#sanremo 71/3: chi dorme non piglia pesci

#sanremo 71/3: chi dorme non piglia pesci. Atto terzo del festivalone nazionale.

Ma prima c’è una roba che se fossi nei panni dello sponsor non gli caccerei manco n’euro! PrimaFestival è una cosa scritta male e condotta peggio. Giovanna la scossa (moglie del condutture) è imbarazzante! Si parte, celebrazione immediata. Giuliano Sangiorgi e i Negramaro cantano Dalla. Il problema è che Sangiorgi qualsiasi cosa canti è sempre: “è il segno di un’estate che vorrei potesse non finire mai”. Amadeus conta talmente tanto che gli danno, evidentemente, una scaletta falsata: entra, saluta, dice ci vediamo dopo ai Negramaro, invece da copione devono ricantare subito. Il prossimo anno non condurrà manco l’almanacco del giorno prima.

Noemi – Neffa per la prima cover di serata, infatti il giovedì è dedicato proprio a questo, ed è tutto molto più bello: le ultime parole famose, duetto disastro! Fulminacci con il giovane comico, conduttore, non so, tale Lundini e l’ottimo Roy Paci che suona la tromba. Penso positivo il brano, quello di Jovanotti. A parte che positivo di questo periodo è una parola da bandire ovunque e cmq altro disastro! Scende le scale na modella; na sellerona che fermatevi proprio. Spigliata, gioiosa, fresca, bona insomma! Il nome è un dettaglio.

#sanremo 71/3: amadeus e vittoria ceretti sul palco del teatro ariston
#Sanremo 71/3 amadeus e Vittoria Ceretti

Casadilego

Poi Renga con una pischella che si chiama Casadilego che ha vinto X Factor. Il brano è Una ragione di più. Ecco io vorrei trovarla per capire il perché di questo nome d’arte, ma cmq faccio passo che è meglio! Fin qui, cmq, una grande chiavica, ma sarà sicuramente colpa del mio televisore.

Sul palco un’incartata di personaggioni: gli Extraliscio con Davide Toffolo e il musicista sperimentale (speriamo non esploda) Peter Pichler. Mettono su una caciara che manco ai matrimoni degli anni novanta, quando gli invitati dicevano di portare via i resti del pranzo a casa per il cane e poi invece se lì magnavano loro il giorno dopo!

Fiorello fa un monologo, io faccio la lavatrice. Procediamo con Fasma e Nesli. La Disney con questi nomi, minimo, ci fa una serie di cartoni. Amadeus interrompe l’esibizione perché un microfono non funziona; pubblicità, d’altronde deve intervenire l’elettricista. Avanti Bugo coi Pinguini per Un’avventura di Battisti. E niente, c’aveva ragione Morgan!

A seguire Fedez – Michielin che propongono un mix di due pezzi, uno di Calcutta e l’altro di Silvestri. Cioè doveva essere così, poi tirano fuori Al Bano e Romina, i Jalisse e…se non eravate sintonizzati allora vi evito di scrivere i risultati, cioè mi autocensuro cazzo!

Irama in smart working per via della positività di uno dei suoi e la quarantena per lui. Canta Guccini e alla fin fine non è male. Forse la prima/seconda esibizione decente, ma sono fiducioso! Daje con le schitarrate: Maneskin e Manuel Agnelli. Impossessati dal fantasma dell’opera però si può fareeeeee!  Ora però forse l’incantesimo finisce, infatti: Random e the kolor cantano Jovanotti. Dopo l’esibizione vorrei insultarli tutti, ma non si può perché sono in DAD, come i ragazzi che fanno finta di fare scuola da casa. Attenzione, forse ci rifacciamo le orecchie (non dal chirurgo plastico s’intende). Bersani aiuta Willie Peyote con la sua splendida Giudizi Universali. Da 1 a 10, 6, politico tra l’altro!

Oriettona

Dopo una serie di siparietti tra il serio e il faceto si riparte con la quota matusa: Oriettona Berti vestita da Sailor Moon con le Deva: Io che amo solo te. Risultato manco tanto cattivo, incredibile! Ritorna Ibra che pare sia stato bloccato in autostrada. Gara. La storia è andata così: Gio Evan vuoi fare Sanremo, e allora ti devi sciroppare i finalisti di The Voice Senior con la cover de Gli Anni di Pezzali. Un disastro. Salvo Erminio Sinni “un cielo rosso su Roma (solo per intenditori)”, sempre e comunque. Poi Ama annuncia la pubblicità, anzi no, cantante, anzi no, pubblicità, anzi no. Ma io dico: c’è qualcuno che decide in quella cazzo di regia?

