Carlo Mollino: Atlante. La mostra al Teatro Regio di Torino

Il Nuovo Teatro Regio di Torino dedica una mostra al geniale architetto che l’ ha concepito e disegnato: Carlo Mollino: Atlante. Una immersione totale nell’universo di un genio del Novecento, protagonista eclettico e singolare della storia dell’architettura e del design. Ma anche scrittore, fotografo, sciatore, automobilista e pilota di aerei. insomma, una tra le menti più originali e poliedriche del XX secolo.

La mostra è curata da Fulvio e Napoleone Ferrari e prodotta dal Teatro Regio Torino nell’ambito di Regio50. Con la collaborazione del Museo Casa Mollino, il contributo di Reale Mutua e con il sostegno della BuonoLopera Foundation, che del Regio è Socio Sostenitore e la partecipazione di Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano

«In occasione del 50° anniversario del nuovo Teatro Regio non poteva mancare un importante omaggio a Carlo Mollino – afferma Mathieu Jouvin, Sovrintendente del Teatro Regio-. Questa mostra racconta un uomo e un artista straordinario che ha saputo eccellere in ogni disciplina e il cui lavoro mi ha sempre affascinato. Personalità di questo tipo sono rare e sono entusiasta di poter accogliere il pubblico in questo scrigno d’arte ricco di riferimenti simbolici, opera audace, contemporanea e proiettata nel futuro». 

Carlo Mollino, una mostra in dieci capitoli

La mostra si snoda come un arcipelago in dieci isole-capitoli. Tutti distribuiti nei vari livelli del Foyer e che introducono alla leonardesca complessità dell’architetto e dell’uomo. All’interno di quello che è considerato il capolavoro della sua vita: il nuovo Teatro Regio.

Sin dall’atrio esterno si percepisce qualcosa di nuovo. Su ognuna delle dodici porte di ingresso al Teatro è posto un segno zodiacale realizzato di neon. Il senso nelle parole dei curatori Fulvio e Napoleone Ferrari: «il Teatro accoglie al mondo dell’arte. Ed esattamente come siamo stati accolti in questa nostra vita sotto gli auspici di un segno zodiacale, Mollino ci accoglie alla vita dell’arte che nasce nel suo Teatro con dodici varchi. Con questo segno, fin da subito, è resa sorprendente l’unicità della sua architettura».

Dieci capitoli, dieci “canti” narrano la sua biografia. Il suo Teatro, la professione, i mobili milionari, le fotografie, le acrobazie aeree e quelle sugli sci, le auto da corsa, la moda e, infine, la filosofia che ha influenzato la sua vita. I materiali in mostra sono organizzati su piattaforme trigone a spigoli arrotondati, “galleggianti” a 20 cm di altezza dal pavimento, così da permettere una chiara visione dall’alto di disegni, libri, fotografie e oggetti esposti.

la sala del teatro regio progettato da Carlo Mollino

Il poliedrico mondo del teatro

È estremamente complesso rendere la profondità delle voci che “cantano”, per usare una metafora teatrale, nell’architettura del Regio. Piranesi, Man Ray, Dalì, Guarini, l’uovo cosmico, il corpo femminile. Con una video-installazione realizzata dall’artista Donato Sansone si rappresentano in maniera semplice, con un continuo e ipnotico fluire di forme che si trasformano dal corpo femminile al corpo del Teatro, dalle scale di Piranesi alle passerelle del Regio, le relazioni visive che legano i mondi citati con il poliedrico interno del Teatro.

La sala del Regio, si può ammirare nella prima rappresentazione tridimensionale. Il modellino in gesso in scala 1:33 realizzato nel 1966 per effettuare le prove acustiche, interamente restaurato per l’occasione dal laboratorio Montanaro di Torino e arricchito da una suggestiva illuminazione interna. L’illuminazione della sala, la celebre “Nuvola” realizzata da Gino Sarfatti, è al centro di una installazione che esalta il fenomeno di rifrazione della luce prodotta da migliaia di steli. 

Un’isola conterrà la biografia fotografica e di ritratti pittorici di Carlo Mollino. Un’altra ne illustrerà la professione con modelli di architettura rotanti, immagini e disegni. Un letto a castello, vera e propria architettura di interni, insieme a piastrelle ed elementi originali della sala da ballo Le Roi di Torino, descrivono il suo lavoro di inventore di arredi.

La Bisiluro DaMolNar

L’amore di Mollino per la velocità si potrà ammirare nei suoi diversi aspetti, a partire dal capolavoro della Bisiluro DaMolNar, l’automobile progettata per la 24 Ore di Le Mans nel 1955, concessa straordinariamente in prestito dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Accanto, il modellino della macchina da record di velocità “Osso di seppia”, accompagnato da disegni e foto.

