Jennifer Connelly – L’attrice dei sogni in cinque fantastici film

Oggi parliamo di alcuni film con la splendida Jennifer Connelly, una di quelle attrici predestinate dal talento e la bellezza che come poche altre hanno saputo segnare la storia del cinema con una carriera perennemente in ascesa verso il meglio.

Nata nei lontani anni 70, sin dalla sua infanzia ha dimostrato una predisposizione naturale per l’arte drammatica, forgiando la sua abilità alla prestigiosa Stanford University e diventando velocemente una delle attrici più rispettate del panorama cinematografico internazionale.

Bastano solo pochi minuti sullo schermo perché la bellissima Jennifer conquisti qualsiasi uomo con i suoi lineamenti delicati ed eleganti, il volto scolpito con una precisione da statua greca, ispirando nei decenni sia i registi e che gli spettatori di tutto il mondo.

Un volto impossibile da dimenticare grazie a quello sguardo intenso di emozioni e incorniciato da lunghi capelli corvini che le donano una presenza magnetica e inimitabile, perfettamente capace nella vasta gamma di ruoli che andrà a interpretare, da quelli vulnerabili e tormentati a quelli di donne forti e determinate.

Possiamo definire la sua carriera con una grande dedizione alla sua arte, lasciando poco spazio ai gossip di amori e amanti vari, da cui una delle sue citazioni più celebri, che riflette perfettamente la sua filosofia nel lavoro e la vita privata:

“Penso che sia importante mantenere un certo mistero verso gli altri. Se si spiega troppo, si toglie alla gente la possibilità di sognare.”

Nell’articolo che segue, esploreremo cinque dei film più significativi della carriera di Jennifer Connelly, dai suoi primi passi sui set cinematografici alle ultime prove di attrice, ancora affascinante oltre la soglia dei cinquant’anni, tanto quanto come quando era solo bambina.

C’era una volta in America (1984)

Once Upon a Time in America 1984 movie

Partiamo dall’esordio al cinema di una Jennifer Connelly ancora quattordicenne, ma già incantevole con la magia della sua bellezza, in uno dei film più importanti della storia mondiale.

Infatti, stiamo parlando di quello che purtroppo fu l’ultimo capolavoro di Sergio Leone, scomparso troppo presto a 60 anni dopo aver scolpito il suo nome nelle tavole della legge della settima arte, pur con soltanto sette film nella sua breve ma fondamentale biografia.

In questo caso, seguiamo il lungo percorso del rimpianto del vecchio gangster Noodles, dai suoi esordi ancora bambino come teppista e ladruncolo di strada, fino alla conquista del traffico di alcoolici durante il proibizionismo.

Ormai vecchio, stanco e senza più amici, Noodles deve tornare in gioco quando gli viene recapitata una misteriosa lettera con la promessa di un milione di dollari per uccidere il potente e compromesso senatore Bailey.

Navigando nella nebbia dell’oppio che offusca i suoi ricordi, scopriamo quali erano i suoi sogni e chi erano i suoi vecchi amici, poi diventati killer senza pietà come il fedele amico/fratello di strada Max.

Soprattutto, possiamo vedere il primo amore della sua vita, Deborah, interpretata dalla divina Jennifer Connelly, che vediamo danzare con la grazia di un angelo in una delle scene più comiche e romantiche mai dirette da Sergio Leone; soltanto per avere poi un terrificante epilogo quando Deborah e Noodles si incontreranno nuovamente da adulti.

Leone combatte ferocemente con la distribuzione per difendere la sua ultima opera d’arte dalla stupida e ottusa mentalità americana, che lo obbliga a tagliare oltre un’ora di girato e rimontare il resto in ordine cronologico, rovinando la poesia del viaggio nel tempo voluta dal regista.

Ma come spesso succede nel cinema, i veri artisti vincono nei secoli dei secoli contro le mezze tacche che vorrebbero deturpare la loro arte.

Phenomena (1985)

Phenomena 1985 movie

Neanche un anno dopo, Jennifer Connelly è di nuovo al lavoro con un altro grande regista del panorama italiano, Dario Argento, all’epoca ancora al culmine della sua fama di maestro dell’horror, prima di sprofondare nell’ignominia dei dimenticabili film realizzati dalla fine degli anni 90 in poi.

