Cantanti e Musicisti al Cinema – Il dolore senza fine dell’arte

I film che raccontano storie di musicisti e cantanti ci svelano come l’arte spesso possa fiorire solo tramite la sofferenza, colmando quel vuoto inspiegabile di queste innumerevoli vite infrante.

Un vero maestro e un vero capolavoro nascono spesso da un’anima in pena, inseguendo la redenzione attraverso una ricerca senza mai fine nella sua arte.

Si dice che per diventare un vero artista, bisogna offrire sacrifici sull’altare della propria passione, mettendo a nudo le corde più intime e imbarazzanti della nostra natura.

Eppure, in certi casi, questi sacrifici si trasformano in un abisso oscuro che inghiotte gli artisti e tutto ciò che li circonda.

La pressione del successo e le aspettative del pubblico diventano un fardello insostenibile, un tormento che accompagna ogni nota e parola delle loro canzoni.

In questo articolo, ci addentreremo nel cuore di diversi protagonisti unici e indimenticabili della grande scena musicale che, pur provenendo da mondi e generi differenti, condividono un’esistenza simile a una lunga corsa a ostacoli.

Tristemente, non tutti hanno retto il peso del loro talento, ma tutti questi artisti hanno impresso col fuoco il loro nome nell’eternità della leggenda.

Perciò bando alle ciance e lasciamo parlare, anzi cantare e suonare, i diversi cantanti e musicisti che sono i protagonisti assoluti dei film di oggi.

Bird (1988)

Bird 1988 movie

Il primo musicista di oggi è il leggendario Charlie “Bird” Parker, sassofonista jazz cresciuto per le dure strade di Kansas City rivoluzionando il jazz e in particolare lo stile Bebop.

Uno stile caratterizzato da ritmi veloci, improvvisazione e complessità armonica, che in un certo senso adopera anche il regista Clint Eastwood narrando gli alti e bassi della vita e carriera di questo folle artista.

Saltando avanti e indietro nel tempo, tra il presente di una tossicodipendenza e alcoolismo cronici con una famiglia lontana e infelice; torniamo anche al passato di un ragazzo con il dono della musica nel sangue.

L’incontro con la sua futura moglie, Chan, una ballerina dal carattere spigoloso e affascinante, gli da entusiasmo fino a raggiungere un successo così clamoroso che a New York gli dedicano un club, il celebre Birdland.

Tuttavia, dopo la rovina sarà poi allontanato dallo stesso club che porta il suo nome ed è diventato un punto di riferimento per i musicisti che desiderano seguire le orme di Parker.

La disperazione lo spinge in manicomio dopo un tentato suicidio, bevendo tintura di iodio per sfuggire al dolore cronico all’ulcera e la profonda depressione per la morte prematura di sua figlia.

Fuori dal manicomio, purtroppo, la sua vita si spegne ancora giovane, proprio negli anni in cui sta sorgendo il Rock & Roll.

Il leggendario Clint Eastwood non copre la verità di zucchero e ci racconta l’inevitabile discesa nell’abisso che sconvolse il mondo della musica tra gli anni 30 e 50.

Semplice eccezionale è il protagonista Forest Whitaker, carismatico e terribile nella sua genialità e debolezza di jazzista drogato e alcoolizzato senza speranza, come la stupenda Diane Venora nel ruolo della tenace consorte.

Un genio schizofrenico, come diranno i suoi stessi medici, per una vita devota al jazz nella sua forma più pura e passionale.

Quando l’amore brucia l’anima (2005)

Walk the Line 2005 movie

Passiamo ora a un’altra stella della musica con una vita di droga, alcool e problemi con la legge, seppure in questo caso fortunatamente ci sarà un finale migliore.

Il cantante in questione è il grande padrino del country americano, Johnny Cash, nato e cresciuto nello stesso periodo storico del precedente signor Parker.

