Sempre sul pezzo – Questi strani giornalisti del cinema

Proprio come un film, un giornalista è costantemente alla ricerca di un pubblico affascinato dalla sua personale versione della realtà.

Nell’era dell’informazione e della globalizzazione, il giornalismo è un gioco complesso sospeso tra verità e finzione, tra il dovere di informare e l’irresistibile richiamo del successo.

Tuttavia, con la presenza di opinionisti, influencer e figure più o meno autorevoli nel settore, è sempre più difficile distinguere chi racconta i puri e oggettivi fatti contro chi, invece, nasconde un’agenda personale dietro ogni notizia.

Il cinema, come specchio della società, ci offre uno sguardo privilegiato nel mondo dell’informazione, portandoci dietro le quinte e svelando cosa accade nella sfera privata di questi uomini e donne quando la telecamera si spegne.

Tuttavia, i film che raccontano storie di giornalisti non devono necessariamente attenersi a uno stile realistico o documentaristico per offrire un’immagine fedele della loro vita.

Oggi voglio portarvi in un viaggio attraverso i diversi generi cinematografici che hanno affrontato il tema del giornalismo, dal dramma alla commedia demenziale, passando per il thriller misterioso e ovviamente, un ultima storia tratta da un episodio di cronaca realmente accaduto.

Perciò, preparatevi a immergervi in una sessione di live news che vi lascerà a bocca aperta e vi farà riflettere sull’importanza della verità e della responsabilità nel mondo dell’informazione.

Cronisti d’assalto (1994)

Cronisti d'assalto 1994 film e giornalisti

La prima pagina è tutta per il noto regista statunitense Ron Howard, che ci porta dietro le porte chiuse di un’agitata redazione di un piccolo quotidiano, il New York Sun.

Nell’arco di una lunga e interminabile giornata seguiamo la vita frenetica di Henry Hackett, giornalista instancabile che assieme ai suoi colleghi è in lotta per sopravvivere nel duro mercato editoriale.

Per lui è un giorno molto importante, in quanto ha segretamente fissato un colloquio presso gli odiati rivali del New York Sentinel

Henry non è molto entusiasta di cambiare lavoro, ma questo comporterebbe una paga più alta e orari meno impegnativi, indespensabili ora che la moglie Martha sta per partorire il loro primo figlio.

Proprio nel mezzo di questo casino, in prima mattina arriva la notizia dell’omicidio di due pezzi grossi della finanza di Wall Street, uccisi nella loro macchina che poi è stata ricoperta di epiteti razziali.

La polizia arresta immediatamente due giovani ragazzi neri che erano stati visti nella zona, ma Henry e il suo fedele amico ed editor Michael McDougal credono che in realtà dietro possa esserci un regolamento di conti mafioso.

Ma il saggio direttore Bernie e la nevrotica collega/rivale Alicia non se la bevono, perciò lui ha soltanto 24 orre per scoprire la verità prima che il loro giornale vada in stampa.

Cronisti d’assalto è una strepitosa giostra di vita dal ritmo travolgente con una serie di personaggi fuori di testa guidati dal protagonista Michael Keaton.

Inutile sottolineare la sua bravura o quella di Robert Duvall e Glenn Close, così come la dolce simpatia della superba Marisa Tomei.

Tutti insieme raccontano le 24 ore decisive di un uomo al bivio tra la carriera e la passione di giornalista, per un film che è semplicemente tra le migliori commedie americane degli ultimi 30 anni.

Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy (2004)

Anchorman 2004 film e giornalisti

Passiamo ora a un’altra commedia, ancora più esplosiva e fuori di testa della precedente, con protagonista l’irresistibile comico di razza Will Ferrell.

Stavolta siamo nella San Diego degli anni ’70 e il caro Will interpreta Ron Burgundy, presentatore di notiziari carismatico e leader indiscusso di un team di giornalisti ancora più folle di lui.

Il gruppo, composto da Brian Fantana, Champ Kind e Brick Tamland, è noto per il loro talento nel raccontare le notizie trasformandole in spettacolo con le loro personalità eccentriche, dominando gli ascolti della città con il loro programma, Channel 4 News.

