Mascherine in 3D, la risposta dei makers al Coronavirus

Startupper, ingegneri, designer e innovatori insieme, ma a distanza, per sconfiggere il COVID-19, in pratica le mascherine in 3D sono la risposta dei makers al Coronavirus. L’emergenza chiama e makers e innovatori rispondono.

Ingegno, audacia, efficacia, queste le tre parole d’ordine dei makers, gli inventori, i protagonisti di Maker Faire Rome che si stanno mobilitando per dare il proprio contributo. Una lotta contro il tempo e in pieno spirito makers: solidale e opensource. Mettono il proprio ingegno gratuitamente al servizio della collettività. È l’esercito dei makers contro il coronavirus.

I makers contro il coronavirus, mascherine in 3D

Parliamo di storie, storie di vita,.storie di vittoria, storie di umanità e solidarietà. Parliamo di Amleto Picerno, founder di Medaarch a Cava de’ Tirreni. Impegnato senza sosta a produrre valvole per respiratori mascherine. E parliamo di Paolo Mirabelli, di Cosenza , che sta realizzando in 3D maschere protettive per il personale sanitario ed è in perenne raccordo con gli ospedali di Napoli, Cosenza e Salerno.

Sono in punti diversi dell’Italia, ma li unisce la voglia di contribuire e dare un aiuto concreto a superare questa fase di grande emergenza sanitaria.

Medaarch a Cava de’ Tirreni

Nel cuore di Cava dei Tirreni opera il primo Centro per l’Artigianato Digitale (CAD) d’Italia, una parte della società Medaarch, fondata da Amleto Picerno. Il CAD è un polo formativo e tecnologico, pensato per aiutare artigiani e aziende a innovarsi e destreggiarsi attraverso il digitale e le nuove tecnologie. Ma in queste ore il CAD sta lavorando su due fronti: quello della ricerca e quello della produzione e realizzazione.

Mascherine in 3D, la risposta dei makers al Coronavirus

Da da un lato – spiega Amleto Picerno – d’intesa con il Comune di Cava de’ Tirreni, stiamo progettando e producendo nuovi dispositivi. Dispositivi come mascherine anti-contagio e valvole Charlotte , ovvero quelle che vanno applicate sopra le maschere da sub. Queste sono da adattare poi ai macchinari di respirazione artificiale in dotazione negli ospedali e, dall’altro lato, stiamo sviluppando un’attività di ricerca.

Quello che stiamo portando avanti, e ci tengo a dirlo, è un lavoro di squadra che è possibile realizzare anche grazie alla fornitura di materiali che ci vengono donati da diverse aziende del territorio”

Mascherine adattabili al volto in una lotta contro il tempo

Sul fronte mascherine, invece, continua Picerno “Stiamo sperimentando la possibilità di utilizzare nuovi materiali biologici come sistema di filtraggio da apporre all’interno delle mascherine anti-contagio. E stiamo anche cercando di dare forma ai dispositivi di prevenzione attraverso un design semplice che si possa adattare al volto umano grazie alla realizzazione di modelli che permettano, a tali dispositivi, di prendere forma una volta indossati

Mascherine in 3D, la risposta dei makers al Coronavirus. Foto di Amleto Picerno in bianco e nero
Amleto Picerno

Grazie alla stampa laser, più veloce di quella 3D, riusciamo poi a produrre mille mascherine al giorno. Stiamo, inoltre, collaborando attivamente con i nostri ricercatori per la progettazione di nuovi dispositivi utili per aiutare i pazienti a respirare. Siamo felici – conclude Picerno – di poter fare la nostra piccola parte in questa lotta contro il tempo che affrontiamo con fiducia nel futuro, che poi è il vero segreto degli innovatori.

Paolo Mirabelli a Cosenza

Paolo Mirabelli, dalla sua abitazione di Cosenza, con la collaborazione di molti, sta lavorando incessantemente su due progetti.

Maschere con filtri particolari e visiere protettive

Il primo è per realizzare una maschera protettiva per i medici utilizzando un filtro particolare che è già nel protocollo dei reparti di anestesia e che è disponibile in quantità massicce. Si tratta di un dispositivo che copre tutto il viso ed è più comodo da indossare di quelli che si usano abitualmente.

Parallelamente, Mirabelli si sta cimentando su una visiera da apporre davanti alla maschera facciale “in modo che la protezione sia massima e la visibilità ottimale”.

Una ricerca e un lavoro senza orari

Paolo Mirabelli è un maker italiano. Nel 2012 ha avviato l’impresa Graphid3a i TecnoArtigiani, da cui è nata DroniLab Srls, che si occupa di produrre ed utilizzare Droni, Rover, etc. Nel 2014 ha aperto, assieme ad altri sognatori come lui, il primo CoWorking in provincia di Cosenza, il Pro-Working CS

Paolo Mirabelli

“Il lavoro si porta avanti senza orari insieme ad altri maker, atenei come il Politecnico di Milano, con il dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università della Calabria e in collegamento, via skype e whatsapp con il personale sanitario degli ospedali di Cosenza, Napoli e Salerno“. Spiega Mirabelli.

Ad oggi – continua – dopo giorni e notte passate in videoconferenza, dopo ore e ore passate sulla progettazione stiamo stampando i primi prototipi delle mascherine in 3D che poi dovranno essere validati. Ma siamo ottimisti e speriamo di dare una mano concreta a chi è impegnato in prima linea contro questa terribile emergenza. Stiamo cercando di produrne più possibile, ma non sempre è facile trovare i materiali per produrle. Ma siamo qui, siamo una comunità, siamo maker e Maker Faire Rome e crediamo nella fabbricazione digitale condivisa. Vogliamo dare il nostro contributo per uscire prima possibile da questo incubo”.

Stampante in 3D

L’impegno di Maker Faire Rome

Sia Amleto Picerno che Paolo Mirabelli affiancano da anni Maker Faire Rome. Una consolidata piattaforma dove la Scienza si incontra con l’innovazione che viene dal basso. Un punto di riferimento importante per moltissimi maker che vogliono dare il loro contributo per aiutare medici, infermieri e forze dell’ordine impegnati in prima linea contro il Covid19. In altre parole Maker Faire Rome e makers contro il coronavirus in un impegno continuo

In questo momento a Maker Faire Rome stanno arrivando decine di progetti da maker e innovatori e la piattaforma Maker Faire Rome sta cercando di agire come facilitatore affinché questa drammatica emergenza sanitaria termini al più presto.Per approfondire queste storie di maker e conoscerne altre clicca qui per collegarti al blog di Maker Faire Rome

I maker, insomma, provano a fare la loro parte..

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".