#Sanremo1970 e #Sanremo1989: C’era una volta Sanremo

Continuiamo a raccontare i Sanremo dei nostri-vostri anni di nascita con due numeri legati al lettore Mino che ci ha commentato sulla pagina Facebook: per lui il #Sanremo1970, suo anno di nascita, e #Sanremo1989 , uno di quelli cui è più legato.

#Sanremo1970

Come già scritto in precedenza, negli anni ’70 il Festival di Sanremo si svolgeva al Salone delle feste del Casinò di Sanremo. La ventesima edizione venne condotta da Nuccio Costa, alla sua seconda conduzione consecutiva, affiancato dagli attori Enrico Maria Salerno e Ira von Fürstenberg.

Quell’anno in gara c’era anche Ornella Vanoni, tornata nel 2020 dopo 50 anni sul palco dell’Ariston per duettare con Alberto Urso in “Il sole ad est”. Ovviamente non era davvero mezzo secolo che mancava dalle scene dell’Ariston, come la sua co-gareggiante nel #Sanremo1970 Patty Pravo.

Al settimo posto arrivarono Nada e Rosalino Cellamare, in arte Ron, con il brano “Pa’ diglielo a ma’”. Dopo 50 anni nessuno dei due è tornato a Sanremo, ma Nada ha duettato nel 2019 con Motta vincendo il primo posto nella serata delle cover e Ron ha mantenuto un legame con #Sanremo2020 grazie alla partecipazione della compagna di duetto Tosca. La loro “Vorrei incontrarti tra cent’anni” aveva vinto l’edizione del 1996.

Il podio #Sanremo1970

Al primo posto arrivò “Chi non lavora non fa l’amore” di Adriano Celentano e Claudia Mori. Il molleggiato si rese anche protagonista di un curioso episodio: dimenticò (o, per alcuni, finse di dimenticare) più volte le parole del testo. Arrivò presto il messaggio di Sergio Endrigo che, criticato da Celentano due anni prima (#Sanremo1968 di cui abbiamo scritto la scorsa settimana), rispose senza mezzi termini: per lui canzone e interpretazione bocciate.

La coppia vincitrice si aggiudicò anche il record di vendite, contrariamente a quanto ancora oggi si pensa del Festival: il primo posto non è sempre un successo radiofonico garantito, regola che vale forse più per le moderne edizioni. Le vendite andarono bene anche per i secondi classificati Nicola Di Bari e i Ricchi e Poveri – di cui abbiamo già ricordato la reunion di quest’anno – che presentarono “La prima cosa bella”. Grande successo anche per il brano terzo classificato, “L’arca di Noè” di, udite udite, Sergio Endrigo insieme a Iva Zanicchi.

Infine, in gara parteciparono anche Little Tony e Fausto Leali. Anche loro sono tornati dopo mezzo secolo sul palco dell’Ariston per duettare: il primo in video (quello dell’esibizione del Sanremo 1967) con Piero Pelù che ha omaggiato proprio la sua “Cuore matto”, il secondo con Michele Zarrillo in “Deborah” .

Ma attenzione, perché Leali era tornato anche diciannove anni dopo.

Claudia Mori e Adriano Celentano – #Sanremo1970

#Sanremo1989

Leali vinceva infatti #Sanremo1989 in coppia con Anna Oxa in “Ti lascerò”. Come abbiamo già spiegato, nel ’71 terminava la gara a doppia interpretazione, ma ovviamente questi sarebbero ancora rimasti nella tradizione sanremese, non come regola, ma come libera partecipazione.

Il trentanovesimo Festival di Sanremo venne presentata da Rosita Celentano – e qui sottolineiamo il collegamento con la partecipazione e vittoria del padre a #Sanremo1970 –, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi con Kay Sandvick e Clare Ann Matz in collegamento dal PalaBarilla.