Questo stabile e solare panorama giornalistico viene però sconvolto dall’arrivo di Veronica Corningstone, una reporter determinata e ambiziosa che aspira a diventare la prima donna a condurre il telegiornale.

Inizialmente sottovalutata dal gruppo di Ron, Veronica si guadagna presto il rispetto dei suoi colleghi e del suo capo, Ed Harken, mettendo in luce le disuguaglianze di genere nel mondo dell’informazione.

La rivalità professionale tra Ron e Veronica si intensifica, arrivando ad assurdi scontri sia verbali che fisici, mentre entrambi cercano di superare l’altro per dimostrare di essere il migliore.

Allo stesso tempo però, Ron e Veronica si innamorano in una complicata relazione disfuzionale che si intreccia con la loro competizione sul lavoro.

Diretto da Adam McKay, prima dei successi come Vice o La Grande Scommessa, questo film dilania con la satira il sessismo, l’ambizione e il modo in cui la personalità e l’apparenza possono influenzare il successo dei giornalisti televisivi.

Will Ferrell e la sua gang ci porta in un viaggio divertente e irriverente attraverso una miriade di situazioni esilaranti e personaggi memorabili, come l’ancora più demente collega Steve Carell.

Una lezione di giornalismo che faticherete a dimenticare, ripensandoci tristemente mentre guarderete i veri presentatori televisivi e chiedendovi se ci sia qualche differenza.

Scoop (2006)

Scoop 2006 film e giornalisti

Non è un caso che quando si parla di commedia e intelligenza, prima o poi ritorniamo sempre sul nome di Woody Allen.

In questo caso l’attore/regista/scrittore americano interpreta un prestigiatore che sostiene di essere un veggente e anche un medium capace di comunicare con l’aldilà.

Ovviamente è tutta una balla per sostenere il suo spettacolo, se non che una sera partecipa al suo numero la bellissima Scarlett Johansson, che qui interpreta Sondra Pransky, una giovane studentessa di giornalismo americana che si trova a Londra per un periodo di studio.

Durante lo show, lei e il mago entrano veramente in contatto con uno spirito, l’appena defunto giornalista investigativo Joe Strombel.

Emozionato di avere incontrato una giovane aspirante collega, il fantasma rivela loro un scoop sensazionale: un maniaco chiamato Il killer dei Tarocchi potrebbe essere un giovane aristocratico inglese di nome Peter Lyman, interpretato dal ormai pensionato X-Men per eccellenza, Hugh Jackman.

Decisa a sfruttare l’occasione per lanciare la sua carriera giornalistica, Sondra si avvale dell’aiuto di Sidney per scrivere un articolo di inchiesta sensazionale che la faccia notare dal suo editore.

Sotto la falsa copertura di essere padre e figlia, questo strambo team giornalistico si infiltra nell’alta società londinese, dove conoscono l’entourage di Peter e iniziano a frequentarlo, anche se purtroppo Sondra inizia a provare sentimenti romantici per lui, rendendo ancora più difficile scoprire la verità.

Come sempre il vecchio Woody rimescola suspense, humour e romanticismo; spaziando in una sorridente panoramica nella Londra moderna e le differenze tra le classi sociali e il fascino della città.

Con la scusa del mystery, il film diventa una avvincente e irriverente satira mondo del giornalismo investigativo, arrivando fino all’estremo di completare a tutti i costi il proprio lavoro anche a bordo del traghetto di Caronte verso l’aldilà.

The Terror Live (2013)

The Terror Live 2013 movie

Smettiamo definitivamente di ridere passando al film successivo, dove troviamo invece un giornalista che finisce in tutt’altro tipo di guai.

Yoon Young-hwa è un giornalista televisivo caduto in disgrazia, che lavora ora come conduttore radiofonico a Seoul.

Un giorno, riceve una telefonata da un uomo che si identifica come un attentatore dinamitardo e minaccia di far esplodere un importante ponte della città, a meno che il Presidente coreano in persona non partecipi alla diretta.