Mo si ride: Ghemon coi Neri per caso. Poteva andare peggio! Poi Amadeus rade i baffi a Fiorello, ma non prima che questi gli abbia fatto un disegnino su come usare la macchinetta. Emachecazz! Sul palco Ibra con Mihajlovic che parlano italiano meglio di Amadeus.

Ore 23:44

Ore 23:44, alla fine di questa #Sanremo 71/3, mancano 13 big, adiacenti e altri siparietti che manco alla recita di Natale dell’asilo. Che dite mi calo un acido oppure esco e mi faccio arrestare per aver infranto il coprifuoco?

Si riparte: Rappresentante di lista e la Donatella nazionale, che mi dedicano, Splendido splendente, avete qualcosa in contrario? Voto 8, quello che ci voleva a quest’ora! Arisa e Michele Bravi mi fanno tremare, scelgono di cantare Quando dell’immenso Pino. Mi faccio serio: sono stati molto ispirati e fanno una bella versione.

Momento Lauro. Monica Guerritore che, vent’anni fa è bona pure mo, è Penelope come solo lei sa essere. Achille e Emma cantano. Totale, “Dio benedica gli incompresi”! Madame canta Celentano, non vi dico il titolo perché non so scriverlo Prisenco… e sti cazzi! Cmq l’esibizione permeata di recitazione e balletto è quantomeno originale! Ma vedrete Celentano come romperà i coglioni domani (oggi per chi legge).

Quelli de lo Stato sociale cantano un pezzo di Manuel Agnelli, con il contributo on stage dei lavoratori dello spettacolo. Un momento dedicato alla chiusura forzata di tutti quei luoghi simbolo (anche stasera per me c’è stato il momento serioso, sto invecchiando cribbio).  Annalisa canta e Poggipollini suona. Il pezzo è quel capolavoro di La musica è finita e la ragazza la fa, la fa proprio bene. Ancora una bella canzone, Mi sono innamorato di te, cantata da Gaia e Lous and The Yakuza (che non si chi sia, ma è bravissima e bellissima), cmq cover molto bella, brave le ciacione! 

#Sanremo 71/3: andiamo spediti, quasi come una lumaca in salita

Colapesce e Dimartino con la partecipazione di una voice over inedita di Battiato, Povera patria. Modesti, ma non è un problema, il loro pezzo sanremese spacca e spaccherà (vetri, ceramiche, mattonelle, muri). Coma Cose con Radius e Mamakass (non so chi sia va bene? Fate delle cazzo di domande strane) cmq cantano Il mio canto libero. Stasera tanta gente ha cantato libera, un eufemismo per non dire alla cazzo di cane! Malika va di cover della Caselli, Insieme a te non ci sto più. Tutta racchiusa in un vestito franginoso (pieno di frange, devo fare disegnino?)

Daje con la gara: Max Gazzè con Daniele Silvestri e La Magical Mistery Band. La cover fatta bene di Ko de mondo dei rivoluzionari C.S.I. fa volare alto sto finale ormai mattutino. Ermal Meta con la Napoli Mandolin Orchestra si cimenta in Caruso di Lucio, pericoloso, ma alla fine la voce c’è e si sente! Si chiude con Aiello e Vegas Jones. Mi direte il tizio è ‘mericano? No. Sud’mericano? No. E’ di Cinisello Balsamo, Milano. E ti faceva schifo chiamarti col tuo nome Matteo Privitera? Mistero della fede.

Ringraziamo Dio per essere arrivati alla fine di questa #Sanremo 71/3.

Classifica, scrivo solo i primi tre perche ho le dita anchilosate (e te credo): Ermal Meta primo, Oriettona seconda e gli Extra terzi. Manco se me lo raccontavano! Sono le 02:04, Amadeus ti deve prendere l’insonnia acuta cazzo!

Antonio Di Trento
Antonio Di Trento
Conduttore radiofonico, Laureato in Lettere e Filosofia, specializzazione in Storia e Critica del Cinema presso l’università Sapienza di Roma; responsabile ufficio stampa della casa editrice “26 Lettere”, referente stampa della Federazione Italiana Cuochi. Il suo blog :Evasioni Innocenti. Dice di sé: “Sono nato in riva al mare, ieri con decorrenza oggi. Mi piace la leggerezza, in qualunque salsa. Se mi alzo presto dal letto mi siedo sul divano e ci resto fino alle 11, poi colgo l’occasione e realizzo, ma sempre con la testa staccata dalle spalle. Certe volte sembro lento come un messicano, altre veloce come speedy Gonzales (che sempre sudamericano è). "Mi piace lo zucchero che scende nel caffè, con una goccia di anice". Le donne, la radio ed il cibo, sono le uniche passioni della mia vita, il resto mancia”.