Paradossalmente il suo primo istinto fu quello di mettere assieme un gruppo per cantare musica gospel, ma qualcuno riesce a fargli cambiare idea: l’illuminato produttore Sam Phillips, già scopritore di talenti come Elvis e Jerry Lee Lewis.

E’ lui che lo spinge a cercare uno stile più personale con cui raccontare e affrontare i suoi demoni del passato, attraverso semplici ma eleganti arrangiamenti di chitarra accompagnati dalla sua profonda e riconoscibile voce baritonale.

Avviato al successo, questo giovanotto dell’Arkansas entro poi in crisi matrimoniale con la prima moglie Vivian, specialmente dopo che conobbe e si innamorò della allegra collega canterina June Carter.

Ma la droga e i duri ricordi dei giorni in prigione sono sempre in agguato ad ogni suo momento di depressione, rischiando sempre di rovinare ogni cosa.

James Mangold scolpisce il miglior film della sua carriera, portando in vita la dura vita di un cantante e musicista tra i più amati della sua generazione.

Una storia scritta assieme allo stesso Johnny Cash e portata in scena con la sontuosa performance di Joaquin Phoenix che incarna alla perfezione il fascino e l’irrequietudine di quest’uomo senza pace.

Anche meglio è la splendida Reese Witherspoon nel ruolo di June Carter, odiata dal mondo bigotto di quei tempi per i precedenti matrimoni finiti male e il suo rapporto col turbolento astro nascente del country.

Ma come sempre, le leggende rimangono nella storia e gli sfigati ottusi di mente finiscono dimenticati come meritano.

The Runaways (2010)

The Runaways 2010 movie

Dopo due complicati signori dai complicati anni del jazz e del country, saltiamo a metà degli anni 70 con un branco di ragazzine incazzate con il mondo e amanti senza freni del Rock & Roll.

Fu in quel periodo che per le assolate strade della California si incontrarono la batterista Sandy West e la chitarrista e cantante Joan Jett, unite dal desiderio di creare una band tutta femminile.

Grazie allo strambo e visionario produttore discografico Kim Fowley, ampliarono il gruppo con l’aggiunta della chitarra di Lita Ford e la bassista Jackie Fox.

Questo barile esplosivo aveva però bisogno di un innesco che infine trovarono con la giovanissima Cherie Currie, completando la formazione iniziale delle Runaways.

Fu proprio ispirandosi a questa ragazzina che scrissero la famosa canzone Cherry Bomb, rimasto nel tempo il loro singolo di maggiore fama e successo.

Le Runaways iniziarono a esibirsi dal vivo nei club e rapidamente guadagnarono l’attenzione dell’industria musicale, arrivando a un contratto con la celebre Mercury Records.

Tuttavia, la loro energia grezza e ribelle si rifletteva anche nel loro stile di vita, portando allo scioglimento del gruppo dilaniato da divisioni interne nel 1979, neanche 5 anni dopo la loro nascita.

Alla regia di questo film tutto femminile non poteva esserci che una donna, l’italiana Floria Sigismondi che cattura i pregi e difetti di queste giovani promesse del rock.

Una promessa poi mantenuta veramente soltanto dalla rockettara Joan Jett, qui interpretata da una maschiaccia e aggressiva Kristen Stewart.

Dakota Fanning è invece la piccola e incattivita Cherie Currie, causa della nascita e morte di questo gruppo con all’assistenza del produttore Fowley, col volto del folle e fascinoso Michael Shannon.

Un film dal ritmo veloce come questo gruppo di cantanti e musicisti, arrivati e spariti dalla scena musicale come una violenta ma effimera fiammata di rabbia giovanile.

Get on Up – La storia di James Brown (2014)

Get on Up 2014 movie

Torniamo di nuovo ai tempi della Grande Depressione, nei più umili e sconosciuti paesini della Carolina del Sud.

Qui nasce e cresce il piccolo James Brown, abbandonato dal genitori per finire in galera giovanissimo come molti suoi coetanei di colore.

