Uno, dieci, cento volte Bruce Lee – Come il cinema ricorda il mito

Nella lunga storia del cinema d’azione del cinema ci sono state numerose stelle, icone, leggende e poi c’è stato Bruce Lee, il cui solo nome evoca il pensiero riguardo a un uomo dall’impeccabile prestanza fisica, una tecnica nelle arti marziali senza pari e una presenza magnetica nei suoi film.

Tuttavia, ridurlo a una semplice star d’azione sarebbe un errore, perche’ qui non parliamo solo dei suoi ben noti calci volanti e grida di battaglia echeggianti: la sua eredità ha trasformato per sempre il modo in cui la cultura asiatica viene percepita dal resto del mondo.

Infatti, il suo contributo va al di là del cinema di combattimento, perche’ Bruce non è stato solo il piu’ grande guerriero mai apparso sul grande schermo, ma fu anche un maestro e filosofo oltre che il pioniere di uno stile di vita che possiamo condensare nel Jeet Kune Do.

Fu proprio quando emigro’ nella lontana America, con solo 102 dollari in tasca e un bagaglio pieno di speranza, dove perfeziono’ la formula vincente per rompere le restrizioni tradizionali delle arti marziali creando qualcosa di flessibile, pratico e alla portata di tutti coloro desiderosi di imparare, l’antenato di quella che oggi tutti conosciamo come MMA, le Arti Marziali Miste.

Come per tutto cio’ che riguarda la maggior parte delle leggende, l’industria cinematografica ha tentato più volte di replicare la magia dei film di Bruce Lee, dai sosia alle biografie e un infinito numero di rimandi e citazioni, innumerevoli registi e attori hanno voluto onorare questo prodigio delle arti marziali.

Ed e’ proprio di questo cinema che andremo a parlare oggi, presentando una serie di omaggi alla vita, la morte e anche oltre (leggete per credere) tutto cio’ che ha riguardato il mito del grande drago invincibile venuto dalla lontana e misteriosa Hong Kong.

Bruce Lee – La grande sfida (2016)

Birth of the Dragon 2016 movie

Il primo film inizia nel fervore di San Francisco degli anni ’60, dove il giovane Bruce Lee cerca di farsi un nome nell’ambiente delle arti marziali.

Mentre moltissimi conoscono già bene il suo talento, tanti altri criticano l’approccio provocatorio e la sua visione moderna delle lezioni nella sua palestra.

Tra i suoi studenti c’e’ Steve McKee, giovane americano con la passione per il Kung Fu, che un giorno per caso incontra il signor Wong Jack Man, recentemente sbarcato in citta’ dalla lontana Cina, in una sorta di esilio autoimposto.

Infatti, l’uomo era un monaco Shaolin la cui abilita’ in combattimento era leggendaria, ma ha perso la sua reputazione dopo aver gravemente ferito un avversario con un colpo proibito.

La sua presenza stimola la voglia di confronto dell’intraprendente Bruce, che cerca ogni modo per arrivare a un duello dove poter finalmente dimostrare la superiorita’ tecnica del suo stile marziale.

Inizialmente Wong Jack rifiuta di cadere nelle provocazioni, ma finisce per accettare lo scontro per salvare dalla schiavitu’ la giovane Xiulan, immigrata clandestina che ha una relazione con il suo nuovo pupillo Steve.

Tutto culminera’ in uno dei piu’ epici combattimenti clandestini mai avvenuto, dall’esito tanto sorprendente quanto imprevedibile.

La regia di George Nolfi rientra nello standard americano, per una produzione dai buoni mezzi tecnici e due abii attori orientali come Philip Ng e Yu Xia, convincenti nell’interpretare rispettivamente Bruce Lee e Wong Jack Man.

E’ divertente vedere Bruce ancora giovane, arrogante e impulsivo prima di diventare un mito, contro il piu’ saggio e pacato monaco penitente che riuscira’ ad aprirgli la mente all’ultimo passo verso il successo.

Lasciando da parte la poverta’ storica e psicologica della sceneggiatura, La grande sfida resta comunque uno dei piu’ divertenti e recenti omaggi cinematografici alla vita di Bruce Lee.

Bruce Lee, My Brother (2010)

Bruce Lee, My Brother 2010 movie

Con il film successivo ci spostiamo nel cuore di Hong Kong degli anni ’40 e ’50, per una storia che e’ quasi piu’ riguardo la famiglia e gli amici piuttosto che il vero e proprio Bruce Lee.

