Streghe nei film – Il fascino delle bellissime al di là del bene e del male

Le streghe nei film sono sempre stato oggetto di amore e odio da parte degli spettatori.

Affascinanti e piene di potere, la loro natura ambigua tra bene e male li pone da sempre come personaggi sospesi a metà nel panorama cinematografico.

La loro essenza si rivolge sempre al cuore della terra, il mondo degli animali e quello delle piante che preferiscono ampiamente alla confusa e corrotta società degli uomini.

Uomini che da parte loro si sono sempre storicamente impegnati nello stigmatizzarne negativamente la loro figura.

Tutto questo tralasciando poi il tristemente famoso Martello delle streghe dell’inquisizione cristiana.

In realtà la loro emancipazione è spesso stata una triste scusa per cacciare e uccidere impunemente migliaia di donne di libero pensiero.

Levatrici, artiste, madri e figlie senza colpa se non quella di alimentare la folle e ingiustificata paura di certi uomini verso le donne.

E come sempre il cinema nella ampia rosa dei suoi generi non poteva che prendere a piene mani da questo argomento.

Vediamo allora, insieme e da vicino, tre film con tre giovani streghe in dura lotta per esistere e resistere nel mondo degli uomini.

1- Autopsy (2016)

Ragazza con gli occhi bianchi

Nel cuore della notte, la polizia porta il corpo di una giovane ragazza al piccolo obitorio locale per eseguire un’autopsia.

Infatti il cadavere era sepolto nei pressi di una casa isolata e potrebbe avere le risposte sulla strage familiare avvenuta poche ore prima.

Il vecchio medico che deve occuparsi del caso è affascinato dal mistero da risolvere e chiede al suo giovane figlio di restare per aiutarlo.

Strato dopo strato, esaminando prima l’esterno e poi l’interno del corpo, i due trovano inequivocabili segni di tortura.

Ma nonostante le indicibili sofferenze patite dalla ragazza, il suo aspetto esteriore è immacolato e pacifico.

Trovando strani segni e simboli rituali incisi nelle sue carni, i due iniziano a sospettare che i suoi carnefici fossero sadici inquisitori che la credevano una strega.

Come se non bastasse, più loro avanzano con l’autopsia, e più strani rumori e presenze iniziano ad infestare l’obitorio.

Molto presto padre e figlio si rendono conto di essere in trappola.

A quel punto, per uscire vivi da quel seminterrato dovranno risolvere l’inestricabile rebus della morte di quella ragazza.

CSI con la strega

Autopsy è un originale e intrigante film con un indagine scientifica sul mondo sovrannaturale delle streghe.

L’elemento horror e quello thriller sono ben dosati e bilanciati, alternando con stile il ritmo della storia.

L’investigazione medica procede di pari passo assieme agli impulsi di paura e terrore sempre più crescenti.

E al centro di tutto c’è sempre la strega (non) protagonista, inquietante e disturbante nella non vita del suo silenzio e il suo sguardo vuoto.

Il cuore malvagio e pulsante del mistero è infatti il suo corpo nudo e inerme sempre in bella vista.

Senza bisogno di muovere un dito e senza mai dire una parola, il suo inferno di sofferenza diventa anche quello dei protagonisti.

Come accade quindi a molte streghe nei film, la bellissima in realtà è stata a suo tempo lei stessa una vittima a sua volta.

Vittima dell’ignoranza e del pregiudizio religioso, vittima degli uomini invidiosi della sua pura e innocente bellezza.

E ora che è lei ad avere il coltello dalla parte del manico, per tutti gli uomini che incontra saranno seri dolori.

Anche con poco si può fare molto

André Ovredal, di cui vi avevamo già consigliato l’ottimo Mortal, utilizza con fantasia e mestiere i pochi mezzi a sua disposizione.

Il film funziona perfettamente con una produzione estremamente low-budget dotata di una sola location e due attori protagonisti.

Infatti, pur essendo interamente ambientata in un laboratorio seminterrato con tre stanze e un corridoio, la storia non ha bisogno d’altro per costruire un ottima tensione narrativa.

Brian Cox giganteggia sulla scena con la sua solita classe, eleganza ed innegabile carisma.

La sua interpretazione è come sempre perfetta, riuscendo da subito a immergersi nel personaggio del navigato medico legale.