In questo caso il vecchio caro Dario sfrutta al meglio tutta la potenza visionaria del suo cinema raccontandoci le avventure della giovane Jennifer Corvino, figlia di un famoso attore che, sempre preso dagli impegni di lavoro, la manda a studiare in un esclusivo collegio in Svizzera.

La dolce Jennifer è tormentata fin dalla prima notte da incubi e visioni che non riesce a spiegare, oltre che soffrire di sonnambulismo che la porta in luoghi sconosciuti nel bel mezzo della notte.

Durante una di queste camminate, appena cosciente nel dormiveglia, la ragazza crede di assistere all’omicidio brutale di una compagna di scuola; ritrovandosi poi a vagare per le strade fino ad arrivare alla porta del professor John McGregor.

McGregor è un famoso entomologo e va subito d’accordo con lei, vista la sua propensione quasi sovrannaturale ad amare e piacere agli insetti di ogni tipo; iniziando così insieme ad indagare su questo misterioso assassino che da anni imperversa su quelle montagne senza che la polizia riesca a fermarlo.

Questa macabra favola di Dario Argento vive nel rapporto tra Jennifer Connelly e il simpatico Donald Pleasence, altro volto noto agli amanti dell’horror come attore iconico nel genere, specialmente i fantastici film di John Carpenter come Halloween o Il signore del male.

Un altro cult italiano che fortunatamente ha ancora lo sfondo delle magnifiche musiche dei Goblin, già autori dell’indimenticabile sound che accompagnavano gli omicidi in Profondo Rosso.

Inoltre, come sempre, la candida bellezza e innocenza della splendida Jennifer valgono già da soli il prezzo del biglietto.

The Hot Spot – Il posto caldo (1990)

The Hot Spot 1990 movie

Arriviamo così al lontano 1990 con Jennifer Connelly nel rigoglioso bagliore dei suoi 19 anni e sotto la regia di un veterano come Dennis Hopper, per un film caliente tanto quanto promette il titolo.

Protagonista assoluto è il fascinoso Harry Madox, americano tutto di un pezzo per cui vale la legge di prendersi ciò che si vuole nella vita, senza aspettare mai il permesso di nessuno.

Appena arrivato in città, si fionda alla concessionaria più vicina, concludendo un contratto senza neppure essere stato ancora assunto dal proprietario, il ricco signor George Harshaw.

Non passa molto tempo che Harry inizia ad intrattenere Dolly, la bella moglie di George, mentre allo stesso tempo mette gli occhi anche sulla giovane Gloria, l’innocente e bellissima segretaria.

Ma in realtà quello che Harry sta cercando sono i soldi facili, percio’ rapina la banca locale sfruttando il diversivo di un incendio che lui stesso ha appiccato.

A quel punto il cattivo ragazzo vorrebbe scaricare Dolly e fuggire insieme a Gloria, ma la prima è completamente pazza e trama di uccidere il marito, mentre la seconda è invischiata nel laido ricatto di un viscido redneck di nome Sutton, che la costringe a rubare soldi dalla cassa per mantenere il segreto su alcune foto compromettenti.

Dennis Hopper dipinge un ritratto spietato della suburbia americana prima mitizzando i suoi personaggi come ogni stereotipo del genere e poi facendoli a pezzi e mettendoli uno contro l’altro.

Un gioco al massacro dove il gigione Don Johnson salta tra il letto della bionda Virginia Madsen a quello di Jennifer Connelly, con una serie di svolte inaspettate che seppelliscono nell’amarezza ogni scontato happy ending.

Insomma un piccolo grande classico noir del Texas targato anni 90, con ogni cliché del epoca portato all’eccesso così come l’innato carisma e sex appeal dei suoi protagonisti.

Dark City (1998)

Dark City 1998 movie

Con un salto in avanti di 8 anni, arriviamo al secondo film di Alex Proyas, giovane autore di videoclip passato poi al cinema con il celebre “Il corvo”.

Se tutti conoscono il fortunato e maledetto horror rock che fu l’ultima prova d’attore per Brandon Lee, non so invece quanti ricordano questo eccezionale film di fantascienza dalle atmosfere e lo spirito dei vecchi noir anni 40.

