Con l’approvazione della legge per l’abbattimento fino a otto orsi l’anno, la Provincia autonoma di Trento (Pat) vince la maglia nera in tutela della biodiversità e il primo premio in mancata prevenzione. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che annuncia battaglia in tutte le sedi possibili, a livello europeo e nazionale, contro tale previsione. L’associazione fa notare come la norma preveda che gli otto esemplari non potranno essere più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti, quindi la Pat prevede anche l’abbattimento di “subadulti”.
Non avendo adottato adeguate misure di prevenzione per mettere in sicurezza residenti, escursionisti e animali, il presidente della Pat, Maurizio Fugatti, la sua Giunta e ora anche il Consiglio provinciale hanno dimostrato di ragionare solo in termini di abbattimento contro ogni normativa europea, nazionale e contro l’articolo 9 della Costituzione, che tutela la biodiversità.
L’Oipa, che ribadisce come l’orso sia protetto da disposizioni nazionali e comunitarie, è consapevole dell’autonomia speciale di cui gode la Provincia di Trento, tuttavia alcune strade sono ancora possibili per contrastare questa deriva sulla pelle degli orsi: l’avvio di una procedura EU Pilot innanzi la Commissione europea e l’impugnazione innanzi al Tribunale di giustizia amministrativa di Trento di ordinanze e decreti del presidente Fugatti nel caso individui singoli esemplari da abbattere, con riserva di ricorrere alla Corte Costituzionale, ricorso alla Consulta possibile anche in eventuali procedimenti penali o civili.
Meglio ammazzare che prevenire
La legge approvata prevede l’istituzione di un “tavolo di lavoro” sui grandi carnivori con il coinvolgimento dei portatori di interesse e delle associazioni animaliste. L’Oipa chiederà di farne parte portando i temi della tutela di orsi e lupi per difenderli anche dal ventilato declassamento del loro status di protezione.
“State sereni, animalisti da salotto. Abbiamo bisogno di trasferire questi settanta orsi, abbattuti questi tre, perchè questo lo faremo, venite pure a prendere gli altri 70 e portateveli via“. E con questa massima di Fugatti, espressione altissima di umanità e senso civico verso la natura, il buon Governatore sigillò con la cera lacca quella che, di fatto, fu una vera e propria autorizzazione alla caccia coatta agli orsi. Il risultato fu, infatti, che misteriosamente i plantigradi sono caduti come mosche nei boschi trentini, per mano di ignoti. Primi fra tutti quei “TRE” super ricercati e latitanti che tanto poco piacevano al buon (si fa per dire) Governatore.
Da ora, l’abbattimento di orsi è diventato legge.
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