The turnglass, la clessidra di cristallo. Il romanzo thriller di Gareth Rubin

Capovolgi il romanzo e scopri la verità. The turnglass, edizioni Longanesi, non è un libro qualsiasi. È un romanzo tête-bêche, tanto caro agli editori del XIX secolo. È un libro che è insieme due libri. Due storie intrecciate, una dopo l’altra. E’ un romanzo che si capovolge, appunto, come una clessidra. Gareth Rubin ci introduce in un mondo investigativo particolare. Capovolgendo anche il modo di lettura in un appassionato viaggio da un tetro palazzo gotico su un’isola in balia delle maree a una futuristica casa di vetro in California. Un originale doppio thriller.

Discendenti della rilegatura dos-à-dos dei testi religiosi, i libri «tête-bêche» dell’Ottocento contenevano due testi o due romanzi a volte scritti da autori diversi cuciti insieme in modo che, voltando il libro, si potesse passare da una storia all’altra. Una sola storia con due facce, due misteri, due voci, due protagonisti e due tempi. Eppure il mistero è uno solo. Un romanzo thriller appassionante uscito in contemporanea mondiale e da subito entrato nella top ten del Regno Unito.

immagine di copertina del libro the turnglass. una antica clessidra in colori blu notte e oro con all'interno un palazzo vittoriano
The turnglass copertina

The turnglass, Inghilterra, 1881

«Turnglass House ha sempre avuto qualcosa di corrotto e maligno.» Questo è tutto ciò che il giovane medico Simeon Lee sa quando arriva a casa dello zio, il parroco Hawes, per curarlo. Una sola finestra illuminata, un orizzonte sospeso sul vuoto, una palude fangosa pronta a inghiottire i pochi che osano avventurarsi. Lo zio è convinto di essere stato avvelenato e i suoi sospetti ricadono su Florence, la cognata. Immobile, con addosso un abito di seta verde e un sorriso beffardo, Florence li fissa dalla cella di vetro in cui si trova segregata da quando, in un raptus di gelosia, ha ucciso il marito.


Molti la considerano pazza, ma secondo Simeon è una figura tutta da decifrare. Come tutto da decifrare è il volumetto rosso che spicca nell’immensa biblioteca dello zio e che lei continua a indicargli. Un libro che racconta una vicenda ambientata nel futuro e che tuttavia potrebbe rivelare qualcosa sul presente.
Un libro che parla di un’altra terra, la California, in un’altra epoca, il 1939, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia inglese. La storia di un uomo che indaga per scoprire cos’era accaduto alla madre, scomparsa vent’anni prima…

immagine di clessidra in bianco nero che riprende la copertina estratta dal libro the turnglass editore Longanesi
immagine estratta dal libro the turnglass editore Longanesi


The turnglass, California, 1939

Quella dello squattrinato Ken Kourian è una vita divisa tra provini cinematografici e lavoro in un giornale, finché incontra Oliver Tooke. Affascinante, mondano e insieme riservato, Oliver è un celebre scrittore figlio del governatore della California. Da qualche tempo appare incupito, e la pubblicazione del suo nuovo romanzo sembra angosciarlo.
Una sera, arrivato a casa sua, Ken fa una scoperta sconcertante: lo trova riverso sulla scrivania, il collo lacerato da un proiettile, la pistola nella mano. La morte viene presto archiviata come suicidio, ma Ken non è convinto e decide di indagare. Le ricerche lo portano sulle tracce di una vecchia storia, quella del misterioso rapimento del fratello di Oliver e della scomparsa della madre.

Una famiglia sfortunata. O forse, una famiglia che nasconde troppi segreti. Ken è convinto che per scoprire la verità dovrà decifrare gli indizi nascosti nell’ultimo libro dell’amico.
Un libro che parla di un’altra terra, l’Inghilterra, in un’altra epoca, il 1881, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia della California. La storia di Simeon Lee, un giovane medico impegnato a soccorrere lo zio malato, un parroco…

Chi vuole immergersi nelle prime trenta pagine del romanzo può cliccare qui

immagine di palazzo vittoriano tratta dal libro the turnglass in bianco nero
immagine di palazzo vittoriano tratta dal libro the turnglass

Gareth Rubin

Gareth Rubin è laureato in Letteratura inglese al St. Andrews College e ha studiato recitazione all’East 15 Acting School. Scrittore e giornalista, si occupa di costume, società e arte per le maggiori testate inglesi. Nel 2013 ha diretto il documentario sull’arteterapia al Bethlem Royal Hospital di Londra. Ha scritto anche The Great Cat Massacre: A History of Britain in 100 Mistakes (2014) e Liberation Square (2014), thriller ambientato in una Londra occupata dall’Unione sovietica.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".