La storia del computer attraverso tre film

La storia del computer ha avuto alcune tappe fondamentali, con pochi uomini che hanno cambiato le regole per tutti.

Certo abbiamo fatto molta strada dai primi computer con le gigantesche bobine a nastro ai moderni pc e i loro hard disk ultraveloci.

Quante innovazioni ci sono state che davvero hanno cambiato le regole del gioco?

Oggi voglio concentrarmi su quelli che ritengo tre momenti essenziali nell impatto dei computer sulle nostre vite.

Partiamo ovviamente dalla nascita di questi aggeggi durante la seconda guerra mondiale come arma per combattere i nazisti.

Questi cervelloni erano ancora lontani da come li conosciamo, essendo più che altro delle enormi e velocissime calcolatrici.

Dopodichè saltiamo agli anni 80 con uno dei primi visionari con l’intuizione di portare queste macchine nelle case di tutti.

Certo i personal computer esistevano già a quei tempi, ma non erano proprio semplici e intuitivi come oggi.

Infine arriviamo al 2000 con la nascita dei social network, i quali cambiarono per sempre le dinamiche personali e lavorative di tutto il mondo.

E’ probabile che anche voi, per esempio, siate arrivati a questo articolo tramite qualche link postato da chissà chi e chissà dove sulla grande rete globale.

Ma ora basta coi preamboli e premiamo il grosso tasto di avvio sul pezzo forte di oggi, i film che tanto ci interessano.

1- The Imitation Game (2014)

The Imitation Game 2014 movie history computer

Iniziamo il viaggio con una delle menti più brillanti e sfortunate della storia del computer, il grande matematico inglese Alan Turing.

Era il 1940 e la Seconda Guerra Mondiale imperversava in tutta la sua furia, coi devoti di Hitler che devastavano in lungo e in largo l’Europa.

Dalla lontana America gli alleati cercavano di inviare aiuto, purtroppo puntualmente colpiti dai micidiali sottomarini nazisti.

Fu allora che il governo inglese riunì un gruppo di crittoanalisti per decifrare le comunicazioni segrete del nemico e anticipare le sue mosse.

Una impresa che sembrava impossibile, visto che i tedeschi cifravano i loro messaggi attraverso un complesso meccanismo chiamato Enigma.

A capo di questa task force c’era proprio Turing, giovanissimo ma già universalmente riconosciuto come genio.

Ciò nonostante molti nell’establishment politico e militare disprezzavano profondamente questo ragazzo.

Infatti, la sua abitudine a parlare senza mezzi termini e i suoi strani atteggiamenti nervosi li mettevano a disagio.

Il colpo di grazia alla sua reputazione fu la sua omosessualità, a quei tempi considerata un reato per cui fu infine arrestato.

Per evitare il carcere il pover’uomo accettò la castrazione chimica, che in pochi anni lo portò poi alla depressione e al suicidio.

Un epilogo orrendo per uno dei grandi eroi dell’umanità, che con i suoi colleghi mise le basi per la sconfitta definitiva dell’esercito Nazista.

Cambiando il mondo con i numeri

Come protagonista della triste biografia di Alan Turing abbiamo un intenso e commovente Benedict Cumberbatch.

Reduce dall’immenso successo della serie Sherlock e l’ancora più famoso Doctor Strange degli Avengers, l’attore inglese non delude le aspettative.

La la sua sentita interpretazione risulta forse un pò meno marcata nel finale, il quale troppo velocemente scorre gli anni dell’arresto e la morte del matematico.

Un uomo che forse si sentiva più vicino alla fredda razionalità delle macchine, piuttosto che alla insensata impulsività degli esseri umani.

Ciò nonostante egli ci lasciò in eredità una invenzione destinata a rivoluzionare il mondo in tutti i suoi aspetti negli anni a venire.

Ad accompagnarlo nell’imprese c’è la splendida Keira Knightley, come sempre a suo agio quando si tratta di drammi in costume.

La star interpreta una donna che deve lottare duramente il sessismo allora imperante per entrare nel club esclusivamente maschile dei matematici.

Un personaggio duro e risoluto il quale, però, sarà anche il più comprensivo e sensibile verso lo strano e geniale protagonista, restandogli accanto fino alla fine.

