Turchia: foreste distrutte per far posto a miniere di carbone

Turchia, Foreste di Akbelen: una firma contro la distruzione per far posto a miniere di carbone. Lo chiede la Lipu che si schiera a fianco di Doğa, partner turco di BirdLife International.

Quello che sta succedendo in Turchia è l’ennesima offesa al Pianeta e alla considerazione verso la preservazione della nostra salute e della nostra stessa sopravvivenza. Da giorni, e foreste di Akbelen stanno subendo un nuovo attacco da parte dell’uomo. Un attacco iniziato nel 2019 e che ha già provocato lo sgombero e la cancellazione di 12 villaggi nonché gravi danni alla natura.

Nel pieno dello sforzo del raggiungimento degli obiettivi globali che prevedono la dismissione progressiva dell’utilizzo di risorse fossili, si assiste all’ennesima azione di devastazione delle foreste per far posto a miniere di carbone.

La comunicazione arriva dalla Lipu che ha lanciato una petizione per fermare la deforestazione di quest’area della Turchia.

Turchia: il lento morire del futuro

Una firma per fermare immediatamente il taglio delle foreste di Akbelen, nel sudovest della Turchia“. Questo il grido d’aiuto che la Lipu e Doğa, partner turco di BirdLife International chiedono per fermare il taglio delle foreste in atto da giorni per far posto a nuove miniere di carbone.

L’azione delle ruspe sta continuando anche in queste ore ma anche la resistenza di chi vuole difendere l’ambiente e il proprio futuro su queste terre. Purtroppo alcuni video pubblicati su social mostrano gli interventi della polizia che cerca di reprimere le proteste. Intanto la preoccupazione cresce perché ogni giorno la deforestazione aumenta, e le aree naturali scompaiono.

Le foreste di Akbelen, ricche di Pinus brutia, offrono un habitat per moltissime specie, tra cui il picchio muratore di Krüper , e forniscono aria pulita, aria e cibo alle popolazioni dei villaggi.

Per chiedere l’interruzione della deforestazione, l’annullamento della decisione del ministero dell’Agricoltura e altre importanti azioni puoi firmare la petizione online. Clicca QUI

deforestazione - degli alberi abbattutti sul suolo con un fiumiciattolo in mezzo e degli alberi di montagna sullo sfondo

Perchè è importante fermare la deforestazione a livello globale

La deforestazione, ovvero la scomparsa di aree forestali a causa di attività umane, è diventata una delle sfide più urgenti che il nostro pianeta deve affrontare. Questo fenomeno ha impatti devastanti sull’ambiente, sulla biodiversità e sul clima globale. In un’epoca in cui l’attenzione verso la sostenibilità e la conservazione delle risorse naturali è essenziale, è fondamentale capire i motivi, gli effetti e le possibili soluzioni alla deforestazione.

Le foreste sono habitat ricchi di biodiversità, ospitando migliaia di specie di piante e animali. La deforestazione provoca la perdita di habitat cruciali, mettendo a rischio la sopravvivenza di numerose specie, molte delle quali potrebbero scomparire prima ancora di essere scoperte. Questo squilibrio nell’ecosistema può innescare una catena di eventi negativi, minacciando anche l’umanità poiché siamo profondamente interconnessi con il mondo naturale.

Inoltre, le foreste giocano un ruolo cruciale nella regolazione del clima globale, assorbendo grandi quantità di anidride carbonica (CO2), uno dei principali gas responsabili dell’effetto serra. La deforestazione porta all’emissione di grandi quantità di CO2 nell’atmosfera, aggravando il problema dei cambiamenti climatici. La riduzione della copertura forestale diminuisce la capacità del pianeta di assorbire CO2 in eccesso, creando un circolo vizioso che accelera il riscaldamento globale.

La deforestazione può avere anche impatti gravi sulle comunità locali, spesso dipendenti dalle risorse delle foreste per il loro sostentamento. In molti casi, l’abbattimento delle foreste non solo priva queste comunità delle loro risorse, ma può anche causare conflitti sociali e problemi di sicurezza. Inoltre, l’erosione del suolo e il degrado delle terre a seguito della deforestazione possono compromettere la produzione alimentare e la stabilità economica delle regioni interessate.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”