Tutto inizia con la sua nascita a San Francisco nel 1940, dove il padre Lee Hoi-chuen era in tournee come attore e cantante assieme alla sua famosa compagnia teatrale.

Tornato in patria, la famiglia cresce in un ambiente sereno, sebbene il giovane Bruce (da tutti chiamato Phoenix, nome femminile come superstizione contro i demoni) dia spesso problemi con le continue risse per strada assieme alla sua piccola banda.

Il periodo doloroso inizia con l’occupazione giapponese di Hong Kong, che rese estramemente dura la vita ai cinesi, con continue vessazioni e soprusi delle autorita’ militari.

Tutto cambia quando Bruce conosce il giovane Unicorn, figlio di un produttore che lo introduce al cinema e poi le arti marziali, diventando allievo del celebre Ip Man per studiare lo stile Wing Chun.

Ma una pericolosa banda criminale costringera’ nel 1958 il giovane Bruce Lee a fuggire verso la lontana America, dove nacque nel lontano Novembre di 18 anni prima.

Diretto da due vecchi ossi duri del cinema di Hong Kong come Manfred Wong e Wai-Man Yip, questo film si basa sulla sceneggiatura scritta dal fratello minore di Bruce, Robert Lee.

La storia non e’ assolutamente buonista e non punta a mitizzare oltre l’umano il personaggio di Bruce o la sua famiglia, descrivendo un ambiente difficile dove tra mille difficolta’ riesce comunque a emergere la volonta’ e lo spirito di questo straordinario guerriero del cinema.

Chiunque voglia esplorare un lato diverso di questo iconico attore, al di la’ delle celebri mazzate dei suoi film; trovera’ sicuramente una dolce sopresa inaspettata.

Dragon – La storia di Bruce Lee (1993)

Dragon: The Bruce Lee Story 1993 movie

Dopo le sue origini familiari e i primi anni in America, passiamo ora a un film riguardo al periodo piu’ glorioso della carriera e la vita di Bruce Lee.

Dopo aver abbandonato l’umile lavoro da lavapiatti, Bruce inizia a frequentare l’universita’ studiando filosofia; mentre per fare qualche soldo extra insegna arti marziali ad alcuni compagni di scuola che ne ammirano le incredibili prodezze fisiche.

Durante queste lezioni incontra Linda, la sua futura moglie americana, ma la loro relazione è ostacolata da discriminazioni culturali e tensioni razziali.

Nonostante ciò, il loro amore prospera e si consolida con la nascita del loro primo figlio, l’altrettanto celebre (e sfortunato) Brandon Lee.

Dopo aver affrontato i pregiudizi dei suoi connazionali cinesi, riluttanti a insegnare le arti marziali agli stranieri, Bruce si concentra nel perfezionare il suo stile, scrivendo il suo libro di filosofia/combattimento Tao of Jeet Kune Do, che lo portera’ ai suoi primi ruoli in televisione.

Ma la vera fortuna arrivera’ solo dopo il suo ritorno a Hong Kong, dove avra’ finalmente una possibilita’ di sfondare grazie al veterano produttore Philipp Tan; arrivando successivamente anche a Hollywood con il film Operazione Drago, che purtroppo Bruce non ebbe mai la possibilita’ di guardare al cinema.

Stavolta abbiamo alla guida Rob Cohen, consolidato regista d’azione del primo Fast and Furious (l’unico che io salvo di tutta la saga) che inscena un divertente palcoscenico con le tappe fondamentali della carriera di Bruce Lee.

Inoltre, il protagonista e’ l’affascinante ed atletico Jason Scott Lee (nessuna parentela con Bruce) che si impegna in numerose e spettacolari scene di combattimento, piu’ o meno serie, assieme alla bella Lauren Holly nel ruolo di Linda.

Insomma, una biografia largamente discutibile, ma realizzata in modo passionale e entusiasmante che fara’ di certo la gioia di ogni affezionato del caro vecchio Bruce.

Vendetta personale (1985)

No Retreat No Surrender 1985 movie

Passiamo ora a un film cafone e ignorante all’estremo, ma con una piccola dedica romantica riguardo al nostro amato drago del cinema di Hong Kong.

Il protagonista di questo action all’americana e’ Jason, ovviamente un appassionato di arti marziali che idolatra Bruce Lee.

