#Sanremo1972 e #Sanremo2001: l’ambiente in C’era una volta Sanremo

Torniamo anche questa settimana con la rubrica “C’era una volta Sanremo” e lo facciamo ancora una volta legandoci all’attualità. Lo scorso 5 giugno si è celebrata la Giornata mondiale dell’ambiente e anche il Festival in passato ha parlato di natura e del benessere della Terra: in questa puntata parliamo di #Sanremo1972 e #Sanremo2001.

#Sanremo1972

Cosa c’è di più pulito e puro della montagna che ora nella fase della ripartenza sembra essere la meta perfetta per riattivare il turismo? Ebbene ne sapeva già qualcosa Marcella Bella che a #Sanremo1972 presentava “Montagne verdi”, composta dal fratello Gianni Bella con Giancarlo Bigazzi.

A condurre #Sanremo1972 c’è Mike Bongiorno affiancato da Sylva Koscina e Paolo Villaggio. Vince “I giorni dell’arcobaleno” di Nicola Di Bari che arriva così alla sua seconda affermazione consecutiva nella manifestazione. Secondo posto per Peppino Gagliardi con “Come le viole” e terzo per Nada con “Il re di denari”. Un podio che parla comunque di natura tra prati, sole, luna, colori e fiori.

Ma il desiderio di natura nella canzone di Marcella Bella è comunque insuperabile. “La città aveva mille sguardi/Io sognavo montagne verdi” è perfetta anche oggi per rispecchiare la ricerca di evasione post quarantena. Una spinta che riporta al “Voglio andare a vivere in campagna” di Toto Cutugno a #Sanremo1995. Perché persino il milanese più imbruttito prima o poi cerca rifugio nel verde e nell’aria pulita.

Marcella Bella in “Montagne verdi” a #Sanremo1972

Curiosità: a partire da #Sanremo1972 le canzoni in gara hanno un unico esecutore, anziché due come era successo ininterrottamente dal 1957. Un’interpretazione per brano e 14 brani qualificati per la serata finale.

#Sanremo2001

Terra e natura che interagisce con l’uomo fanno capolino in “Luce” di Elisa, canzone vincitrice di #Sanremo2001. Seconda classificata Giorgia con “Di sole e d’azzurro” – altra canzone dai toni ambientali – e terzi i Matia Bazar con “Questa nostra grande storia d’amore”. Nella sezione “Giovani” al primo posto i Gazosa con “Stai con me (Forever)”, al secondo Moses con “Maggie” e al terzo Francesco e Giada con “Turuturu”.

A condurre #Sanremo2001 Raffaella Carrà, seconda donna a presentare il Festival come presentatrice principale dopo Loretta Goggi, affiancata da Megan Gale, Massimo Ceccherini ed Enrico Papi.

Elisa in “Luce” a #Sanremo2001

“Parlami, come il vento fra gli alberi/Parlami, come il cielo con la sua terra”. In “Luce” Elisa parla a un ascoltatore quasi in maniera dannunziana: la natura sembra essere in grado di esprimere i propri pensieri come gli esseri umani, gli stessi che oggi la stanno maltrattando e sfruttando.

Ma “siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella/siamo luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra” ed ecco perché dovremmo prenderci cura dell’ambiente in cui viviamo.

#Sanremo2020

Per fortuna a Sanremo è arrivata anche la sensibilizzazione. Così l’ultima edizione del 2020 ha evidenziato il tema della sostenibilità con la biciclettata organizzata dagli Eugenio in Via di Gioia, ha accolto l’invito del movimento nazionale e giovanile dei “Fridays for Future” per portare all’attenzione il problema del cambiamento climatico e ha parlato dell’inquinamento con l’Ilva e l’amianto protagonisti della canzone “Il gigante d’acciaio” di Gabriella Martinelli e Lula in gara tra i giovani.

E ancora, il big Piero Pelù prima della performance artistica ha ripulito un passaggio sulla spiaggia di Bussana dalle microplastiche grazie al “Clean up Tour” organizzato in collaborazione con Legambiente e partner della Rai durante #Sanremo2020 è stato Corepla, consorzio leader in Italia per la difesa dell’ambiente e la sensibilizzazione al riciclo.

#sanremo1972 #sanremo2001 nella foto Piero Pelù con giacca di pelle nera fa il segno del rock con le dita
Piero Pelù
Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.