Il regista Morten Tyldum compie un buon lavoro nella ricostruzione degli ambienti e lo spirito dell’epoca e un paese martoriato dalla guerra.

Come detto forse la parte finale non rende giustizia alle sofferenze patite da Turing, seppure gli attori facciano del loro meglio per rendere il dramma.

In generale però The Imitation Game è un biopic che consiglio, specialmente, agli amanti dell’informatica per conoscere meglio la storia del computer.

Tutto ha un origine a questo mondo e a volte i grandi cambiamenti arrivano proprio dai personaggi più improbabili e sottovalutati.

2- Steve Jobs (2015)

Steve Jobs 2015 movie history computer

Passiamo ora a un altro personaggio importante della storia del computer, ovvero l’amato e odiato Steve Jobs.

Questo biopic si concentra su tre tappe fondamentali che segnarono la vita e la carriera del famoso imprenditore statunitense.

Seguiamo da vicino le ore che precedono le conferenze di lancio del Macintosh, il Next e concludiamo con la presentazione dell’Apple II.

Durante questi frenetici momenti, conosciamo meglio i suoi amici, colleghi fino alla complicata relazione con la sua famiglia.

Abbiamo quindi la sua segretaria personale che lo segue fedelmente ovunque, aiutandolo ma anche rimproverandolo per i suoi atteggiamenti.

Molto interessante poi il rapporto con Steve Wozniak, il suo più caro amico e primo socio con cui entrò nella storia dei computer.

Un rapporto che si incrina quando all’equazione si aggiunge John Sculley, amministratore delegato con cui combatterà fino a farsi cacciare dalla Apple.

Ma sicuramente i suoi mal di testa più grandi vengono da parte della ex-fidanzata, Chrisann Brennan.

Da lei infatti ebbe una figlia, Lisa, che si ostinò a non voler riconoscere per anni, seppur stranamente nella sua storia alla Apple chiamò LISA uno dei computer negli anni 80.

Una famiglia che ha amato e bistrattato, a cui passava poche centinaia di dollari come mantenimento nonostante il suo patrimonio multimilionario.

Cosi come trattò in modo ambiguo tutti coloro che lavoravano per lui, creando però una industria straordinaria e unica.

Non a caso l’epilogo del film si svolge durante un altro grande cambiamento nella storia dei computer: l’avvento di Internet a livello globale.

Lo yin e yang dell’informatica di massa

Danny Boyle dirige senza ombra di dubbio quello che è il suo miglior film dopo Trainspotting, inimitabile cult anni 90.

Ad aiutarlo c’è Michael Fassbender in stato di grazia, semplicemente sublime nelle scomode vesti di Steve Jobs.

Il quadro che emerge è quello di un uomo ambizioso e superbo ogni oltre limite, ma capace di coinvolgere nella sua visione tutti quelli che lo circondano.

Nonostante l’etica discutibile della politica end-to-end in cui ogni prodotto Apple funziona solo con un sistema Apple, altre sue idee erano invece ammirabili.

La sua utopia di una informatica aperta a tutti era davvero qualcosa di avveneristico, seppure nell’ottica spietata di una multinazionale.

Eppure nonostante i suoi limiti e difetti, ques’uomo contribuì notevolmente alla rivoluzione digitale alle soglie del nuovo millennio.

La sua forza diede una grande spinta al consumismo informatico con un elegante design e un sistema, seppur molto limitato, ma chiaro e funzionale per chiunque.

Altrettanto brava è Kate Winslet, fedele amica e segretaria che lo segue ogni passo durante il film.

Una donna testarda e tenace quanto lui, che lo aiuta a convivere e lottare contro i suoi colleghi e rivali.

Oltre all’ottimo Jeff Daniels nel ruolo del CEO Apple, abbiamo poi Seth Rogen in un ruolo insolitamente serio e drammatico.

Il grande comico interpreta infatti Steve Wozniak, forse l’unico vero amico di Jobs, che abbandonò poi prima del successo.

Riassumendo, il loro rapporto è un pò quello di tutti gli amanti dell’informatica verso quest’uomo, ambiguo e controverso.

