Regione che vai usanza che trovi: ecco perchè l’Italia sarà divisa in tre aree

Italia divisa in tre aree e differenti regimi restrittivi a seconda della regione. Ecco tutte le novità del nuovo dpcm

Ci sono voluti anni per riunire l’Italia e poi arriva Conte e con un solo dpcm ci riporta al federalismo. Battute a parte, il nuovo dpcm presenterà una caratteristica nuova, quella di dividere in tre fasce distinte il territorio nazionale. L’intervento alla Camera dei Deputati del Presidente Giuseppe Conte è stato lungo ma chiaro.

Un intervento che ha visto una attenta sinergia con le Regioni, e un approfondito confronto con le forze parlamentari alla Camera.

L’Italia presenta una diversa concentrazione del contagio, diversa da regione a regione. Gli indici Rt che determinano il livello di rischio sono il punto di riferimento per capire lo stato di salute delle regioni. Infatti, ci sono aree geografiche che sono meno interessate dalla curva epidemiologica. Per queste, un lockdown generalizzato penalizzerebbe maggiormente le regioni con meno criticità.

Per questo, tra le decisioni governative del nuovo dpcm, sarà prevista anche la piena facoltà dei vari governatori di ciascuna regione, di decidere per misure più restrittive, a seconda delle situazioni specifiche.

Perchè dividiamo l’Italia

Dopo aver spiegato l’ovvia necessità di provvedere a emanare un nuovo dpcm prima del 9 di novembre, Conte ha dato ampio spazio alle spiegazioni.

“Siamo costretti ad intervenire, in un’ottica di prudenza e massima precauzione, per attuare ulteriori misure e perseguire una più stringente strategia contenitiva e mitigativa del contagio“. Spiega Giuseppe Conte.

Questa strategia va necessariamente modulata in base alle differenti criticità rilevate nei territori, graduando la severità delle misure in considerazione della più elevata circolazione del virus e del più elevato rischio di tenuta dei servizi sanitari.

Riteniamo necessario pertanto assumere una decisione orientata ai principi di proporzionalità e adeguatezza. Una decisione che contempli nuovi interventi restrittivi modulati e differenziati sulla base del livello di rischio concretamente rilevato sui territori. Per questo sarà necessario inserire un regime differenziato basato sui diversi scenari regionali“.

Come si individua l’indice di rischio

“A marzo, posti davanti a un evento travolgente, abbiamo emanato provvedimenti generali ed uniformi su tutto il territorio nazionale che ci hanno condotti ad un lockdown generalizzato”, riprende il Premier.

Ma come si fa a sapere qual è l’indice di rischio di una regione?

“Rispetto a marzo, oggi disponiamo di una struttura di prevenzione di monitaraggio che non si limita a misurare il tasso di contagiosità sui territori, il famoso Rt. E’ un piano che elabora i flussi provenienti dal territorio sulla base di 21 parametri. Il numero di asintomatici, dei ricoveri ospedalieri, percentuale dei tamponi positivi e il numero di focolai di trasmissione, sono solo alcuni di questi parametri. Seguono anche il tempo medio di data di inizio dei sintomi e inizio di diagnosi, occupazione dei posti letti di terapia intensiva sulla base della singola disponibilità della singola struttura ospedaliera e del singolo territorio.

Questo sistema oggi ci impone di intervenire in modo piu mirato di restringere e allentare le misure su base territoriale, in ragione delle variazioni della soglia di criticità. Non c’è da stupirsi quindi se verranno applicate restrizioni e allentamenti in modo articolato e flessibile”.

Interventi quindi, a più riprese sulla base del monitoraggio più accurato e strutturato.

Le fasce di rischio

“Al cospetto di un sistema cosi avanzato, predisposto con tale cura scientifica, se riproponessimo un regime restrittivo indistinto e indifferenziato su tutto il territorio nazionale, rischieremmo, da una parte, di non adottare misure realmente adeguate ed efficaci rispetto al reale stato di criticità delle regioni piu a rischio. Dall’altra, finiremmo per imporre misure irragionevolmente restrittive in quelle aree del paese ove, al momento, non risulta necessario intervenire con particolare severità.

Tre aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più ristrettive. L’inserimento di una regione all’interno delle tre aree con la conseguente automatica applicazione delle misure previste per quella specifica fascia, avverrà con ordinanza del Ministro della Salute. Tale inserimento dipenderà esclusivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla regione.

Sempre per ordinanza del Ministro della Salute, sarà possibile passare da una fascia all’altra a seconda del livello di rischio coefficienti compatibili con il passaggio di fascia.

Le misure valide in tutta Italia

Per l’intero territorio nazionale dove non si segnalano livelli di rischio elevato, intendiamo intervenire con solo alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare quel piano di contenimento del contagio che già stiamo perseguendo con i precedenti tre dpcm“. Ha spiegato ancora il Presidente del Consiglio.

Prevista la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali. Rimarranno aperte in quei giorni farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi e alimentari, che sono all’interno degli stessi. La scelta della chiusura dei centri commerciali è ovviamente presa in ragione della maggiore attrattività che questi spazi suscitano in particolare nel weekend.

Chiusura dei corner adibiti ad attività di scommesse e videogiochi, ovunque siano collocati, quindi anche all’interno delle tabaccherie e bar.

Chiuderanno anche musei e mostre.

Prevista anche la riduzione fino al 50% del limite della capienza dei mezzi pubblici locali.

Introdurremo limiti di spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio. La circolazione è possibile solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di studio o di salute e situazioni necessità.

Limiti della circolazione delle persone, nella fascia serale più tarda, salvo, anche in questo caso, le medesime eccezioni. Ovvero coprifuoco, si ipotizza, alle 21, ma alcuni governatori potrebbero decidere per orari ancora più restrittivi.

Da qui, va da se che saranno introdotte nuovamente le autodichiarazioni.

Le scuole secondarie passeranno alla didattica a distanza al 100%, sperando che questa sia una misura temporanea.

Per quel che riguarda le misure di contenimento da applicare alle regioni con condizioni di richio piu elevato, saranno introdotte ulteriori disposizioni restrittive, graduandole di intensità e severità in proporzione al coefficiente di rischio. Si terrà conto delle risoluzioni votate alla Camera ma anche delle istanze poste da parte dei governatori.

nuovo dpcm - quattro pallini con dentro le istruzioni: metti la mascherina, mantieni la distanza, lavati le mani, rimani a casa
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”