Sanremo 2022 terza serata: tutti i big insieme appassionatamente

Amici vicini e lontani “ALLEGRIA” e benvenuti a Sanremo 2022 terza serata.

Prima di cominciare, come sempre, diamo un’occhiata ai numeri: la seconda serata ha confermato il successo del debutto: 11.320.000 spettatori e 55,8% di share, in media.

Per gli amanti delle statistiche, l’ascolto della seconda puntata risulta il più alto dal 2001, ai livelli del Festival 2013, condotto da Fabio Fazio, che aveva racimolato 11.330.000 spettatori.

Sanremo 2022 terza serata, sta per partire: la puntata come al solito di transizione, per me, perfettamente inutile, e quest’anno manco c’è la gara tra i giovani, ma come sapete #nonvoglioesserepolemico.

Come negli anni scorsi, in questa occasione, vi proporrò un piccolo stralcio dei testi delle venticinque canzoni in gara, sperando di farvi cosa gradita. E soprattutto, ascolterò con estrema attenzione i brani segnalati come “plagio”, per capire se sia vero o meno.

Sostanzialmente, stasera farò gli straordinari, rigorosamente retribuiti: “sciu padrùn da li beli braghi bianchi, fora li palanchi, fora li palanchi”.

Il PrimaFestival dura più del solito, ed è noioso più del solito. Ripropongo il referendum abrogativo.

Brutto segnale: stasera sarà lunga, lunghissima, tra canzoni (l’ultima ruota del carro, nonostante sia il Festival della Canzone Italiana), spot, ospiti, telegiornale e ammennicoli vari.

Sanremo 2022 terza serata

Tra gli ammennicoli vari, ci sarebbe da segnale subito il pippotto iniziale di Amadeus, non tanto per il personaggio citato, ma per come si è arrivati alla riconferma, ma #nonvoglioesserepolemico.

E comunque “…dedicano “Grande grande grande” al presidente Mattarella. Una canzone su un amante tossico ma bravo a letto. Come quando ai matrimoni chiedono “Mille giorni di te e di me” di Baglioni…”. Citazione del mio amico Angelo Dibari di Radio Gamma Puglia.

Giusy Ferreri – Miele. ti ho lasciato nel vento una musica”. Per la gioia di mia moglie, ribadisco che mi fa sangue. Sulla canzone, e stasera anche sulla voce, sorvolo.

Mi moglie l’ha presa bene. Sipario.

sanremo 2022 terza serata - uno screenshot da facebook

Highsnob & Hu – Abbi Cura di Te “non posso bere veleno nella speranza che muori tu”. Chi crede nel destino è servito (vedi lo screenshot).

Elisa Balsamo senza mascherina, ma siamo nella Repubblica Marinara Indipendente di Sanremo, e fanculo al suolo italico e alle sue leggi. Ma #nonvoglioesserepolemico

Fabrizio Moro –  Sei Tu “sei tu che mi inietti nel sangue il destino”. Il Moro è il Moro, ma ascoltandola con attenzione, è praticamente uguale a “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia (2017). Crolla un mito.

Aka7ven – Perfetta Così “e sorridi perchè quando lo fai tu mi uccidi”. Un compromesso tra classico e moderno senza strafare. Ma la stoffa c’è.

Piccolo spazio pubblicità

Viene introdotta la co-presentatrice di stasera, Drusilla Foer, personaggio inventato ed interpretato dall’attore e fotografo toscano, Gianluca Gori.

Massimo Ranieri – Lettera di là dal Mare “mai nessun temporale lavare potrà le nostre ferite dal sale”. La voce continua a scricchiolare. E continua a girarmi nelle orecchie “L’uomo senza età” di Francesco Renga.

Dargen D’Amico – Dove si Balla. fottitene e balla”. Tutti alle giostre, sul “Tagadà”. L’originale di Federico Seven VS Dj Matrix mi piace di più.

Irama – Ovunque Sarai “se farà freddo brucerai…e sorridi perchè quando lo fai tu mi uccidi”. Stasera si è tolto di dosso la rete da pesca all’uncinetto. Il testo è comunque uno dei migliori, se non il migliore. Lumini in sala, come ai vecchi tempi. Detto tutto. (ore 21:52)

Cesare Cremonini

Mai piaciuto, mai sopportato. Anche se, nello squallore di questa edizione, riesce a distinguersi.

Ne approfitto per cazzeggiare sui social. A più tardi.

Ore 22:14 riprende la “gara” di Sanremo 2022 terza serata.

Ditonellapiaga e Rettore – Chimica “delle suore me ne sbatto totalmente”. Confermo le assonanze, anche se accelerate, con Donna Summer e Olivia Newton John. Diventerà un tormentone.

Michele Bravi – Inverno dei Fiori insegnami come si fa ad imparare la felicità”. Continuo a chiedermi chi cazzo disegni i costumi quest’anno. Rosso colore (uguale a Scialpi) a vestire il pessimismo cosmico.

Réclame

Rkomi – Insuperabile il messaggio sulle tue labbra era come un semaforo”. Confermo: è “Personal Jesus” dei Depeche Mode. W gli anni ’80, quelli veri, però.

