Deforestazione, le motoseghe tacciono: l’UE approva la legge

Per la prima volta al mondo, le aziende dovranno dimostrare che i loro prodotti non hanno contribuito alla deforestazione per poterli vendere nell’UE. I rappresentanti del Parlamento europeo e dei governi nazionali, infatti, nel mese di dicembre 2022, hanno finalizzato la nuova legge che impone alle aziende di risalire lungo tutta la filiera di approvvigionamento, fino al singolo appezzamento di terra, pena l’applicazione di multe.

La legge si applicherà alle aziende che vendono soia, carne bovina, olio di palma, legno, gomma, cacao e caffè, e alcuni prodotti derivati come cuoio, cioccolato e mobili. Un passo avanti importante, dato che finora i cittadini europei non avevano alcuna garanzia che gli articoli acquistati non fossero frutto della deforestazione.

Tuttavia, mentre la nuova legge proteggerà le foreste, altre aree naturali assai sensibili come savane e torbiere restano ancora non tutelate, così come i diritti umani delle popolazioni indigene. Inoltre, per le pressioni del settore forestale europeo e del governo canadese, i governi dell’UE hanno optato per una definizione poco rigorosa di “degrado forestale”, che rischia di diventare una scappatoia per chi vuole continuare a tagliare legname in modo insostenibile. 

Le dichiarazioni di Greenpeace

Alla COP15 delle Nazioni Unite sulla biodiversità, la decisione Europea  è una svolta importante per le foreste e per tutte le persone che si sono battute per proteggerle. Non c’è dubbio che questa legge farà tacere un buon numero di motoseghe e impedirà alle aziende di trarre profitto dalla deforestazione” dichiara Federica Ferrario, responsabile della campagna agricoltura di Greenpeace Italia. “Però non tutto brilla oggi, dato che i governi dell’UE hanno infilato alcune scappatoie per le industrie del taglio del legname e non hanno protetto in modo adeguato i diritti delle popolazioni indigene, che difendono la natura anche a costo della loro stessa vita”.

Il portavoce di Greenpeace UE, John Hyland , ha dichiarato: “Questo è un importante passo avanti per le foreste e per le persone che si sono schierate per proteggerle. Non commettere errori, questa legge farà tacere alcune motoseghe e impedirà alle aziende di trarre profitto dalla deforestazione. I governi dell’UE dovrebbero vergognarsi di se stessi per aver aggiunto scappatoie per le loro industrie del legname e aver fornito una debole protezione ai diritti delle popolazioni indigene che pagano con il loro sangue per difendere la natura, ma state tranquilli: verremo a prenderli noi. Nei prossimi anni, l’UE deve ampliare la sua attenzione per proteggere la natura nel suo complesso, non solo le foreste, e impedire alle aziende che distruggono la natura non solo di accedere al mercato dell’UE, ma anche di ottenere prestiti dalle banche europee”. 

Le prossime mosse del Parlamento Europeo

Greenpeace afferma che sotto la pressione del settore forestale europeo e del governo canadese, i governi dell’UE si sono assicurati una vaga definizione di “degrado forestale”, essenzialmente una scappatoia che consente il disboscamento continuo e insostenibile delle foreste naturali. I governi nazionali hanno anche resistito a una spinta del Parlamento europeo per includere il rispetto del diritto internazionale dei diritti umani nella legge sulla deforestazione, e l’accordo concordato richiede solo il rispetto del diritto al consenso libero, preventivo e informato per le popolazioni indigene se il paese produttore garantisce che Giusto. 

Il Parlamento europeo ha spinto senza successo affinché la legge protegga “altri terreni boschivi” oltre a terreni che sono tecnicamente considerati foreste, ma questo sarà riconsiderato in una revisione entro un anno, e la protezione di altri ecosistemi come savane e zone umide entro due anni.

Una proposta del Parlamento europeo di includere gli istituti finanziari europei nella nuova legge non è poi entrata nell’accordo finale. La proposta avrebbe richiesto alle aziende di dimostrare che i loro prodotti erano privi di deforestazione non solo per venderli sul mercato dell’UE, ma anche per ricevere finanziamenti da banche con sede nell’UE. Questa proposta sarà tuttavia riconsiderata in una revisione della legge entro due anni. Anche il Parlamento europeo ha spinto per includere il mais nell’ambito di applicazione della legge, anch’esso legato a una significativa distruzione delle foreste. L’estensione della legge al mais e al biodiesel sarà considerata parte di questo processo di revisione.

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Almadarte esprime la mia passione per tutto il bello che la vita ci regala. L’arte, il teatro, la musica, il cibo, la poesia. La bellezza è una qualità che diventa sensibile alla prima impressione, l’anima l’apprende e riconosciutala, l’accoglie e in un certo modo le si accorda. 43 anni studi classici, amante dell’arte figurativa in modo particolare, desiderosa di apprendere e curiosa di ogni forma di cultura, osservatrice attenta dell’arte culinaria fa suo il motto di George Bernard Shaw “non c’è amore più sincero di quello per il cibo”