Sarà proprio dietro le sbarre che infatti conoscerà Bobby Byrd, durante una rissa durante un concerto gospel.

Usciti di galera i due amici diventano inseparabili, fondando i Famous Flames e attirando l’attenzione dell’agente Ben Bart e la ABC, patria di artisti come Louis Armstrong e Billie Holiday.

Bart capisce subito che nonostante la bravura dei musicisti, la star di questo film è indubbiamente il folle James, mettendolo al centro di ogni scelta artistica nelle loro canzoni.

Ma al giovane Brown non va giù dover lasciare la maggioranza dei guadagni ai promoter e gli organizzatori dei tour musicali, così li taglia fuori dai suoi affari.

L’idea ha grande successo e il giovane artista inizia a sfornare dischi di successo e concerti da tutto esaurito a ripetizione.

Allo stesso tempo, purtroppo, la sua ossessione di controllare tutto e tutti gli mette contro ogni suo amico e collega, dovendo ricominciare tutto da capo con una nuova band.

Ma nonostante il suo caratteraccio insopportabile, nulla riuscirà fermare il Padrino del Soul, come non a caso lo chiameranno tutte le future generazioni a venire.

Sotto la buona regia di Tate Taylor, rimaniamo colpiti dalla ottima immedesimazione di Chadwick Boseman che porta nel film, nel bene e nel male, tutto il carisma di un cantante mitico come James Brown.

Non è tutto oro quello che brilla, ovviamente, maltrattando amici, colleghi e mogli senza coscienza e finendo più volte nei guai con la legge.

Ma come soltanto i veri artisti sanno bene dal giorno in cui nascono, non si scrive la storia seguendo il manuale delle regole.

Judy (2019)

Judy 2019 movie

Per concludere al meglio questo articolo di film e musica, abbiamo ora una donna che trova posto sia tra i migliori cantanti che tra le leggende del cinema.

Stiamo infatti parlando di Judy Garland, giovane stella della Metro-Goldwyn-Mayer e famosa Dorothy ne Il mago di Oz del 1939, dove cantava la ormai iconica canzone Over the Rainbow.

La storia inizia negli anni 50, quando ormai l’attrice era stata radiata da ogni studio di Hollywood per il suo comportamento intrattabile e inaffidabile.

Dovendo lasciare i figli con il padre, la donna inizia una carriera come cantante in Inghilterra, dove la sua fama era ancora al top attirando un grande pubblico alle sue esibizioni.

All’inizio sembra trovare una nuova felicità e anche un nuovo marito, assieme a un barlume di speranza per la sua vita che sembrava ormai finita.

Ma i ricordi dei duri anni di isolamento fisico e mentale come attrice bambina l’hanno segnata troppo profondamente, lasciando cicatrici indelebili e portandola a un inguaribile alcoolismo e ad abusare di farmaci per riuscire a dormire.

Rupert Goold racconta con delicatezza gli ultimi gloriosi e sofferenti anni di una donna sola che nessuno riesce a sopportare per le sue bizzarre sceneggiate, ma che tutti rispettano per il suo grande talento.

Molto lontana dalle ruffiane e pacifiche atmosfere dei diari di Bridget Jones, Renée Zellweger regala una prova di dramma e umanità difficile da dimenticare per un ritratto di una star non più bella e giovane, ma che aveva ancora tanto da offrire al mondo della musica.

Una storia che racconta l’alto prezzo del successo, per una bambina che i produttori hanno distrutto senza nessuna pietà pur di creare una star amata dal pubblico.

Altro non voglio dire, se non che è un piccolo gioiello da conservare con rispetto e ammirazione.

Spero di avere stuzzicato la vostra curiosità riguardo questi strani biopic musicali, dove la fortuna e la sfortuna di questi strepitosi cantanti e musicisti si incastra alla perfezione al ritmo di questi film affascinanti e senza tempo. Nel frattempo, come al solito, vi invito a visitare il mio sito personale dove ogni giorno si parla di cinema:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!