“Il quadro mai dipinto”, il romanzo di Massimo Bisotti

“Innamoratevi, non di chi vorrete raggiungere ad ogni costo, ma di chi una volta raggiunto non vi farà più desiderare uscite di sicurezza”.
Sono queste alcune parole con cui ha inizio questo travolgente romanzo. Quanto coraggio serve, nella vita, per amare? Quanto rischio ci vuole nel fare di un’altra persona, la nostra persona? Se solo si potesse disegnare l’amore, se solo potessimo capire che non basta non innamorarsi più per smettere di soffrire.
Visto il momento di lockdown che putroppo richiede di nuovo di restare chiusi in casa, cosa c’è di meglio di un buon libro?

Oggi, per la rassegna Libri on the road, dopo esserci occupati di “Karma city“, la recensione de “Il quadro mai dipinto”, il romanzo di Massimo Bisotti.

Il romanzo “Il quadro mai dipinto”

“Gli amori più belli, ogni tanto, vengono fuori dalla piega segreta di ciò che in apparenza può sembrarci uno sbaglio”.

Capitolo 1, prima frase. Per un inizio c’è da dire che è una bella frase ad effetto. Chissà quanti libri hanno avuto il potere di far trovare, a chi li legge, il coraggio di porre fine a storie d’amore che non gli appartenevano. E’ che dovremmo tutti capire che “alcuni rapporti sono destinati ad essere, altri destinati a finire. Spesso, quello che abbiamo accanto non ci basta mai e passiamo oltre”.

Il romanzo racconta la storia di Patrick. Professione pittore e professore, un protagonista estremamente ossessionato dall’idea della perfezione. Un’ossessione così forte da non fargli mai portare a termine la sua opera. La vita misteriosa di un uomo in cui sembra quasi impossibile scoprire qualcosa se non che è follemente innamorato di Raquel. Un racconto che si intreccia tra il surreale e un amore folle. Un amore per cui Patrick decide di abbandonare la sua città e cambiare vita.

“Il quadro mai dipinto”, racchiude un mix di emozioni per cui vale la pena lottare e non lasciarsi scappare via. L’amore non segue regole perchè “siamo tutti il palloncino gonfio d’amore sfuggito dalle mani di qualcuno”. E quando qualcosa ci sfugge dalle mani, ci troviamo faccia a faccia con la realtà. Pronti a lottare oppure a mollare la presa. Perchè è così che funziona nella vita, “non sai mai di cosa puoi fare veramente a meno fino a quando quella cosa non la perdi”.

Libri on the road la locandina con dei libri impilati e affianco un carrozzone gipsy
Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.