Dopo che suo padre, Tom, è stato brutalmente sconfitto nella sua palestra da un potente e spietato avversario di nome Ivan, la famiglia si trasferisce in una nuova città per lasciarsi alle spalle il trauma e l’umiliazione.

La nuova dimora, purtroppo, non si rivela molto accogliente e Jason finisce per attirare l’attenzione di alcuni bulli locali, che gli rendono la vita dura sia a scuola che in palestra.

Nel tentativo di trovare un luogo in cui allenarsi in santa pace, Jason scopre un vecchio dojo abbandonato, dove proprio la prima notte appare inaspettatamente lo spirito guida di Bruce Lee, che lo accoglie come allievo e gli insegna tutti i trucchi del suo celebre stile di combattimento.

Con l’aiuto del fantasma di Bruce, Jason migliora rapidamente nelle arti marziali, giusto in tempo per l’arrivo in citta’ di un promoter di combattimenti illegali, che sfida ogni possibile avversario avendo proprio il temibile Ivan come suo campione.

Come detto, prendiamo questo film per quello che e’: divertimento usa e getta per la regia dei non certo indimenticabili registi Corey Yuen e David Worth.

Tuttavia e’ divertente assistere alla resurrezione cinematografica del vecchio Bruce Lee come carismatico sensei che oggi come ieri insegna le basi del suo stile di vita e combattimento.

Altrettanto esilarante e’ l’esordiente Jean-Claude Van Damme nel ruolo di cattivo psicopatico, rigorosamente di origini russe, che spacconeggia con stile in una serie di combattimenti davvero ben coreografati.

Un piacevole e goloso peccato che possiamo anche concederci, in quanto al cinema per fortuna non si vive di soli capolavori.

The Dragon Lives Again (1977)

The Dragon Lives Again 1977 movie

Infine, voglio concludere con un film assurdo e virtualmente sconosciuto al pubblico di oggi, nonche’ uno degli omaggi piu’ calorosi non solo verso Bruce Lee ma anche l’intero universo del cinema in generale.

Tutto comincia dopo la morte del mito, nell’aldilà, dove Bruce si risveglia confuso e smarrito in un bizzarro paradiso parallelo abitato da personaggi piu’ leggendari del mondo della fiction.

Mentre cerca di capire le regole di questa strana nuova realtà, Bruce si rende conto che la sua fama lo precede, ma non necessariamente in modo positivo.

Infatti, neanche arrivato ha gia’ come nemici alcuni ospiti di questo mondo ultraterreno come James Bond, l’Esorcista, Dracula o il celebre Pistolero senza Nome di Sergio Leone; i quali vedono la sua presenza come una minaccia al loro potere e decidono di unire le forze per eliminarlo.

Tuttavia, fortunatamente Bruce non sara’ solo nella sua lotta, potendo contare sull’alleanza con Braccio di Ferro, la sexy star erotica Emmanuelle e soprattutto il grande eroe Kwai Chang Caine, protagonista della serie western marziale Kung Fu; paradossalmente un ruolo che doveva interpretare lo stesso Bruce Lee ma che ando’ poi al carismatico David Carradine, celebre Bill della saga Kill Bill di Quentin Tarantino.

Onestamente non saprei cos’altro dirvi riguardo questo film, se non che e’ un esperienza che ogni amante di Bruce Lee dovrebbe provare una volta nella vita.

Nonostante la poverta’ di questa produzione basso budget fatta di miseri effetti speciali e scenografie di cartone da due soldi, l’opera del regista Chi Lo rimane un esempio unico e bizzarro del cinema di Hong Kong degli anni ’70.

Il protagonista Bruce Leung non se la cava male come dragone d’imitazione, sfruttando la tendenza di quel periodo cinematografico di capitalizzare sulla popolarità dopo la morte di Bruce Lee.

So gia’ che molti dei fans duri e puri avranno molto da ridire sulla scelta dei miei film di oggi, alcuni dei quali non rappresentano certo il picco massimo del talento creativo mai visto al cinema; ma per quanto mi riguarda la gioia di applaudire la memoria del grande Bruce passa anche attraverso film che a volte sono talmente brutti da diventare meravigliosi. Se questo articolo vi e’ piaciuto e volete ancora altri miei suggerimenti su cosa guardare sui vostri grandi schermi, potete sempre visitare il mio sito personale:

logo di fabioemme

LEGGI ALTRI ARTICOLI SIMILI:

Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!