Finché la barca va – Tre donne in alto mare

Quando pensiamo all’acqua e il mare, immediatamente la associamo con le donne e una barca, specialmente quando si tratta di film.

Un esempio su tutti potrebbe essere il plurimiliardario successo internazionale di Titanic, intramontabile blockbuster amato in ogni punto cardinale del pianeta.

In quel caso le fredde e implacabili acque dell’Oceano Atlantico segnavano la fine e un nuovo inizio per la dolce protagonista.

Come elemento femminile di adattabilità e mutamento continuo, l’acqua infatti ha anche culturalmente e religiosamente il senso della rinascita.

Pensiamo a un rituale come il Battesimo, comune agli ebrei come ai buddisti o i cristiani, segnando il vero inizio del cammino di un individuo in quella fede.

Ma restiamo nel tema di film in barca, preferibilmente con belle donne in costumini più succinti possibile che si tuffano in un mare di guai.

Forse essendo a fine Gennaio è ancora presto per pensare all’estate, ma nulla ci impedisce di viaggiare almeno con la fantasia.

Perciò mettiamoci la crema protettiva e gli occhiali da sole preparandoci alla visione, visto che sappiamo come la prima abbronzatura sia quella che lascia davvero il segno.

1- Il mistero dell’acqua (2000)

Film in barca con donne in alto mare

Iniziamo spingendo la nostra barca in mare con uno dei film meno conosciuti di una regista tra le donne più famose in tutto il mondo.

Era infatti il 2001 quando usciva nei cinema Il mistero dell’acqua, ennesima prova di talento della grande Kathryn Bigelow.

La storia riguarda una fotografa che deve realizzare un reportage su un vecchio caso di cronaca riguardo un brutale duplice omicidio del 1873.

Il lavoro è un occasione per fare una piccola vacanza assieme al marito e suo fratello, il quale porta inoltre con sè la sua nuova e giovane fidanzata.

Il gruppo sale così a bordo di una barca e salpa per una piccola isola del New Hampshire, dove avvenne il famoso delitto di due donne per mano di un rude manovale.

Nonostante l’atmosfera di calma e relax, tra le coppie aleggia una strana tensione di cui però nessuno parla apertamente.

La donna sembra gelosa delle continue attenzioni della giovane fidanzata per suo marito, un famoso scrittore con molte ammiratrici in tutto il mondo.

Inoltre, analizzando le testimonianze e la scena del crimine qualcosa non torna e l’intera storia di quel caso inizia a sembrarle sospetta.

Molto presto quindi diventa sempre più forte il dubbio che le autorità si siano sbagliate, condannando a morte la persona sbagliata per quegli omicidi.

Allo stesso tempo, la situazione sulla barca tra lei e suo marito si fa sempre più esasperante mentre il film naviga verso un colpo di scena inaspettato.

Sospesa sull’acqua tra il passato e il presente, la donna dovrà fare pace con i propri demoni e fare luce su una antica ingiustizia.

La verità può essere dolorosa e inaspettata

Kathryn Bigelow ha segnato positivamente la storia del cinema con dei cult come Point Break o Strange Days, oppure il più recente e meno conosciuto Detroit.

Il mistero dell’acqua è forse il film più personale di questa regista che ha imposto il suo talento in un mestiere, per lo più, storicamente maschile.

Catherine McCormack interpreta il ruolo della vita, dopo la sfortunata fidanzatina in Braveheart dove purtroppo la facevano fuori molto velocemente e brutalmente.

Il suo personaggio guarda il mondo attraverso la sua macchina fotografica, esprimendosi con il silenzio di una sofferenza interiore che non le da pace.

Sempre bravissimo Sean Penn nel ruolo del marito, un artista intelligente che però non riesce a penetrare nei misteriosi pensieri della moglie.

A questo melodramma romantico si aggiunge poi il thriller criminale del secolo precedente, il quale viaggia parallelo alla storia principale.

Una storia dove invece è protagonista la giovane Sarah Polley, prigioniera di un matrimonio con un uomo gentile ma senza amore nè passione.

A complicare la sua vita infelice arriva poi Ciarán Hinds, rozzo lavoratore che viscidamente mette gli occhi su di lei.

L’antipatia verso questo personaggio è forte e immediata, tanto che forse anche la polizia lo giudica un pò troppo frettolosamente come colpevole degli omicidi.

Ma la verità è subdola come un viaggio in un mare agitato, portando queste donne dalla falsa tranquillità delle menzogne a una inaccettabile verità finale.

Più di questo non voglio dirvi per non rovinarvi la storia, se non che è uno dei thriller più femminili della storia del cinema.

2- Triangle (2009)

Film in barca con donne in alto mare

Passiamo ora dal dramma di due donne separate dal tempo a un film su un loop temporale durante una gita in barca.

La storia parla di una madre che lascia a casa suo figlio per imbarcarsi sul panfilo dove passare un weekend senza pensieri.

Poco dopo la loro partenza, però, una violenta tempesta si abbatte sulla donne e gli uomini sottocoperta, lasciandoli alla deriva sui rottami che galleggiano in mare.

Proprio mentre iniziano a pensare che moriranno lentamente di fame e sete, all’orizzonte appare una grande nave da crociera.

Sicuri della salvezza, il gruppo sale a bordo e inizia a girovagare in cerca di aiuto, senza però trovare nessuno.

I saloni e i corridoi sono in ottimo stato e non mostrano segni di incuria o sporcizia, ma il posto è completamente deserto.

Non appena la donna si separa brevemente dal gruppo, una misteriosa figura incappucciata la aggredisce e cerca di ucciderla.

