Scialpi, il Lord di Tale e Quale Show 2023

Quarta serata di Tale e Quale Show: Scialpi, vincitore della scorsa puntata con “Volare” Di Domenico Modugno dovrà essere Boy George

Ci sono cantanti e menestrelli, cantautori e interpreti, artisti e comparse: perchè questa introduzione? Perchè il mondo dello spettacolo e in particolare quello della musica sta raschiando il barile, in termini di qualità.

Sono davvero poche le stelle che brillano di luce propria e tra queste, la maggior parte sono delle supernova che hanno una “anzianità di servizio” documentata e storica. Attenzione, non sto dicendo che sono “vecchie glorie”, anzi: sono esempi di professionalità, preparazione, crescita costante e capacità artistiche che oggi sono davvero rare a trovarsi.

Se poi consideriamo le qualità umane, come l’umiltà, il confronto con nuove sfide e il coraggio di mettersi in gioco, allora non bastano, forse, le dita di una mano per contare i professionisti del microfono che ancora oggi offrono il loro talento per intrattenere e deliziare il pubblico sempre meno attento all’essere e sempre più concentrato sull’apparire.

Un pò contorta come riflessione? Forse, ma onesta e ponderata.

La musica non è un divertimento da tastiera. Ci vuole studio, conoscenza. Non sono solo sette note. E’ matematica, è scienza, è linguaggio, è comunicazione.

E poi c’è la dote naturale, il talento.

Purtroppo oggi è troppo frequente, troppo, prostituirsi sul digitale con brani (brani?) che spacciano per canzoni, pusher di like dietro ogni social che spingono porcherie a vincere dischi d’oro, di platino, guadagnati senza vendere una copia fisica di un disco.

E pazienza se non c’è talento, in compenso c’è l’autotuning, sempre che non ti molli nel bel mezzo di un’esibizione.

E allora, quando arriva una voce vera, una voce pulita, educata al pentagramma, una voce che riscalda il cuore, che accende i sensi ed emoziona, è apoteosi.

Il segreto di Tale e Quale Show

Tale e Quale Show, la trasmissione di Carlo Conti, in onda su RAI1, ha questa caratteristica: dare la possibilità a queste voci, che esistono ma che pochi intenditori (ormai) riconoscono, di mettersi in gioco e dimostrare che il talento della musica, del canto, è un dono con il quale confrontarsi, giocare, divertirsi.

Rispettosamente “imitare” un capolavoro musicale e farlo proprio, mettendo la propria capacità, competenza e creatività, al servizio dell’arte e, come fanno gli attori, entrare nel personaggio e restituirlo al pubblico intatto nelle emozioni e con il pathos che è ben radicato nella memoria collettiva.

Tutto questo è stata l’esibizione di Scialpi (o Shalpi, Shalpy) a Tale e Quale Show, che ci ha donato una versione umile, semplice, pulita e riverente di Domenico Modugno e di un brano che è una bandiera tricolore nel mondo, un inno nazionale riconosciuto nel più recondito angolo del pianeta, capolavoro intramontabile che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica mondiale.

Volare, nel blu dipinto di blu

In questa esibizione c’è tutta la classe, la delicatezza, il portamento sia dell’uomo che dell’artista. Un brano difficilissimo, non tanto per la musicalità ma per il carico che porta con sè. Volare è LA canzone italiana per eccellenza e Domenico Modugno è il volto di quell’Italia dignitosa, umana, orgogliosa e che ha scandito gran parte della trama della musica del nostro Paese con brani di sfolgorante bellezza durante gli anni ’50,’60 e ’70, un periodo caratterizzato da profonde trasformazioni sociali e civili.

Al di là dell’interpretazione canora, come ridare in tre minuti l’emozione di quel personaggio e di quella canzone, simbolo di gioia, passione e libertà?

Con gli occhi.

Scialpi l’ha fatto tale e quale con la gestualità, certo, ma soprattutto con gli occhi.

Con quei suoi occhi puliti, sempre sinceri, con quel suo sguardo che sembra avere sempre un punto interrogativo rivolto a chi lo sta guardando. Mai una sbavatura di superbia in tanti anni di carriera, mai un’arroganza, malgrado se lo possa permettere. Uno sguardo che ha un eterno velo di malinconia, ma non di tristezza, lo stesso velo che accompagna la sua voce, sempre dolce, sempre amabile e carezzevole. Ed è così che si diventa Lord della Musica.

Con un atteggiamento personale che non si costruisce, perchè Signori si nasce.

Scialpi, vincitore della terza puntata di Tale e Quale Show, con “Volare” Di Domenico Modugno

Scialpi: l’io e l’es

Un uomo, al di là dell’artista, o forse proprio perchè artista è un uomo vero. Un concentrato di passione e sentimenti. Un “gettone” musicale degli anni ’80 spremuto finche dava il succo e poi lasciato indietro quando il vento è girato verso la dab e l’elettronica commerciale.

Scialpi fa parte di quella rock generation che ha scritto le pagine della storia della musica italiana. Ci ha regalato frammenti d’anima che si sono conficcati come briciole di vetro nei nostri cuori, tant’ è che se provi a rimuoverli fanno ancora sanguinare il cuore, perchè sono ricordi di un tempo che era perfetto, dove una canzone era ancora colonna sonora di un sentimento e non una suoneria da cellulare.

Brani immortali che vanno al di là del tormentone estivo, perchè erano pilastri delle notti d’estate ed eravamo in migliaia in un’arena per celebrare la canzone più bella della stagione. Ma che ne sanno i millenials.

“Pregherei”, il brano cantato in coppia con Scarlett, provoca ancora oggi brividi lungo la schiena e per me rimane la preghiera più intensa da rivolgere al cielo. Un successo che va oltre le generazioni, oltre le epoche e davanti al quale tutti tirano giù il cappello.

E’ una lacrima che cade

Scialpi non è solo “quello di Rock and Rolling” e di “Pregherei“. Shalpi ha scritto brani incredibili. Forse non tutti sanno che nel 2003 uscì con un album fantastico, “Spingi, Invoca, Ali” che contiene pagine di pura poesia.

Il decennio passato è costellato di album e pubblicazioni che sono perle di una carriera intensa e ricca di successi.

E, se mi permettete la licenza poetica, ogni volta che un artista così non viene sostenuto, è una lacrima che cade.

Scialpi è uno di quei tanti artisti che ormai vivono tra gli Stati Uniti e l’Italia. Un patrimonio culturale che abbiamo il dovere di valorizzare e avere un riguardo speciale, riservargli un posto d’onore, perchè non solo ha segnato un’epoca, ma perchè la sua musica e le sue capacità artistiche sono i “segni particolari” sulla nostra carta d’identità nazionale nel mondo.

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Scialpi tale e quale show
Scialpi, il Lord di Tale e Quale Show 2023
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”