L’edizione 1989 segnò il passaggio di consegna dell’organizzazione dalla Publispei alla O.A.I. di Adriano Aragozzini che optò per un rilancio della kermesse con un tour mondiale di promozione, “Sanremo in the World”. Fu anche l’ultima edizione in cui i voti per la classifica finale vennero abbinati al concorso Totip. Il suo connubio con il Festival era iniziato nel 1984 e abbinava le schedine a un referendum statistico per la miglior canzone che poi divennero decisive per la scelta della canzone vincitrice.

A movimentare le serate contribuirono gli interventi comici a opera di Beppe Grillo (co-conduttore dell’edizione del 1978) e del Trio (che avevano già partecipato alle edizioni ‘86 e ‘87): il primo ricevette qualche querela, i secondi suscitarono, per uno sketch a tema religioso giudicato blasfemo, proteste da parte del mondo cattolico. Nulla di strano se si pensa che è risuccesso nel 2020: il finto Don Matteo di Fiorello nella prima serata del Festival ha suscitato anche quest’anno qualche risentimento tra i più religiosi.

Anna Oxa e Fausto Leali – #Sanremo1989

Le nuove proposte 1989

Nel ’89 gli Emergenti furono raggruppati per la prima volta in una categoria a sé, una sezione intermedia tra i Campioni e i Nuovi. Per loro venne appositamente pensata una manifestazione che si svolse al Teatro del Casinò prima del Festival, “Aspettando Sanremo” trasmessa in diretta su Rai Uno e condotta da Claudio Lippi. Tra i 32 candidati, 8 furono ammessi a concorrere al Festival, dove dopo la prima esecuzione sarebbero stati ridotti a 4, per poi decretare il brano vincitore: nulla di diverso dalla sezione “Nuove Proposte” che proprio a Sanremo 2020 è tornata dopo un anno di pausa.

Nella sezione Emergenti vinse Paola Turci con “Bambini” e tra i Nuovi arrivò prima Mietta con “Canzoni”.

Tra gli esordienti c’era anche Jovanotti, per la sua prima e unica partecipazione come cantante in gara. Ma ha avuto successo a prescindere da Sanremo, tanto che nel 2019 ha riempito le spiagge col suo Jova Beach Party. Quest’anno doveva partecipare come ospite, ma poi ha dato forfait per girare il mondo in bicicletta, la stessa che sicuramente non gli avranno rubato i Ladri di biciclette che nell’89 esordivano nella sezione dei Nuovi.

Il podio

Il primo posto non è l’unico a vedere una coppia vincitrice. Anche il terzo posto è occupato da un duo, sia sul palco che nella vita. Sono Albano e Romina Power con “Cara Terra mia“. I due non vinceranno mai più a Sanremo, si separeranno nel 1999 e li vedremo di nuovo insieme solo quest’anno all’edizione 2020. Il secondo posto di #Sanremo1989 andò all’eterno secondo Toto Cutugno. “Le Mamme” ha poi fatto il giro del mondo.

Mia Martini

Fu un successo “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini che, proprio grazie a questo brano, tornò a cantare davanti al grande pubblico dopo un lungo periodo d’ostracismo da parte dell’ambiente musicale italiano, a causa delle dicerie che la ritenevano un porta sfortuna. La canzone è stata reinterpretata nel 2020 dal super ospite Tiziano Ferro che si è commosso in diretta televisiva. Comprensibile visto il peso di cui si è fatto carico riportando sul palco un brano che nell’89 si aggiudicò anche il Premio della critica e che proprio quest’anno ricorrevano i 25 anni dalla scomparsa della grande Mimì.

Quell’anno esordiva Enzo Jannacci, degnamente ricordato dal figlio Paolo che ha debuttato a #Sanremo2020 con una canzone dedicata alla figlia, “Voglio parlarti adesso”, un titolo che si potrebbe pensare sia rivolto anche al padre.

Per concludere, #Sanremo1989 vinse comunque su #Sanremo2020. Nonostante il record di share della conduzione Amadeus che non si vedeva dal ’99, dieci anni prima i numeri furono ben più impressionanti. Con il 75,43% di share, la finale della trentanovesima edizione è la terza più vista di sempre, preceduta solo da quelle del 1987 (77,50%) e del 1990 (76,26%).

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.