“Cose che nessuno sa”, il romanzo di Alessandro D’Avenia.

Per la rassegna “Libri on the Road”, oggi il rtomanzo di Allessandro D’Avenia “Cose che nessuno sa”

Omero diceva: “Il fascino del’ignoto domina tutto”.
Ma quanto può essere logorante farsi domande e non trovare mai risposte? Quanto è difficile accettare il mistero e il segreto?
Ma noi quante cose sappiamo? Anche se forse sarebbe giusto chiedersi cosa sappiamo. Oggi, per la rassegna Libri on the road, la recensione di “Cose che nessuno sa”, il romanzo di Alessandro D’Avenia.

Alessandro d’Avenia

Le storie mi aiutavano a dare nome alle cose poco chiare della vita e ad anticipare i miei sogni: più che far di conto, io volevo far di «racconto». Quelle lettere, da allora, illuminano lo spazio del dolore e della paura, rendendolo più visibile e quindi più vivibile, perché questo è quello che fa la cultura: rendere più abitabile la vita, rischiarandola almeno un po’, anche quando quella luce illuminerà cose che non ci piacciono. Sempre meglio delle tenebre”.

Alessandro D’Avenia racconta così i suoi esordi da scrittore in un suo articolo sul Corriere.it dove racconta se stesso. Ricorda con grande pathos ed emozione il suo periodo dell’infanzia, sui banchi di scuola.

Una penna umile, sagace e che nn ha dimenticato cosa vuol essere bambini e come nella vita sia fondamentale continuare ad avere la consapevolezza di quella gioia, di quell’istinto e di quella purezza che purtroppo perdiamo nel diventare adulti.

Un insegnamento che più che mai oggi tornerebbe utile per sopravvivere e superare il periodo storico che il mondo intero sta vivendo, sotto il giogo della paura e delle psicosi dovuti a questa pandemia.

Il dolore può trasformarci, in bene o in male. A noi la scelta.

Il romanzo “Cose che nessuno sa”

Margherita ha 14 anni ed è la protagonista del romanzo. A quest’età sono tante le domande che attraversano la testa e creano macigni sul cuore. Proprio come il dolore che la ragazza prova per l’abbandono da parte del padre. Quella persona che per lei rappresentava un punto fisso, un porto sicuro in cui attraccare.

A 14 anni anche la più piccola delle delusioni crea infinite insicurezze e debolezze. Ma come tante cose, anche la vita non conosce schemi perchè “La vita è più o meno così. Senza ordine, senza regole. Sfugge da tutte le parti”.

“La vita non è mai in rima, al massimo concede un’assonanza, di norma fa solo rumore”.

Con il libro “Cose che nessuno sa“, Alessandro D’Avenia affronta temi molto ruvidi come l’adolescenza, la solitudine e l’abbandono. Raccontare, in un romanzo, un’eta fatta di promesse spezzate e dolori difficili da padroneggiare. “Quello che conta nella vita è come ci convivi, con il dolore, cosa ci fai”.

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.