali, in un unica bandiera.

Ps. Post Scrittum, regia di Tommaso Ranchino, cantata da Virgilio, brano volto a sensibilizzare sulle tematiche del carcere.

Rinascerà la vita, di Sandra Fucirelli, cantanta da Davide Romini, deportazione e sterminio il tema trattato.

Info e credits

Il festival si terrà si terrà in streaming dal 18 al 22 giugno, dalle ore 17:30 alle 21, ma in onda anche su canali Sky e del digitale terrestre.

Le opere finaliste sono visibili sul sito ufficiale di Tulipani di seta nera o cliccando qui

Il Festival Internazionale del Film Corto TULIPANI DI SETA NERA è istituito dall’Associazione Università Cerca Lavoro con la partnership di Rai Cinema Channel, il supporto della Regione Lazio, del Ministero per i beni e le attività culturali e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il patrocinio della Roma Lazio Film Commission e la collaborazione con l’Istituto CineTv R. Rossellini.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”