MuSICK con Lorenzo Santangelo al festival “Su la testa”

Lorenzo Santangelo ha aperto la XV Edizione del Festival “Su la Testa”, presentando al pubblico il nuovo album “Musick”.

La manifestazione, giunta all XV edizione, si svolge il 4, il 5 e il 6 maggio, presso il Teatro Ambra di Albenga (SV), e prevede un ricco calendario di incontri culturali, happening di vario genere, e soprattutto tanta musica.

Su la testa

Il festival, diventato un must per la cittadina del ponente ligure nel corso del tempo, torna a far sentire la propria voce, dopo tre anni di silenzio, causa pandemia e lockdown.

Numerosi gli appuntamenti culturali che si svolgeranno nel pomeriggio, al Palazzo Oddo e all’auditorium San Carlo.

Ma è la musica, la principale protagonista del festival. Festival che, nel corso degli anni, ha ospitato artisti come Zibba, Levante e Raphael Gualazzi, prima che raggiungessero la popolarità, e che si conferma, anche per questa edizione, l’ideale rampa di lancio per artisti emergenti.

Non mancano di certo i nomi “di richiamo”, che fanno di Albenga una tappa importante per molti tour nazionali, tra cui, in questa edizione, spiccano Morgan e Dolcenera.

La manifestazione è organizzata dall’Associazione Culturale Zoo. Il programma completo dell’evento e tutte le informazioni sui biglietti e sulle iniziative collaterali, sono disponibili sulle pagine social (Facebook e Instagram) del festival, oppure tramite mail.

Musick

Il nuovo album di Lorenzo Santangelo, arriva dopo la pubblicazione di tre singoli, e relativi videoclip, spalmati negli ultimi due anni. Il primo, “L’arancio”, ha vinto il premio Fabrizio De André nel 2022, il secondo “Metal detector” con il featuring di Bunna degli Africa Unite, e il terzo “La minoranza” che vede Neri Marcoré come special guest.

Tre singoli che si incastrano perfettamente con il resto delle tracce, in tutto dodici.

Un album “cantautorale” come si diceva una volta, dal titolo emblematico: “Musick”, gioco di parole tra “music” e “sick” (malato). Ovvero la malattia della musica perché, in questo particolare periodo, la musica, non solo italiana, è davvero “malata”. Malattia che spinge gli artisti autentici, come Lorenzo, a cercare di raggiungere i propri obiettivi, nonostante il mondo attorno vada a premiare la cattiva qualità, la superficialità, l’approssimazione, la mancanza di originalità, il culto per l’immagine. Vero Amadeus?

Di questo e di molto altro, ne abbiamo parlato proprio con Lorenzo, con il quale abbiamo riprercorso questi due anni, ricchi di soddisfazioni e di riconoscimenti. Un’intervista che rivela anche un paio di “scoop”, che vi lascio il gusto di scoprire.

La track list

Dodici canzoni che mettono a nudo l’anima di un artista vero, tutto d’un pezzo, che nonostante la giovane età ha le idee ben chiare, e le spiega altrettanto chiaramente. La title track parla appunto della musica malata, ma ci sono all’interno dell’album altre chicche: “Il vero italiano”, ispirato alla tragica vicenda di Willy Monteiro Duarte; “Subbuteo”, ballata nostalgica dedicata agli amori dell’autore, calcio (in particolare la Roma) e musica; “Play Bach” altro gioco di parole assai azzeccato, che vi lascio il gusto di scoprire, e “Lo squalo della Groenlandia”.

Non è mai bello fare paragoni e magari può sembrare irrispettoso, ma mi permetto di sottolineare che “Musick” si rivela un album graffiante alla Rino Gaetano e arguto alla Giorgio Gaber. Con un alone “gucciniano” che caratterizza tutto il progetto. Progetto “suonato” fisicamente da fior fiore di musicisti, tra cui gli amici Claudio Del Signore alla batteria e Riccardo Cherubini alle chitarre, basso e co-produzione artistica.

In un panorama musicale come quello attuale, caratterizzato da suoni tutti uguali, ritmi a base di reggaeton, autotune e “cantanti” che necessiterebbero di qualche seduta dal logopedista, “Musick” rappresenta una ventata di aria fresca, di buona musica, di vera musica. Una ventata di novità, piacevolmente “vintage”.

La track list: “Musick”, “La minoranza” feat. Neri Marcorè “L’arancio”, “Il vero italiano”, “Subbuteo”, “Il tuo nome”, “Metal detector” feat Bunna, “Asfalto bagnato”, “Lo squalo della Groenlandia”, “Play Bach”, “Inesistente”, “Zombie metropolitani”.

musick - la copertina del nuov album  che rappresenta una chiave di basso rovesciata

La prima serata

Tornando a Su La Testa, Lorenzo Santangelo ha aperto la XV edizione del festival, quest’anno presentato da Chiara Buratti e Alberto Calandriello.

Una manciata di canzoni per voce e piano, accompagnato alla chitarra acustica e alla fisarmonica da Gianpaolo Pace, bravissimo cantautore torinese, tratte dal nuovo album, che in versione “unplugged” si rivelano assolutamente coinvolgenti. Il cantautore romano, ma ormai piemontese d’adozione, ha chiuso la performance con un tributo a Ivano Fossati, interpretando “I treni a vapore”, portata al successo anche da Fiorella Mannoia e Mia Martini.

A seguire sul palco del Teatro Ambra, la band ligure Ginez e Il Bulbo della Ventola, che ha presentato alcuni brani tratti dal nuovo album “Sambuca sunrise”. Un mix esplosivo di musica popolare, pop e smooth jazz, impreziosito dalla voce roca di Ginez e dagli insoliti, ma più che mai azzeccati, inserti di violino e tromba.

La cantautrice Irene Buselli, che ha recentemente pubblicato il nuovo album, intitolato “Il palombaro”. Una voce particolarmente originale che (finalmente) non ricalca le timbriche attualmente popolari e tanto care al direttore artistico del Festival di Sanremo.

I Fiumi, super band che vede tra le proprie fila ex membri degli Aftehours e dei Timoria, ha chiuso la serata, con una performance assai adrenalinica, a base di chitarra, basso, batteria e una voce pazzesca.

Stasera si prosegue con Roberta Di Lorenzo, Arianna Manca, Parodi Zabala & Borderlobo e Morgan.

Appuntamento alle ore 21:00 al Teatro Ambra di Albenga.

musick - la locandina di su la testa festival di albenga 2023
Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.