Sono diventati tre gli orsi trovati morti nei boschi del Trentino. Dopo il ritrovamento del corpo di un cucciolo d’orso, avvenuto il 21 aprile, e dell’orso M62 tra il Lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, avvenuto in data 30 aprile, venerdi 16 giugno un escursionista ha segnalato, nei boschi di Cavedago, la presenza di una carcassa di un altro giovane plantigrado.
L’ultimo Rapporto Grandi Carnivori pubblicato, quello del 2021, registra la morte di cinque orsi in un anno.
Cosa sta succedendo in Trentino?
Impossibile non associare il caso dell’aggressione dell’orsa JJ4 a questi ritrovamenti che assumono un’alone di mistero e di sospetti.
«Appare ben strano che tre orsi in meno di due mesi siano stati trovati morti nei boschi trentini», commenta il responsabile per la Fauna selvatica dell’Oipa, Alessandro Piacenza. «Una circostanza che una volta di più non depone a favore della gestione della fauna selvatica, e in particolare dei plantigradi, da parte della Provincia di Trento. Il Trentino sta diventando una terra nemica della fauna e sta allontanando anche turisti ed escursionisti, ma certa politica è così miope da non correre ai ripari».
Non è un buon biglietto da visita per il Trentino
Tre orsi in due mesi:”Non è un buon biglietto da visita per il Trentino e chi lo governa“. Così commenta l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
La Provincia autonoma di Trento e l’Istituto zooprofilattico delle Venezie, che si occuperà degli esami di rito sul corpo del plantigrado, riceveranno dall’Oipa una richiesta di accesso agli atti. L’associazione si riserva inoltre di presentare denuncia per uccisione di animale, sulla base delle evidenze che emergeranno.
L’Oipa, ancora in attesa di esaminare gli atti che riguardano il ritrovamento dei primi due orsi, vuole conoscere, con un ulteriore accesso agli atti, le cause anche della mortedel subadulto trovato a Cavedago. Sulla base di questo primo riscontro, l’associazione si riserva inoltre di presentare una denuncia querela contro ignoti per uccisione di animale ai sensi dell’art. 544 bis del Codice penale, poiché potrebbe essersi trattato, anche in quest’ultimo caso, di un episodio di bracconaggio.
D’altra parte, anche alcuni esponenti politici sembrano fomentare un clima d’odio nei confronti degli orsi: è di mercoledì 10 maggio una dichiarazione preoccupante del consigliere trentino Ivano Job che, durante la discussione sulle risoluzioni collegate alla comunicazione sulla gestione degli orsi del presidente della Giunta Maurizio Fugatti, ha affermato che se «non ci sarà una risposta di buon senso, ponendo prima le persone e poi gli animali, i trentini non subiranno ancora».
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