Allenamento propriocettivo: cos’è e a cosa serve?

Vorrei introdurvi in un argomento molto importante e cioè l’allenamento propriocettivo. Cos’è? A cosa serve? Quando è utile? Ve ne voglio parlare dopo aver letto alcune interessanti ricerche da parte di dottori ed insegnanti di scienze motorie. Penso sia molto interessante spiegarvi che cosa sia questa propriocettiva.

Che cosè la propriocettiva?

La propriocettiva o propriocezione o cinestesia è la capacità di percezione e di conoscenza del proprio corpo e di aver maggiore controllo delle varie contrazioni muscolari ad esso legate. Tutto questo è importante perché si arriva ad avere questa percezione senza l’uso dei recettori oculari ma bensì grazie a recettori presenti a livello periferico che portano le informazioni, immagazzinate, tramite il midollo spinale al sistema nervoso centrale il quale le codificherà e le elaborerà. Questi recettori prendono nomi diversi in base alla posizione in cui si trovano nel nostro corpo.

I principali recettori sono: fuso neuromuscolare che si trova nel muscolo e misura la variazione di lunghezza muscolare in una determinata unità di tempo, organo tendineo del Golgi che si trova nelle giunzioni muscolo tendinee e controlla i livelli di tensione, corpuscolo del Ruffini che si trova a livello cutaneo e reagisce a stimoli pressori e tattili e come ultimo il corpuscolo del Pacini che si trova a livello cutaneo profondo e reagisce a stimoli vibratori.

Cosa intendi per allenamento propriocettivo?

Ovviamente sapere che cosa sia la propriocettiva è importa ma capire come allenarla lo è ancora più del significato stesso. Partiamo dicendo che per far sì che questi recettori si attivino dando vita a quello che è il nostro allenamento propriocettivo, si devono fare esercizi in instabilità. L’instabilità farà sì che i nostri stimoli diano segnali propriocettivi. Tali segnali ci aiuteranno a riottenere ciò che era la corretta postura o il corretto funzionamento delle nostre articolazioni. Questo è molto utile dopo interventi o comunque infortuni articolari.

Mi è capitato da non molto tempo di trattare una cliente con questa tipologia di allenamento, su prescrizione del medico, per un infortunio al ginocchio. Nonostante una piccola rottura è un dolore molto forse siamo riusciti con l’allenamento e con degli antiinfiammatori prescritti sempre dal medico, a ottenere nuovamente la giusta mobilità articolare e la diminuzione del dolore. Tutto ciò ha fatto sì che potesse tornare ad allenarsi come prima anche con esercizi invasivi sulle articolazioni come per esempio lo squat.

Allenamento propriocettivo: cos'è, a cosa serve e quando è utile  nella foto udue atleti si allenano con dei palloni da palestra e attrezzi vari

Quindi serve solo dopo infortuni o traumi?

Assolutamente no. Si consigliano questi tipi di allenamento anche per migliorare la propriocettività quindi anche per avere una maggior percezione del lavoro che si sta svolgendo e una maggior precisione nella tecnica allenante e soprattutto prevenire gli infortuni. Questo allenamento è molto importante per chi per esempio esegue un gran numero di salti e cambi di direzione e quindi è soggetto a distorsioni o traumi alle caviglie e alle ginocchia. Ne sono un esempio il calcio, basket , tennis, pallavolo, rugby, atletica leggera ecc.

Quindi vi ho fatto capire quanto sia importante fare bene della propriocettività quando si vuole raggiungere un determinato livello allenante. Non basta solo caricare ghisa e basta ma bisogna saperla anche controllare per evitare di farsi male. Come dice un detto “la forza è nulla senza il controllo” questo descrive meglio il significato di ciò che vi sto dicendo.

Ma come ci si allena per la propriocettività?

Per prima cosa, si deve capire che questo tipo di stimolo si ha in instabilità, con esercizi a carico naturale e non, in appoggio sul terreno o su piani oscillanti di diversa difficoltà come per esempio tavolette, bosu , trampolini, balance in gomma ecc. Si consiglia l’esecuzione di questi esercizi senza scarpe per non limitarne la sensazione propriocettiva per via della scarpa. In alcuni casi si vanno a svolgere anche degli esercizi ad occhi chiusi per evitare l’utilizzo di recettori esterni come la vista.

Ovviamente in base al tipo di obiettivo si potranno creare anche dei veri e propri percorsi. Devono essere formati da tavolette differenti ed attrezzature varie per camminare, correre o balzare, così facendo andiamo a rendere ancora più utile e difficoltoso l’allenamento.  In conclusione, questo tipo di allenamento è molto utilizzato per aver maggior controllo del proprio corpo. Così facendo siamo completi in tutto anche nel collegamento neuromuscolare. Aiuterà molto ad arrivare all’obiettivo ultimo sani e conoscendo a pieno il proprio corpo.

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Daniele Bertocchi
Daniele Bertocchi
Libero professionista. Diplomato con attestati conseguiti preso l'Accademia fitness italiana registrata al movimento sportivo popolate italiano MSP Italia  Dice di sé: “Chi sono?! Daniele Bertocchi, personal trainer, certificato Coni tramite MSP Italia ,come professione ma anche nella vita. Cerco di portare tutte le persone che incontro sulla strada della salute e del benessere, sia mentale che fisico. Sono cresciuto in palestra entrando a 17 anni. Ho imparato a conoscere e fare mio il lato positivo e negativo di questo mondo. Sono oramai più di dieci anni che ho abbracciato questo stile di vita tra gare di bodybuilding e lavoro di personal trainer, che mi danno tutt'oggi grandissime soddisfazioni. Ho ricominciato a gareggiare nel 2017 da bodybuilder natural. Vivo e lavoro per la mia passione. Come dico sempre "più ghisa per tutti" perché non è mai abbastanza per essere felici”.