Italiani all’estero: multe fino a 5000 euro per chi non è iscritto all’AIRE

Cambiano le regole per gli italiani all’estero: nuove norme prevedono multe fino a 5000 euro per chi non è iscritto all’AIRE

L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.) è un sistema istituito dalla Legge 27 ottobre 1988, n. 470, gestito dai Comuni in collaborazione con le Rappresentanze consolari all’estero. La sua importanza risiede nel fatto che l’iscrizione a questo registro costituisce il presupposto fondamentale per l’esercizio di numerosi diritti sanciti dalla nostra Costituzione.

Pertanto, l’iscrizione assume una duplice valenza: è un diritto-dovere del cittadino, come previsto dall’articolo 6 della Legge 470/1988, e un requisito essenziale per accedere ai servizi consolari forniti dalle Rappresentanze all’estero.

Malgrado negli anni sia stata tolleranta una certa elasticità nei confronti degli italiani all’estero che non si sono iscritti all’A.I.R.E., è comunque un requisito obbligatorio per chi risiede oltre confine, e non discrezionale. Infatti, dalla residenza anagrafica dipende anche la posizione fiscale del cittadino che, in assenza di iscrizione all’A.I.R.E., viene considerato a tutti gli effetti un contribuente in Patria, pertanto soggetto a dichiarazione dei redditi. Se questi sono percepiti all’estero e non dichiarati, le conseguenze possono essere molteplici. A tal proposito, è consigliabile verificare la propria posizione all’Agenzia delle Entrate.

Cosa comporta l’iscrizione all’A.I.R.E.?

Le implicazioni dell’iscrizione all’A.I.R.E. sono molteplici, tra cui la possibilità di votare per corrispondenza nelle elezioni politiche e referendarie, la partecipazione alle elezioni del Parlamento Europeo, il rilascio di documenti di identità e di viaggio (incluso il rinnovo del passaporto), la richiesta di certificazioni dalle Rappresentanze all’estero, la richiesta di certificazioni e documenti per lo stato civile (esempio, matrimonio) e il rinnovo della patente di guida in Paesi extra U.E.

Gli italiani all’estero iscritto all’Anagrafe Italiana dei Residenti all’Estero possono così richiedere al Consolato o agli uffici autorizzati, qualsiasi tipo di certificato anagrafico, come, ad esempio, il certificato di nascita o di stato civile.

A livello locale, la tenuta dei registri anagrafici è di competenza dei comuni, per cui ogni comune ha la sua Aire. I dati locali vengono trasmessi da ciascun comune all’Aire nazionale istituita presso il ministero dell’Interno, dipartimento affari interni e territoriali, che registra anche l’iscrizione del cittadino nelle liste elettorali del comune di iscrizione Aire. Tra i vantaggi che comporta l’iscrizione all’Aire per il cittadino italiano all’estero c’è la possibilità di esercitare il diritto di voto per le elezioni nazionali e di usufruire dei servizi consolari (fonte Ministero dell’Interno).

L’iscrizione all’AIRE comporta, infine, la perdita del diritto all’assistenza sanitaria di base in Italia, un aspetto di cruciale importanza. Gli iscritti all’AIRE quindi non possono più avere un medico di base o acquistare medicinali con il ticket.

Chi deve iscriversi?

Sono tenuti a iscriversi all’A.I.R.E. coloro che stabiliscono la loro dimora abituale all’estero, cioè che risiedono in pianta stabile in un Paese straniero, sia in Europa che fuori U:E, inclusi coloro che già risiedono all’estero per nascita o per successivo acquisto della cittadinanza italiana.

Chi non è tenuto ad iscriversi?

Non sono tenuti all’iscrizione i cittadini che si recano all’estero per meno di un anno, i lavoratori stagionali, i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero notificati secondo le Convenzioni di Vienna, e i militari italiani in servizio presso le strutture della NATO all’estero.

Perchè è obbligatorio?

È fondamentale comprendere che l’iscrizione all’AIRE è strettamente collegata alla residenza fiscale. Conformemente all’articolo 2 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), coloro che si trasferiscono all’estero, mantenendo l’iscrizione anagrafica in Italia per più di 183 giorni, conservano la residenza fiscale in Italia, a meno che il contribuente fornisca prova contraria.