La storia si svolge in una citta’ immersa in una notte senza fine dove si sveglia il nostro protagonista, John Murdoch, senza ricordare chi sia o come sia arrivato in una stanza d’albergo affianco al cadavere di una donna.

Unico lampo nel suo cervello smemorato e’ l’amore verso la bella moglie Emma, che inizia a cercare proprio mentre ogni persona in citta’ sembra bloccarsi come giocattoli con le batterie scariche.

A quel punto arrivano oscure figure in lunghi impermeabili che rimodellano a piacimento non solo i contorni degli edifici, ma anche la vita della gente che giace in stato di incoscienza, dando loro una nuova vita e identita’.

Ovviamente nessuno gli crede, ma il suo racconto desta l’interesse dell’ispettore Bumstead e il losco Dr. Schreber, quest’ultimo coinvolto da vicino con questi misteriosi esseri/creatori della realta’ che lui chiama soltanto “Gli Stranieri”.

Dark City e’ uno di quei film sottovalutati e dimenticati nel tempo (ironicamente, come accade ai personaggi della storia) che pero’ conserva la sua essenza e stile rispetto ad altri piu’ ammirati e blasonati.

Ancora una volta, tutti gli occhi sono per la bellissima Jennifer Connelly, attorno a cui ruota un cast d’eccezione come William Hurt e Kiefer Sutherland, oltre al meno famoso ma valido Rufus Sewell.

Difficile pensare una citta’ piu’ dark di quella di questo film, che consiglio a ogni vero amante della fantascienza di recuperare ad ogni costo.

Hulk (2003)

Hulk 2003 movie

Per concludere, voglio parlare di un altro film snobbato e sottovalutato, ovvero la versione di Ang Lee del supereroe Hulk.

Dimenticando l’orribile seguito/reboot (seppure con l’ottimo Edward Norton) o gli Avengers con il dignitoso Mark Ruffalo, qui abbiamo la versione su schermo che meglio si adatta ad unire cinema e fumetti.

La storia la conosciamo bene, non essendo mai veramente cambiata fin dal vecchio telefilm degli anni 70 con il simpatico Bill Bixby e il titanico Lou Ferrigno: ovvero abbiamo il geniale scienziato Bruce Banner che rimane vittima di un incidente nel suo laboratorio.

Pompato fino agli occhi di raggi gamma, ogni suo scatto d’ira e perdita di autocontrollo finisce per farlo mutare nel ammasso di muscoli verdi che niente e nessuno puo’ fermare, neppure i carri armati o aerei ed elicotteri carichi di missili.

Ma proprio come nei vecchi film il gigantesco King Kong aveva come punto debole l’amore per la dolce Ann Darrow, anche il dottor Banner e il suo bestiale alter ego hanno un debole per la dolce dottoressa Betty Ross, qui interpretata ovviamente dalla splendida Jennifer Connelly.

La dottoressa provera’ ad aiutarlo nel trovare l’equilibrio ed evitare altri incidenti, ma il destino della coppia e’ segnato dall’arrivo del padre di Bruce, David, un monumentale e assolutamente folle Nick Nolte.

Ang Lee esplora al meglio, come nessun altro ne’ prima ne’ dopo, la psicologia dell’uomo e il suo desiderio di pace e conoscenza; contro la naturale lotta della bestia nella ricerca della liberta’ e non essere semplicemente una cavia tenuta prigioniera dall’esercito.

Scene d’azione spettacolari, effetti speciali ancora oggi al top, montaggio a finestre in stile cinecomics (strizzando l’occhio a registi come Brian De Palma) per un film che io ritengo praticamente perfetto, ma praticamente nessun altro tra critici e spettatori ha sembrato apprezzare a sufficienza.

Comunque, anche se siete tra coloro a cui non e’ piaciuto, avrete almeno la signorina Connelly da ammirare in tutta la sua sovrannaturale bellezza, perche’ almeno saremo tutti d’accordo che la dolce Jennifer non ha bisogno di superpoteri o effetti speciali per ammaliare il pubblico. Ringraziandovi come al solito della vostra attenzione e fedele lettura, vi rimando come sempre al mio sito personale dove ogni giorno mi piace pubblicare nuovi consigli di cinema:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!