Automobile rosso fiammante Bisiluro damolnar Naardi e C. sas torino 1955. in prestito dl Museo Nazionale Scienza  e tecnologia Leonardo da Vinci Milano

Il mondo dello sci

A un video d’epoca, al suo libro Introduzione al Discesismo, alle immagini e ai foulard in seta disegnati per Cervinia, è affidata la descrizione del mondo dello sci visto da Mollino, sport di cui era maestro e in cui eccelleva, tanto quanto nell’acrobazia aerea, tema rappresentato dai disegni e dal modellino 3d del biplano da lui progettato, insieme ai libri di ingegneria aeronautica che aveva in gran numero nella propria biblioteca.

La fotografia

La fotografia è rappresentata nelle sue due fasi: nella prima, attraverso grandi formati, è esposto il lavoro degli anni Trenta, mentre nei salottini del foyer sono esposte venti delle celebri Polaroid “erotiche” create nell’ultimo decennio della sua vita. Per la prima volta in assoluto si potranno vedere alcuni vestiti collezionati da Mollino negli anni Sessanta: viene così rivelata una connessione inedita con la moda, che sfocia nel video di una recente sfilata di Moschino ispirata ai suoi scatti più famosi.

Infine la filosofia, ossia la metafora del viaggio esistenziale – suo e nostro – è rappresentata con due opere fotografiche uniche, di fortissimo impatto e significato simbolico, realizzate da Brigitte Schindler

Le collaborazioni

Tutta la mostra è resa possibile soprattutto grazie alla documentazione e alle opere custodite dal Museo Casa Mollino di Torino, fondato da Fulvio e Napoleone Ferrari, fin dal 1985 impegnati nella valorizzazione della figura di Carlo Mollino con pubblicazioni e mostre realizzate in tutto il mondo – Europa, Stati Uniti e Giappone. La mostra ha visto il coordinamento generale per il Teatro Regio di Simone Solinas, il progetto esecutivo e la direzione lavori dell’architetto Elena Maria D’Agnolo Vallan insieme all’architetto Valeria Cottino; il lighting design è di Marco Ostini.

Carlo Mollino sulla bisiluro – foto licenza CC

Carlo Mollino

Figlio unico dell’ingegnere Eugenio Mollino, nasce nel 1905 a Torino dove compie i suoi studi. Nel 1925 si iscrive alla facoltà di Ingegneria e, dopo un anno, si trasferisce alla Regia Scuola Superiore di Architettura dell’Accademia Albertina di Torino, in seguito divenuta facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, dove si laurea nel luglio del 1931. Architetto e designer, progettista e pilota di aeroplani e di auto da corsa, scrittore, fotografo.

Ottimo sciatore, diventa nel 1942 maestro di sci e nel dopoguerra Presidente della Commissione delle scuole e dei maestri di sci della F.I.S.I. nel 1951 scrive il trattato Introduzione al discesismo dalle cui pagine emerge appieno tutta la sua personalità inquieta, fantasiosa, ingegneristica. Dopo avere pubblicato nel 1948 i volumi Architettura, arte e tecnica, nel 1953 vince il concorso a Professore ordinario e ottiene la cattedra di Composizione architettonica, che conserva fino alla morte. Nel 1957 partecipa al Comitato organizzativo della XI Triennale di Milano. Muore improvvisamente nell’agosto 1973 nel suo studio. 

 L’installazione multimediale di Simon Starling

Nell’ambito di Artissima 2023, fino al 12 novembre il percorso di visita si arricchisce dell’installazione multimediale di Simon Starling Four Thousand Seven Hundred and Twenty Five (Motion Control/Mollino), della collezione Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. In occasione del trentennale di Artissima, il centro della Città di Torino accoglie Dove finiscono le tracce, progetto espositivo nato e sostenuto dal desiderio della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di valorizzare la propria collezione e affidato alla curatela di Artissima. La mostra diffusa si disloca nei luoghi simbolici della città, con alcune iconiche opere della collezione della Fondazione attualmente in comodato alla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Castello di Rivoli Museo d’arte Contemporanea. 

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI
La mostra è visitabile su prenotazione a partire dal 18 ottobredal 22 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 sarà aperta il sabato pomeriggioore 15-18e la domenica mattinaore 10.30-13.
La mostra è inoltre accessibile al pubblico presente al Teatro Regio per tutti gli spettacoli e i concerti.

Biglietti
Ingresso: € 5
Ingresso con visita guidata: € 10 – Under 30 € 5 
Visite guidate disponibili dal 18 ottobre anche in giorni e orari da concordare su prenotazione (minimo 10 persone). Per informazioni e prenotazioni clicca qui

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Musicista giramondo Dice di sé: Amo viaggiare, conoscere luoghi, persone, meglio se diverse e lontane dalla propria cultura, per osservare, conoscere, approfondire, ampliando cosi il bagaglio di esperienze vissute. Sono curioso e sempre in cerca della verità, intesa come giustizia del vero. Amo tutto ciò che è genuina espressione di sentimenti e emozioni umane. Dall’arte e letteratura, alla pittura, fino alla cucina e alle tradizioni popolari. La musica, sia classica che moderna, è la mia passione più importante, alla quale dedica maggior spazio e dedizione.