Ciò implica, come stabilito dall’articolo 3 del TUIR, l’obbligo di dichiarare in Italia anche i redditi di fonte estera percepiti. Inoltre, nel caso in cui si fosse proprietari di immobili, intestatari di rendite derivanti da locazioni o beni soggetti ad imposte e tasse, si è tenuti ugualmente alla presentazione della dichiarazione dei redditi, anche se non si risiede in Italia. Infine,

Il mancato adempimento potrebbe comportare la cancellazione automatica dall’anagrafe dell’ultimo comune di residenza in Italia in caso di ‘irreperibilità’ alla residenza, con conseguente automatica iscrizione all’AIRE.

Cosa succede se non ci si iscrive all’A.I.R.E.?

La mancata iscrizione all’A.I.R.E. può comportare conseguenze negative su vari fronti, tra cui diritti elettorali, assistenza sanitaria, supporto sociale, obblighi fiscali e questioni civili e personali.

La legge n. 213, art. 1, comma 242 del 30 dicembre 2023, con effetto 1 gennaio 2024, ha introdotto una sanzione di 1.000 euro per ogni anno di mancata iscrizione all’A.I.R.E. (cioè di omissione della dichiarazione di cambio di residenza), per un massimo di 5 anni, per tutti i cittadini italiani residenti all’estero. La sanzione e’ disposta dal Comune di residenza in Italia. Inoltre, qualora non si proceda all’iscrizione all’AIRE, il trasferimento all’estero non influisce sul piano fiscale, e il contribuente viene considerato soggetto passivo d’imposta se iscritto per la maggior parte dell’anno nell’anagrafe dei residenti. Questa condizione rappresenta una presunzione relativa di residenza fiscale in Italia.

La Legge di Bilancio non è retroattiva, perciò non sono previste sanzioni per chi si fosse iscritto all’AIRE in ritardo (fonte Gazzetta di Malta)

Per ulteriori informazioni consultare la Gazzetta Ufficiale al seguente link: gazzettaufficiale.it/eli/gu/2023/12/30/303/so/40/sg/pdf

AIRE - un fumeto con dei moduli e una mano d'uomo che sta tiimbrando i fogli, sulla destra il disegno di un passaporto

Come faccio ad iscrivermi?

L’iscrizione all’A.I.R.E. avviene mediante dichiarazione dell’interessato all’Ufficio consolare competente entro 90 giorni dal trasferimento della residenza.

Questa procedura comporta la contemporanea cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del Comune di provenienza. La richiesta può essere presentata attraverso il portale Servizi Consolari Online (esteri.it), utilizzando l’apposito modulo disponibile sui siti web degli Uffici consolari, con l’allegato della documentazione richiesta.

È importante sottolineare che l’iscrizione all’A.I.R.E. può anche essere effettuata d’ufficio, basandosi sulle informazioni di cui gli Uffici consolari sono a conoscenza.

Per il modulo d’iscrizione, clicca qui

L’iscrizione all’A.I.R.E. è effettuata a seguito di dichiarazione resa dall’interessato all’Ufficio consolare competente per territorio entro 90 giorni dal trasferimento della residenza e comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del Comune di provenienza. La richiesta va effettuata attraverso il portale Servizi Consolari Online (esteri.it) compilando l’apposito modulo di richiesta (reperibile nei siti web degli Uffici consolari), a cui allegare la documentazione richiesta dall’Ufficio consolare. Per le modalità di invio dei moduli si suggerisce la consultazione del sito web dell’Ufficio consolare competente per territorio di residenza Servizi Consolari Online (esteri.it). L’iscrizione del cittadino residente all’estero può anche avvenire d’ufficio, sulla base di informazioni di cui gli Uffici consolari abbiano conoscenza, in base ai  dati  in  loro possesso (art. 6, comma 6, L. 470/1988).

MInistero degli Affari Esteri – https://www.esteri.it

Quanto costa l’iscrizione?

Infine, è essenziale notare che l’iscrizione all’A.I.R.E. è gratuita.

Per questioni fiscali, si consiglia di fare riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (TESTO UNICO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI) e alle Circolari dell’Agenzia delle Entrate.

Leggi articoli simili:

Fuga di cervelli all’estero: perchè i giovani preferiscono emigrare?

Welfare aziendale per dipendenti: cos’è e perchè piace?

“Stati generali del mondo del lavoro”: quattro giorni per migliorare il…

Lavoro agile: anche dopo l’era covid non si torna indietro

Telecamere: si possono spiare i dipendenti sul posto di lavoro?

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”