Un uomo pieno di certezze che vede crollare una dopo l’altra quando si trova, per la prima volta in vita sua, davanti a qualcosa di incredibile e inspiegabile.

Al suo fianco Emile Hirsch, nel ruolo di suo figlio, è un ottima spalla con cui rimbalzare i dialoghi e mantenere viva l’attenzione.

Il ragazzo rimane oltre il suo orario di lavoro per fargli un favore, rinunciando a una serata con la sua bella per fargli un favore.

E sarà proprio lui a ripetere più volte al padre che forse è il caso di mollare, intuendo subito che c’è qualcosa di molto sbagliato in tutta la faccenda.

Infine, piccola menzione anche per la giovane attrice Olwen Kelly, seppur la sua prova non vada oltre lo stare sdraiata immobile mentre i medici la fanno a pezzetti.

Una delle più inquietanti e affascinanti streghe che speriamo di rivedere, magari in un ruolo più attivo, al più presto in qualche nuovo film.

2- The Neon Demon (2016)

3 ragazze illuminate di rosso e blu

Una affascinante e giovanissima sconosciuta arriva a Los Angeles in cerca di fama e gloria come fotomodella.

Pur partendo dal nulla, la sua bellezza sembra immediatamente stregare le agenzie e i fotografi a cui si presenta.

Inizia così una rapida ascesa verso la notorietà e il successo, assieme con la crescente invidia di tutte le sue colleghe.

Le altre fotomodelle soffrono tremendamente, infatti, il suo fascino pulito e naturale senza bisogno di trucchi e inganni cosmetici o chirurgici.

Allo stesso tempo, il gestore del piccolo albergo dove alloggia diventa ogni giorno un personaggio più pericoloso e oscuro.

Strani e terrificanti avvenimenti continuano a susseguirsi notte dopo notte, turbando profondamente la vita della ragazza.

Inoltre, il suo fidanzato sembra distaccarsi da lei tanto più quanto la sua carriera diventa importante.

Il giovane ingenuo, pur amandola, non può competere con la ricchezza e la popolarità dei personaggi di spicco di cui si circonda.

Ma il destino ha in serbo per lei una brutale resa dei conti.

Le altre donne che si lascia alle spalle, infatti, vogliono distruggerla e rubare il potere della sua giovane e candida bellezza.

La più potente stregoneria

A differenza di altri film con le streghe, The Neon Demon non dichiara apertamente nulla ma lascia ampiamente spazio a questa interpretazione.

La protagonista infatti scala magicamente senza fatica le vette idolatrata e ammirata dai più cinici e crudeli pilastri della sua professione.

Stregando i suoi supposti padroni con il suo sguardo, riceve ciò che le altre modelle ottengono con rigorose diete, sacrifici e dolorose iniezioni e operazioni chirurgiche.

Ogni scena del film è costruita in modo sovrannaturale, come se il mondo di queste donne fosse qualcosa di totalmente alieno alla nostra realtà.

Una guerra senza quartiere tra queste bellissime che è combattuta a forza di fascino e carisma, cercando di scoraggiare e indurre le altre a mollare.

Qualsiasi cosa per avere il posto migliore o l’abito più elegante e appariscente durante una sfilata.

Così come si contendono le attenzioni e i favori dei fotografi più talentuosi per avere i migliori servizi sulle riviste più prestigiose.

Senza bisogno di formule o complicati rituali magici, la loro bellezza è sempre la più potente stregoneria.

Un horror post-moderno e visionario

Nicolas Winding Refn supera sè stesso alla regia, rimescolando gli stilemi dell’horror classico nella suo magico calderone cinematografico.

Riprendendo l’uso dei colori esagerati dei classici horror all’italiana, il regista li reinventa nel suo mix di ritmo lento, atmosfera rarefatta e musica elettronica.

Colori come il rosso brillante del sangue alla Dario Argento e Lucio Fulci o l’uso alieno delle luci viola, verdi e blu come nei film ancora più vecchi di Mario Bava.

Quest’ultimo poi un regista di cui, ricordiamo, Refn ha curato la riedizione di Terrore nello spazio, capolavoro antesignano del mitico Alien di Ridley Scott.

Come sua protagonista il regista ha voluto la splendida Elle Fanning, anch’essa davvero come molte attrici con un passato da fotomodella.