Mahmood e Blanco – Brividi “ti vorrei rubare un cielo di perle”, tutto quello che son riuscito a capire. Acclamatissimi dalla platea, probabilmente votatissimi dal pubblico a casa.

Gianni Morandi – Apri tutte le porte l’abitudine è una brutta bestia, un parassita che lentamente infesta”. Da “Stasera mi butto” di Rocky Roberts a “Eloise” di Barry Ryan, è un attimo. Una canzone stonata.

Cesare Cremonini bis: prosegue il miniconcerto, e contribuisce ad alzare il livello dello show.

Tananai – Sesso Occasionale “baby ritorna da me e metti via quella pistola”. Ancora più imbarazzante di ieri sera. Riesce a far rimpiangere Bugo.

Elisa – O forse sei tu sarò, tra le luci di mille città, tra la solita pubblicità”. Ribadisco: canzone scritta per vincere.Si gioca la vittoria con Mahmoud e Blanco.

Roberto Saviano

Ricordo doveroso e coinvolgente delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, che lo scrittore riassume così: “È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”.

Collegamento con la Costa Toscana. Orietta Berti (vestita come “un pennello per la cipria”) e Rovazzi, introducono Gaia. E’ quasi mezzanotte e mancano ancora dodici cancorrenti. Comincio a dare segni di insofferenza.

La rappresentante di lista – Ciao Ciao “e con le gambe, con il culo, coi miei occhi, ciao”. Confermo: spudoratamente uguale a “Splendido splendente” di Rettore. Nonostante questo, potenziale tormentone.

Iva Zanicchi – Voglio Amarti. voglio amarti e non solo per amore, voglio amarti perché ho fame anch’io di te”. Il Festival che fu, e che non tornerà più, e non so se dire purtroppo o per fortuna.

Telegiornale

Achille Lauro – Domenica fanculo è Rolling Stones”. Non ci fosse stata “Rolls Royce” sarebbe una figata, grazie anche all’Harlem Gospel Choir. Ma tant’è.

Matteo Romano – Virale “l’amore appare, va in tendenza e risale diventa virale”. Usa il linguaggio della generazione Z, ma cantare è un’altra cosa.

Ana Mena – Duecentomila Ore poi mi hai distratta vendendomi un’altra bugia”. Ripeto e ribadisco: “Amandoti” scritta da Giovanni Lindo Ferretti (CCCP), successo di Gianna Nannini. Più veloce e col retrogusto del Mojito servito in balera.

Sangiovanni – Farfalle sei una botta d’ossigeno in mezzo all’industria”. L’impaccio di chi è abituato a “cantare” solo con l’autotune. Imbarazzante.

Emma – Ogni Volta è Così “ogni volta è così, siamo sante o puttane”. Scorre meglio di ieri sera. Lei è una forza della natura, con una voce da paura 8è tardi, perdonate la rima).

Yuman – Ora e qui “quante liste impolverate dai miei prima o poi”. Confermo e ribadisco: liberamente ispirata (fin dall’intro di piano) a “The great gig in the sky” dei Pink Floyd, da “The dark side of the moon”. Peccato, poteva essere bella, peccato che l’originale sia del 1972.

Le Vibrazioni – Tantissimo “ma di profilo c’è il tuo seno che mi vuole”. L’impressione del primo ascolto è confermata: una mezza delusione. Testo che va per i cazzi suoi rispetto alla musica. E lo dico a malincuore.

Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia e il buio senza parole in cui nuda di rabbia”. Il cantautorato, quello ormai quasi dimenticato. Merita il palco del Teatro Ariston, per la gavetta vera che ha fatto.

Noemi – Ti Amo non lo So Dire “Sono quella stronza che non cambierà per te”. Mahmood al femminile. Niente di che. Sarà la stanchezza.

Classifiche

E’ notte alta e sono sveglio: ascoltate tutte insieme, una dopo l’altra, si fa per dire, le canzoni di quest’anno fanno davvero spavento, a parte scarsissime eccezioni. Un supplizio musicale, una delle peggiori edizioni della storia del Festival. #rockmeamadeus

Per saltare la lezione di motivazione della Prof. Drusilla Foer, volevo farmi fare la giustificazione da mia moglie, che è a letto già da un po’. L’ho svegliata e mi ha mandato affanculo. Così, ho fatto come ai tempi del liceo: ho falsificato la firma.

Classifica generale. Ultimissimo e meritatissimo Tananai. Il podio: terzo Gianni Morandi, seconda Elisa, primi Mahmood e Blanco.

La SPINA di Igor

Quest’anno ho il piacere di proporvi, in chiusura di serata e di articolo, il parere “spinoso” di Igor Nogarotto, cantante, autore, e scrittore del best seller del momento “Rosa stacca la spina“, che trovate in tutte le librerie e cliccando a questo link.

Si entra sempre più nel vivo della gara! I concorrenti si sfidano con il coltello tra i denti per riuscire a deliziare i palati della giuria, tra succulente note speziate, armonizzazioni originali e presenze sceniche stellate. Al grido di “mappazzone free”. Masterchef non delude mai. Se son spine, di pesce.

sanremo 2022 terza serata - il libro di igor nogarotto, rosa stacca la spina, tenuto in alto da due mani
Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.