“Diverso”, l’amore arcobaleno nel brano di Orietta Berti

Diverso, gay, omosessuale, lesbica: quanto possono pesare queste definizioni, se dette nel modo sbagliato, ma quanto possono essere sublimi, se pronunciate con rispetto e orgoglio. Da quando il linguaggio inclusivo è entrato nella nostra comunicazione, le persone, forse, hanno iniziato a stare un pò più attente al tono con cui si approcciano a parlare di diversità.

Diversità da cosa, poi?

Il concetto di diversità è relativo, come ogni cosa nell’Universo.

Si è diversi quando il concetto è di maggioranza e crea, di conseguenza, una minoranza. Ma a parti inverse, chi è il diverso?

Diverso da cosa e da chi? E’ una questione di bigottismo, di mentalità, di stereotipi basati su modelli sociali che non sono neanche più tanto di moda. Eppure c’è ancora chi giudica sulla base delle preferenze sessuali, anzichè elevarsi al concetto del sentimento.

Malato d’amore

Una differenza che persino i Padri Costituenti hanno spianato sigillando così la libertà del diritto all’amore. Una libertà internazionale, universale che attraversa gli oceani e i continenti, ma che, di fatto, non attraversa e non invade ancora pienamente la coscenza della gente. Perchè c’è ancora chi pensa che la diversità sia un male, una malattia da combattere, una piaga sociale da eliminare.

Quanta ignoranza, Quanta ipocrisia. Purtroppo.

Così molti vivono la proprio sessualità in silenzio, a volte anche dai propri genitori. Eppure i genitori di oggi, sono i figli degli anni ’70 e ’80, portatori sani di un’epoca in cui si era raggiunta una maturità sociale che appiattiva le differenze utilizzando ogni arte, dallo sport alla musica, passando per la danza e la pittura.

Ma come può sentirsi una persona millennials, se la discriminazione parte proprio dalla famiglia?

Coming Out

Qualche dichiarazione. In silenzio. Senza commenti.

Ho saputo di essere gay verso i 17 anni. Ovviamente quando i miei genitori hanno saputo questa cosa non l’hanno presa bene. Pensavano che io guarissi, come dicono loro, ma io gli ho fatto capire che non è una malattia e mi hanno cacciato fuori casa“.

E’ una cosa bellissima trovare una casa e trovare un posto di lavoro e dimostrare così che anche se sono gay, riesco comunque a fare tanto

Nella vita succede che qualcosa, all’improvviso si rompre. Ricordo solo tanta confuzione e tanta rabbia. Mi è stato detto di lasciare le chiavi e andarmene“.

Te le canto e te le suono

La musica è la massima espressione dell’armonia universale. Tutto funziona grazie alle frequenze: persino i pianeti “galleggiano” e si muovono grazie alla magia del suono. E chi sa giocare con le sette note del pentagramma e creare musica, è un artista con un dono celestiale. Una sensibilità diversa, una capacità emotiva che affonda le radici nel profondo dell’anima e dello spirito.

La musica da sempre è un veicolo diretto e sublime per tanti messaggi sociali. Con la musica si possono dire tante cose, e tante cose sono effettivamente cambiate grazie alla musica.

Diverso Orietta Berti nella copertina veste un abito ottocentesco con pizzi e merletti sul decolleté e ha sulle spalle due enormi ali, al collo una collana con perle e l'abito è di colore blu cobalto e azzurro
“Diverso”, l’amore arcobaleno nel brano di Orietta Berti

Oggi è di nuovo tempo, per la musica, di portare avanti un messaggio di uguaglianza, in un mondo dove la diversità fa di nuovo cronaca.

Diverso

L’autore del testo è Mario Guida e voleva tanto che fosse Orietta Berti a far passare questo messaggio cosi forte, quello dell’omofobia” – dichiara il Maestro Enzo Campagnoli, curatore degli arrangiamenti del brano – “perchè è un argomento molto delicato e Orietta, da mamma, funge da amplificatore verso i giovani per un messaggio di speranza facendo capire che una persona non si deve mai sentire sbagliata di fronte alla diversità. Io penso alle persone al di là di sesso anima e religione”.

Rispetto al brano sono sempre stato uno che ha portato avanti le battaglie in difesa dei giovani, a tutti i livelli”. Prosegue Campagnoli. “Spesso i ragazzi sono discriminati in molte occasioni. Grazie alla musica spero sempre di prodigarmi per non far sentire le persone diverse, unite in un messagio universale che va al di là della sessualità del colore della pelle e delle condizioni sociali o economiche di ciascuno“.

Sono i fratelli Tano e Enzo Campagnoli gli autori delle musiche e degli arrangiamenti di questo progetto discografico. Del resto, è proprio il maestro Enzo Campagnoli ad aver curato anche gli arrangiamenti di tutti i cofanetti celebrativi della carriera di Orietta Berti, compreso l’ultimo, “La mia vita è un film – 55++“.


diverso Orietta berti - nella foto il maestro Enzo Campagnoli indossa camicia bianca e gillet variopinto. E' seduto e sta ridendo

“Per me è stato un orgoglio e un onore poter collaborare con un artista che è l’icona della musica italiana“.

— Enzo Campagnoli —

Orietta Berti: “io penso che le persone siano nate per amare”

La straordinarietà di questo brano sta nel testo, ma anche in chi lo interpreta. Una magnifica Orietta Berti che dall’alto dei suoi 80 anni lancia un messaggio che non è solo rivolto alle nuove generazioni, ma ai genitori, ai nonni e a tutta una comunità matura che porta con sé quei dogmi provenienti da un passato imbarazzante, fatto appunto di bigottismo e di religiose falsità.

Il fatto che sia una donna di questa età a celebrare l’amore e l’accettazione incondizionata della diversità di un figlio o figlia, è un messaggio universale di quello stesso amore che li ha messo al mondo. Un’incitazione ad avere sempre fiducia in questo meraviglioso sentimento che è poi il senso della vita.

Amore. Ma è così difficile pensare, integrare, accettare che “le persone sono nate per amare“, e insegnarlo fin dai primi vagiti?

Se il mondo ha “voglia di cambiare, al di là di muri, ostacoli e rancore“, questo mondo deve cambiare partendo dal nucleo sociale più intimo e più piccolo del macro cosmo della società: la famiglia.

Un progetto discografico che non è solo un bellissimo brano, nato dalla penna di Mario Guida e dalla sua grande sensibilità, ma anche un messaggio che si rafforza grazie alla collaborazione di Casa Arcobaleno di Milano.

Casa Arcobaleno

Casa Arcobaleno è un progetto di Spazio Aperto Servizi in collaborazione con il Comune di Milano. Spazio Aperto Servizi è una cooperativa sociale che da circa 30 anni si impegna a dar voce e risposte ai bisogni delle persone in difficoltà, attraverso l’accoglienza abitativa e una rete di servizi socio-sanitari, educativi e assistenziali. Casa Arcobaleno è un luogo che accoglie la gioventù respinta dalle famiglie di origine per il suo orientamento sessuale, l’identità di genere o per il percorso di transizione avviato.

Uno spazio di libertà, cultura e condivisione, un luogo di cittadinanza attiva e consapevole, il porto sicuro a cui approdare quando l’animo è in tempesta per mille motivi. E il luogo dei diritti di tutte e tutti“.

I ragazzi vengono da situazioni critiche e si ritrovano in mezzo a una strada. Aiutarli a comprendere chi sono , che cosa voglione essere e che cosa vogliono diventare diventa l’aspetto qualificante del nostro servizio“.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”