Tornando dai suoi amici per avvertirli, scopre che il killer li ha già uccisi tutti e ora è il suo turno.

Miracolosamente riesce a difendersi e buttare l’aggressore fuori bordo, ma guardando dal ponte della nave vede qualcosa di straordinario.

Verso la nave si stanno avvicinando di nuovo i suoi amici assieme a sè stessa, sempre a bordo dei rottami come prima.

In trappola dentro a un loop di eventi che sembrano ripetersi senza fine, la donna dovrà cercare una via di uscita da quell’incubo sull’acqua.

Ma anche in questo caso, la terribile verità finale sarà troppo dolorosa perchè la sua fragile mente possa accettarla.

In gita al mare con belle donne e il mito di Sisifo

Triangle è un altro film poco noto ma estremamente interessante che porta in scena un loop temporale che si svolge interamente su una nave.

Rifacendosi alla triste storia di un antico furfante dei miti greci, Sisifo, lo sostituisce con una madre sola e triste.

Il vecchio re greco però forse meritava il triste destino di faticare con un masso per l’eternità.

Questa donna invece emerge dall’acqua ogni volta sempre più confusa e smarrita, senza nessuno che possa aiutarla.

Per questo ruolo abbiamo la bellissima Melissa George, attrice che viene da serie come Alias e The Good Wife.

In questo caso però dimostra di saper valere ottimamente anche come protagonista principale di tutta la storia.

Christopher Smith fa un lavoro eccezionale nel mettere insieme una storia che, diciamolo, narrativamente può avere anche più di una falla.

Ma queste falle non fanno affondare la barca, anzi il film è tenuto a galla dal grande mestiere di montaggio del regista.

Tra i tanti titoli che consiglio ogni giorno, questo è veramente uno di quelli a cui tengo particolarmente.

Triangle è stato sfortunato nella distribuzione, non arrivando mai al grande pubblico come avrebbe meritato.

Perciò lanciamogli un bel salvagente e riportiamolo a bordo, salvando un originale mistery soprannaturale come oggigiorno se ne vedono pochi.

3- Ore 10: calma piatta (1989)

Film in barca con donne in alto mare

Dopo due gite di gruppo a bordo di una barca, arriviamo infine a un film su una coppia sposata che naviga solitaria in cerca di pace.

Il marito è ufficiale della marina che prende un periodo di riposo per stare vicino alla moglie, reduce da un terribile incidente.

La donna cerca di trarre pace dall’immensità senza confusione di tutta quell’acqua, non pensando al figlio a cui è sopravvissuta.

Durante una lunga giornata senza vento, in lontananza vedono un panfilo nero che sembra in pessime condizioni.

Ancora prima di poter decidere cosa fare, vedono avvicinarsi un uomo solo a bordo di una piccola barca a remi.

Costui sembra essere sotto shock e non vuole raccontare cosa sia successo, limitandosi a dire che tutti gli altri a bordo della nave sono morti.

Il marito decide allora di andare a controllare di persona, ma non fidandosi dell’uomo lo chiude in una cabina.

Sfortunamente questi si libera e rapisce la moglie e sequestra la nave, mentre lui si trova sul panfilo nero per indagare.

L’imbarcazione è in alto mare quasi completamente allagata, mentre sottocoperta ci sono i cadaveri degli donne e gli uomini uccisi dal folle.

Nel grande vuoto dell’Oceano Atlantico, senza poter chiedere aiuto a nessuno, l’ufficiale capisce di doversela cavare da solo.

A quel punto l’unica speranza di salvare sua moglie e riparare il panfilo e inseguirli, sperando di arrivare in tempo prima di un altro omicidio.

Tre stelle di Hollywood alla deriva nell’oceano

Phillip Noyce non è qualcuno che chiameremo mai un maestro del cinema, però conosce bene il suo mestiere.

Piaccia o meno questo regista ha comunque nella sua filmografia grandi successi al box office, come Giochi di potere e Il Santo.

Inoltre ha diretto anche il piccolo cult Furia Cieca, con il mitico Rutger Hauer nel ruolo di uno spadaccino non vedente.

Ore 10: calma piatta resta comunque il suo film più riuscito, costruendo un thriller teso ed emozionante soltanto con tre attori e due barche.

Certo dobbiamo anche dire che i tre protagonisti di questa storia sono tre attori dal talento e la carriera eccezionale.

Sam Neill interpreta alla perfezione il marito, inizialmente in lutto per il figlio che cerca di essere forte per la moglie.

Fortemente segnata emozionalmente e ancora lontana dalla guarigione, la donna ha il bellissimo viso di una giovane Nicole Kidman.

L’attrice era ancora lontana dai suoi ruoli più famosi e anche dal matrimonio con Tom Cruise, che sicuramente avrebbe accresciuto la sua notorietà esponenzialmente.

CIononostante il suo talento è già indiscutibile e perfettamente all’altezza del grande Neill, già veterano del cinema a quei tempi.

Infine lo psicopatico di turno è il grande Billy Zane, tra l’altro anche interprete dell’odioso marito nel inizialmente citato Titanic.

Chi lo sa, evidentemente l’acqua, le barche e le belle donne fanno male al povero Billy.

Insomma in breve abbiamo un thriller che funziona come una bomba a orologieria, forse prevedebile ma estremamente efficace.

Riportiamolo quindi a riva dalle secche e godiamocelo tutti assieme, come uno dei migliori film degli anni 80.

Come sempre mi auguro di avervi fatto conoscere qualche titolo in più da aggiungere alla vostra collezione, rimandavandovi al mio sito per ulteriori articoli di cinema:

logo di fabioemme
Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!