Personalmente, pur riconoscendone il successo, non ammirerò mai i suoi metodi e lo spirito antidemocratico e chiuso della Apple.

3- The Social Network (2010)

The Social Network 2010 movie history computer

Infine, chiudiamo in bellezza con ciò che è sia la benedizione che la maledizione di internet: i social network.

Per quest’argomento, la vita di chi possiamo seguire se non quella di Mark Zuckerberg?

La storia inizia dalla fine, con il famoso fondatore di Facebook completamente circondato dagli avvocati dei suoi amici e nemici.

Durante le lunghe ed estenuanti deposizioni, scopriamo come nacque il primo e ancora più grande social network mai esistito.

L’idea nasce dopo uno stupido scherzo con cui il famoso programmatore crea un sito dove si poteva dare un voto alle ragazze più belle della scuola.

Ancora ragazzo, Zuckerberg viene rimproverato dal consiglio scolastico ma senza conseguenze particolarmente gravi.

In compenso alcuni compagni più adulti (e molto più ricchi) notano la sua abilità e gli propongono di costruire un social per gli iscritti di Harvard.

Ma lui sta già portando avanti un suo progetto con un suo amico, ponendo le basi di quello che sarà il futuro Facebook.

Purtroppo i soldi e i programmatori mancano e allora si rivolgono a Sean Parker per avere qualche consiglio.

La famosa testa calda era infatti un giovane imprenditore e uno dei creatori di Napster, tra i primi sistemi di download illegali di musica.

Nonostante sembri soltanto un logorroico presuntuoso, Parker riesce a trovare dei finanziatori che mettono nel progetto di Facebook ben mezzo milione di dollari.

A quel punto la società inizia a crescere esponenzialmente, mentre Zuckerberg inizia a farsi dei nemici tra i suoi stessi amici.

Quando si arriva infine a mettere in mezzo gli avvocati, Facebook è ormai diventato un gigante di internet e una inarrestabile macchina fabbricasoldi.

Il mondo delle amicizie vere e fasulle

Alla guida di The Social Network abbiamo il grande David Fincher, regista di film acclamati come Seven e Fight Club.

Per il ruolo di Zuckerberg fu scelto Jesse Eisenberg, uno dei migliori talenti tra gli attori statunitensi in ascesa.

La sua interpretazione e l’ottima sceneggiatura raccontano la vita di un uomo strano e ambiguo, ma senza dubbio eccezionalmente particolare.

Come per Steve Jobs, difficilmente riusciamo ad amare senza riserve questo personaggio.

La loro genialità e il loro senso di leadership sono indiscutibili, cosi come lo sono altrettanto alcuni comportamenti eticamente controversi.

Esattamente come è ambiguo il mondo dei social, i quali racchiudono il meglio e il peggio che l’umanità può offrire.

Personalmente lo trovo un ottimo strumento per mantenere i contatti personali o lavorativi, e magari riavvicinare vecchi amici che non sentivo da tempo.

Ma allo stesso tempo i social rappresentano il veleno peggiore dei nostri tempi, con inimmaginabili campagne di odio e stupidità collettiva.

Molto interessante anche il personaggio di Sean Parker, cui da il volto il famoso cantante/attore Justin Timberlake.

Un personaggio a tratti odioso e a tratti esilarante, arrogante e crudele verso gli altri ma altrettanto pratico e realista nel suo lavoro.

La sua creazione, Napster, costrinse l’industria della musica a cambiare trasformandosi ad esempio nei servizi come Spotify che conosciamo oggi.

Cosi come i social, qualsiasi sia quello che voi usiate, hanno cambiato per sempre la concezione della vita e della privacy.

Molte aziende e personaggi nascono e spariscono sul web con una manciata di like, tenendoci al contempo tutti sempre più uniti e separati.

E visto che ci siamo, se vi è piaciuto questo articolo magari condividetelo sui vostri social, apprezzerei molto questa cortesia.

Spero abbiate gradito il mio piccolo sunto di quelli che ritengo i momenti top della storia del computer, almeno attraverso i film, consigliandovi come al solito di dare un’occhiata al mio sito per ulteriori consigli cinematografici:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!