Il film lascia ambiguamente alla nostra interpretazione se questa sia davvero una storia di streghe oppure no.

Cosi come lascia a noi ipotizzare se la ragazza sia davvero ingenua come sembra o sfrutti subdolamente il suo potere.

E’ consapevole di ciò che fa oppure questo emerge come conseguenza del tutto naturale alla sua bellezza?

Infine abbiamo anche un insolito e cattivissimo Keanu Reeves come viscido e rude gestore del suo hotel.

Un ruolo che esce dagli schemi del solito eroe imbattibile alla John Wick e finalmente lascia modo all’attore di recitare più con lo sguardo che non il fisico.

3- The Witch (2015)

Caprone malefico

Cacciata dalla comunità dove vivevano, una famiglia si trasferisce nei boschi limitrofi cercando di mandare avanti una fattoria.

La vita è difficile, senza comodità e divertimenti e l’esaltazione opprimente del padre per la religione peggiora ulteriormente tutto.

Come se non bastasse, il neonato fratellino scompare misteriosamente mentre era affidato alla sorella.

Il tragico avvenimento è solo l’inizio di un lento e inesorabile disfacimento della intera famiglia.

Genitori e figli si accusano a vicenda delle loro reciproche sfortune, trasformando piccoli malintesi in puro odio e risentimento.

Ma la scomparsa del neonato non è avvenuta per caso.

Nella profondità di quello stesso bosco, infatti, si cela una congrega di streghe che ha preso di mira la loro giovane figlia.

Desiderando convincerla a unirsi a loro, le streghe alimenteranno con l’inganno la crescente malvagità separando sempre più i genitori dai loro figli.

Una favola nera nel cuore del bosco

The Witch è indiscutibilmente uno degli horror più importanti, evocativi e originali del nuovo millennio.

La favola già vista della strega cattiva prende una prospettiva del tutto nuova, usando uno stile povero ma immensamente curato ed elegante.

La paura viene prima di tutto da dentro la piccola famiglia, tiranneggiato dall’ignoranza bigotta di un padre padrone e una madre apatica e sottomessa.

I figli crescono all’ombra dei loro insegnamenti che traviano la loro innocenza in qualcosa di perverso e ottusamente stupido.

Se infatti la spiritualità e la ricerca dell’anima e uno scopo nobile, i rigidi schemi dell’estremismo religioso ne uccidono la gioia trasformandolo in morte e desolazione.

In questo senso, tutta la storia può benissimo essere una metafora attualissima del nostro mondo.

Un mondo dove l’estremismo di certi personaggi e frange della politica hanno colpito e colpiranno ancora, imponendo le loro meschine regole con la paura e il terrore.

E forse in questo contesto, la strega che vive nell’umore della natura e si sottomette alle sue leggi brutali non è il male assoluto, ma solo un riflesso di quello che siamo e non vogliamo ammettere.

Due soli film per la nascita di un mito

Robert Eggers ha all’attivo soltanto due film ma è già un idolo indiscusso per gli amanti del cinema moderno.

Un cinema che non ha bisogno di sfolgoranti effetti speciali o mirabolanti colpi di scena narrativi.

Il regista, infatti, nutre la sua ispirazione da grandi classici come il disfacimento familiare di Shining e la potenza espressionista di un Nosferatu.

La semplicità calcolata della sua messa in scena è pura e incontaminata, diretta ed efficace nel recapitare il messaggio a destinazione.

I suoi personaggi, poi, sono i riflessi malvagi di gente comune che ognuno di noi conosce e in cui può riconoscersi.

Anya Taylor-Joy conferma tutta la sua bravura come protagonista, dopo la sua magnifica interpretazione in Split di M. Night Shyamalan.

La giovane attrice si cala alla perfezione nel ruolo della figlia che lentamente si trova contro tutta la famiglia.

Una ragazza che vorrebbe, comprensibilmente, solo essere felice e avere un ombra di futuro in cui sperare un giorno.

Schiacciata da responsabilità e scelte che altri hanno fatto per lei, tutto sembra portarla dritta nelle braccia delle streghe nel cuore del bosco.

Augurandomi che almeno uno di questi film sulle streghe sia di vostro gradimento riesca ad affascinarvi come al sottoscritto, concludo ricordandovi che per ulteriori suggerimenti sul mondo del cinema potete collegarvi al mio sito:

logo di fabioemme
Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!