Quello che vuole il ricattatore non sono soldi, ma le scuse del Presidente per un incidente avvenuto molti anni prima a causa della sua amministrazione, dove lui ha perduto molti amici e colleghi.

Per dimostrare la serietà delle sue intenzioni, fa saltare in aria l’estremità del ponte, intrappolando le auto in una situazione precaria che potrebbe precipitare da un momento all’altro.

Nonostante la paura, Yoon Young-hwa capisce di trovarsi di fronte all’opportunità unica di riportare in auge la sua carriera giornalistica, così decide di trasmettere in diretta le trattative per gli ostaggi, diventando l’unico intermediario tra l’attentatore e il pubblico.

Il regista Kim Byung-woo plasma un thriller dove svela i pezzi della trama, una mossa alla volta, come un abile e astuto giocatore di scacchi.

Un dramma a dimensione umana che si svolge principalmente all’interno della stazione televisiva, da cui in lontananza possiamo vedere le potenziali vittime sul ponte che aspettano il loro destino.

Straordinaria la prova d’attore Ha Jung-woo, protagonista di one-man show in un’atmosfera di tensione costante e claustrofobica.

La critica alla incapacità delle autorità politiche di ammettere i propri errori si fonde alla perfezione con l’arrivismo professionale, lasciando poco spazio alla morale e la responsabilità.

Oltre che un ottimo thriller, è un occasione perfetta per conoscere da vicino il valore delle produzioni sud coreane di oggi, strepitose in qualsiasi genere cinematografico.

The Post (2017)

The Post 2017 movie

Come sempre voglio concludere con il botto, perciò portiamo nella lista uno dei migliori e recenti film di Steven Spielberg, riguardo la storia vera di un coraggioso gruppo di giornalisti negli anni 70.

In un modo o nell’altro, tutto ruota alla strepitosa Meryl Streep, che interpreta Katharine Graham, proprietaria del Washington Post, e del suo direttore Ben Bradlee interpretato invece dal sempre perfetto Tom Hanks.

Grazie a una serie di coincidenze e conoscenze, nella loro redazione arrivarono i cosiddetti Pentagon Papers, documenti top-secret esplosivi riguardanti il coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam.

A quei tempi il giornale versava già in condizioni finanziarie difficili, ritrovandosi poi sotto la pressione del governo e il timore di gravi conseguenze legali se avessero pubblicato le rivelazioni di questi documenti.

L’intero staff si raduna perciò passando al setaccio le 4.000 pagine roventi di informazioni che arrivano a coinvolgere anche il presidente Kennedy e il suo Segretario della Difesa, Robert McNamara; entrambi cari amici da sempre della signora Graham.

Steven Spielberg riesuma uno dei più oscuri episodi di cronaca riguardo la minaccia del potere verso la libertà dei giornalisti portando in scena un film teso, realistico e duro come un pugno in pieno volto.

Non ci sono altre trame o chiavi di lettura al di là del semplice conflitto etico tra i protagonisti, che lottano tra la paura di perdere il lavoro e la reputazione contro l’etica che impone loro di raccontare la verità al pubblico.

Meryl Streep incarna con stile i dubbi di una donna sola contro gli uomini più potenti degli Stati Uniti, che affannosamente si prodigavano per coprire i loro crimini contro la Nazione.

Per fortuna alle sue spalle ha un ottimo staff guidato dal solido Tom Hanks, incrollabile nella sua onestà professionale anche a costo di perdere tutto.

Fu una importante vittoria per la democrazia americana, così come una spinta per tutti gli aspiranti giornalisti che si rivedranno nel coraggio dei protagonisti di questo film. Sperando di avere concluso qualcosa di più che parlare di semplice cinema, oggi, come sempre vi lascio decidere da soli se c’è qualcosa in questa lista degna del vostro interesse. Nel frattempo, come sempre, vi invito a visitare il mio sito personale, dove ognuno di voi è sempre il benvenuto:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!