Caccia al lupo in Trentino e no ai corridoi faunistici

Non c’è pace tra gli ulivi, o meglio, nei boschi del Trentino, dove la provincia di Bolzano sta preparando la caccia al lupo e, contemporaneamente, si stanno decidendo nuove disposizioni in merito alla convivenza della popolazione residente e i plantigradi.

A quanto pare, si sta palesando un paradosso che è l’ennesimo spunto di polemica tra animalisti e istituzioni. Quest’ultime, da un lato, auspicherebbero in una migliore convivenza con orsi e lupi, alleggerendone la “concentrazione” e, dall’altra, avrebbero detto ‘no’ ai corridoi faunistici.

Ricorderete sicuramente la tragedia successa l’inverno scorso in Trentino, quando il runner Andrea Papi perse la vita in seguito all’attacco di un’orsa. Controversa la polemica e gli sviluppi sulla gestione del parco e della popolazione dei plantigradi, che ha visto una dura battaglia tra istituzioni e associazioni animaliste per evitare l’abbattimento dell’orsa.

Seguito a ciò, sono stati comunque abbattuti in circostanze sospette quattro esemplari di orsi. La soluzione di gestire al meglio i corridoi faunistici avrebbe portato ad una più serena convivenza tra la popolazione umana e animale.

Cos’è un Corridoio Faunistico?

La bellezza naturale del Trentino è conosciuta in tutto il mondo. Un territorio montuoso e variegato, caratterizzato da una vasta gamma di habitat naturali, dalla maestosità delle Alpi alle dolci colline, ma dietro questa magnificenza paesaggistica si nasconde un delicato equilibrio ecologico che richiede attenzione e preservazione costante. Infatti, questa diversità di ambienti ospita una ricca varietà di specie animali, ma la crescente presenza umana e le attività antropiche possono rappresentare una minaccia per la fauna selvatica e viceversa. Uno degli strumenti chiave utilizzati nella conservazione della fauna selvatica è rappresentato dai corridoi faunistici, veri e propri ponti di connessione che consentono agli animali di muoversi attraverso il territorio in modo sicuro e libero da ostacoli.

I corridoi faunistici, noti anche come corridoi ecologici o corridoi biologici, sono delle aree di territorio naturale progettate per agevolare il movimento degli animali da un’area all’altra. Questi corridoi sono fondamentali perché consentono alle popolazioni animali di sfuggire alla frammentazione dell’habitat, spesso causata dalla presenza di strade, infrastrutture e insediamenti umani. Attraverso i corridoi faunistici, gli animali possono spostarsi in cerca di cibo, riproduzione e nuovi territori, contribuendo così alla diversità genetica e alla sopravvivenza delle specie.

I corridoi faunistici svolgono un ruolo cruciale nella conservazione della biodiversità. Oltre a preservare la diversità genetica all’interno delle popolazioni animali, questi corridoi aiutano a ridurre il rischio di estinzione causato dall’isolamento delle popolazioni stesse. Inoltre, la presenza di corridoi faunistici favorisce la dispersione delle specie, contribuendo a ripristinare gli equilibri ecologici e a prevenire fenomeni di sovrappopolazione in determinate aree.

La Caccia al Lupo

La caccia al lupo è un argomento di grande attualità e dibattito, soprattutto in Trentino, dove la convivenza tra la fauna selvatica e le comunità umane pone sfide complesse.

Nel corso degli anni, la presenza del lupo in Europa è diminuita drasticamente a causa della persecuzione umana e della perdita dell’habitat. Tuttavia, grazie agli sforzi di conservazione, il lupo ha iniziato a tornare in alcune regioni, compreso il Trentino. La sua reintroduzione è stata vista come un segno di ripristino dell’equilibrio ecologico, ma ha anche scatenato controversie riguardo alla gestione della sua popolazione.

Il dibattito sulla caccia al lupo in Trentino è caratterizzato da due principali prospettive: da un lato, c’è la visione conservazionista che promuove la protezione e la coesistenza pacifica con il lupo, e dall’altro, la visione che sostiene la necessità di limitare la sua presenza per evitare conflitti con le attività umane.

Il lupo svolge un ruolo cruciale nell’ecosistema, contribuendo al controllo delle popolazioni di ungulati e mantenendo l’equilibrio naturale. La caccia al lupo potrebbe interrompere questa dinamica, causando problemi ecologici a lungo termine.

Inoltre, il lupo è una specie protetta dalla legge europea e internazionale, e la sua caccia solleva serie opposizioni da parte degli animalisti, malgrado l’opinione di coloro che, invece, sostengono la caccia al lupo, affermando che la sua presenza può causare danni alle persone, alle attività agricole, in particolare all’allevamento di bestiame.

La soluzione alternativa alla caccia è un adeguato controllo della fauna, utilizzando anche e soprattutto i corridoi faunistici.

La posizione di Oipa

Sulla gestione dei grandi carnivori in Trentino, l’Oipa sostiene che “il centrodestra cade in contraddizione quando, da un lato, afferma di volere una migliore convivenza con orsi e lupi alleggerendone la “concentrazione” e, dall’altro, dice ‘no’ ai corridoi faunistici, aree di connessione ecologica che permettono agli animali di spostarsi tra diverse zone, evitando l’isolamento delle popolazioni. Come dire: ho un lupo (o un orso) intrappolato in casa che vuole uscire, ma non gli voglio aprire la porta. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) all’indomani delle dichiarazioni di Matteo Salvini giunto nei giorni scorsi in Trentino per promuovere la rielezione di Maurizio Fugatti alle prossime elezioni provinciali del 22 ottobre”.

«Siamo alle solite dichiarazioni non basate su dati scientifici, dichiarazioni buone per raccogliere voti di certo elettorato ma non certo ispirate alla tutela della biodiversità, sancita da leggi nazionali ed europee nonché dall’articolo 9 della Costituzione», fa notare il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Invitiamo il ministro Salvini e il presidente Fugatti a informarsi meglio sui vantaggi di allestire corridoi ecologici in grado di disperdere la fauna su maggiori areali, come attestano naturalisti, zoologi ed etologi».

Ricordate il Pacobaceé?

Quello dei corridoi faunistici da creare su tutto l’arco alpino nelle Regioni che hanno sottoscritto il Pacobaceè uno dei punti trattati nella relazione che la stessa Oipa a metà maggio ha inviato al Ministero dell’Ambiente: un documento articolato, richiesto dallo stesso ministro Pichetto Fratin, con una serie d’indicazioni su come gestire gli orsi nella Provincia di Trento. Questi corridoi, soprattutto nelle aree in cui l’urbanizzazione e le infrastrutture possono interrompere le rotte naturali di spostamento degli animali, sarebbero anche in grado di ridurre il pericolo e i danni derivanti dagli investimenti di animali selvatici che tentano di attraversare le strade del Trentino.

«Non si può sperare in una serena convivenza tra i grandi carnivori, residenti, allevatori ed escursionisti a forza di catture e abbattimenti. Da ultimo, la Provincia di Bolzano dichiara di voler aprire la caccia al lupo, specie protetta, sin dal prossimo 2 settembre anche senza il parere dell’Ispra», continua il presidente Oipa Comparotto. «Ricordiamo che la fauna è bene demaniale e patrimonio indisponibile dello Stato: le autonomie non dovrebbero essere messe in grado di arrecare un tale danno. Speriamo in un pronunciamento dell’Ispra a tutela della fauna».

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”