Tutti gli Zombi di Romero – La Grande Saga del Maestro Horror

Nella vasta terra di nessuno dell’horror, una mano emerge prepotente dalla tomba come uno zombie duro a morire inciso nell’immaginario collettivo come pochi altri, il compianto George Romero.

Conosciuto come il padre dei moderni morti viventi, Romero ha rivoluzionato il genere ridefinendo ciò che un horror potrebbe e dovrebbe essere e in questo articolo vorrei celebrare la vasta e spaventosa legione di zombie che questo genio del cinema ha liberato sul grande schermo.

Nato a New York da una famiglia di origini cubane e lituane, Romero cresce nella cultura Latina sotto l’influenza dalla ricca tradizione dei suoi antenati, sviluppando fin da giovanissimo un gusto per il macabro e l’ignoto.

La sua carriera inizia nel mondo della pubblicità, con cui porta il pane a casa mentre affina la tecnica di storytelling (apparentemente) semplice ed efficace con cui imporra’ la sua particolare visione in tutto il mondo.

Venerato da colleghi come Quentin Tarantino, Robert Rodriguez, John Carpenter, e molti altri; tutti sottolineano come questo simpatico ometto abbia saputo mescolare stile e sostanza unendo lo spettacolo del cinema alla critica sociale, un mix unico che lo porra’ sempre al di sopra della maggior parte degli altri artigiani dell’horror.

Nonostante la sua fama e l’influenza, i grandi studi cinematografici sono rimasti restii a investire in progetti di questo regista, spesso relegandolo a lavorare con budget limitati.

Ma è proprio in queste condizioni che George Romero ha saputo dare il meglio, plasmando con nulla i suoi indimenticabili e rivoluzionari zombie in cui riflette le preoccupazioni sociali e culturali del nostro tempo, una pantomima graffiante dei mille volti della societa’ e le sue disfunzioni.

Che siate amanti di saghe horror come The Walking Dead o The Last of Us, quindi, ringraziate sempre il caro vecchio George grazie a cui nacque tutto, nel lontano e turbolento 1968.

La notte dei morti viventi (1968)

Night of the Living Dead 1968 movie

Ma perche’ perdere altro tempo in sofismi e filosofia, quando possiamo parlare direttamente dei film?

Tutto comincia nella tranquilla campagna della Pennsylvania, dove i giovani Barbra e Johnny visitano la tomba di un caro parente.

Johnny ripensa a un vecchio film dell’orrore, scherzando con lei: “Stanno arrivando per prenderti, Barbra“.

Sfortunatamente le sue parole sono incredibilmente profetiche, perche’ un uomo che deambula in modo strano li attacca, uccidendolo mentre Barbra fugge terrorizzata.

Rifugiandosi in una casa abbandonata nelle vicinanze, la ragazza incontra Ben, un ragazzone nero dal piglio deciso e determinato a resistere alla minaccia che si sta avvicinando.

Infatti, dal cimitero i cadaveri sepolti stanno tornando in vita, affamati di carne umana e pronti a divorare sia loro che gli altri sopravvissuti: la giovane coppia Tom e Judy assieme alla famiglia Cooper, costituita da Harry, Helen e la loro figlia Karen, gravemente malata.

George Romero riempe al massimo di zombie le quattro mura di questa casa decrepita, con una splendida fotografia in bianco e nero fuori dal tempo che contribuisce ad amplificare la sensazione di alienazione dalla realta’.

Audacemente mette al centro della scena un uomo di colore, senza trasformarlo in un eroe bidimensionale, ma spesso irruente e impulsivo, specialmente nel suo rapporto con il signor Cooper.

Pur tentando di essere razionale nel mezzo del caos, Cooper e’ cosi’ arrogante e antipatico che nessuno lo ascolta, nella disgregazione del gruppo che riflette da vicino lo sfaldamento sociale dell’America nel 1968.

Allo specchio di una societa’ frammentata non sfugge neanche la giovane Barbra, apparentemente inutile e paralizzata dall’orrore.

Barbra non e’ altro che l’apatia catatonica di quella parte della America che rifiutava di ammettere l’evidente cambiamento che esplodeva attorno a loro, nascondendosi dietro la bandiera a stelle e striscie e la facile retorica politica senza capire.

Zombi (1978)

Dawn of the Dead 1978 movie

Memore del suo passato televisivo, George Romero parte dagli studi di un network dove la giovane reporter Jane Parker e il suo compagno Stephen Andrews, pilota di elicotteri, stanno pianificando la fuga dalla citta’ devastata dagli zombie.

Infatti, a Philadelfia regna il caos totale mentre in un edificio occupato in centro la SWAT fa irruzione massacrando indistintamente zombie, criminali e innocenti.

Disgustati da quel bagno di sangue, due agenti (Peter e Roger) decidono di averne abbastanza e salgono sull’elicottero assieme a Jane e Stephen, volando lontano fin quando la loro scorta di carburante lo permette.

Prima di restare a secco, il gruppo nota un centro commerciale disabitato, cosi’ decide di occuparlo e farne la loro residenza di fortuna aspettando ulteriori notizie dall’esterno.

Sfortunatamente il posto e’ infestato dai famelici cannibali resuscitati, cosi’ come nei dintorni si aggira una violenta banda di motociclisti intenta a razziare ogni cosa, che presto faranno loro visita a reclamare una fetta di quel paradiso tranquillo.

Come potete notare, Romero segue le stesse basi del film precedente: radunare il gruppo, fare resistenza nel fortino e successivamente abbiamo la disgregazione dell’unita’ per stupide scelte individualiste e arriva la morte violenta per tutti, o quasi.

Invece di una casa vicino al cimitero in questo caso il campo di battaglia e’ un enorme supermarket, ovviamente metafora della morte definitiva degli psichedelici e rivoluzionari anni 60 e 70 per un America ormai persa nei dollari del consumismo senza freno.

Una metafora che pero’ non ci viene sbattuta in faccia con inutili monologhi pseudo-politici, ma piuttosto attraverso tanta divertente azione/horror ad alta tensione dove gli eroi conquistano il loro piccolo regno e poi lo perdono drammaticamente, concludendosi in fuga verso una morte quasi certa.

Forse e’ anche il destino dell’imperialismo Americano esportato a cannonate in giro per il mondo?

Il giorno degli zombi (1985)

Day of the Dead 1985 movie

Quasi 10 anni dopo, George Romero continua il suo viaggio in un mondo ormai sotto il controllo degli zombie ribadendo ulteriormente, se non fosse stato chiaro prima, la sua grande simpatia verso ogni figura di autorita’ oppressiva della polizia e l’esercito.

Come continuita’ dalla conclusione precedente, abbiamo un elicottero che stavolta sorvola i cieli della Florida, nella inutile ricerca di altri sopravvissuti che ascoltino i loro messaggi radio.

Al comando del gruppo c’e’ la coraggiosa Sarah, membro di una comunita’ scientifica che lavora in una base sotterranea sotto la protezione dei militari.

Infatti, il suo capo, il dottor Logan, e’ convinto di poter rendere meno pericolosi e piu’ docili gli zombie, se non addirittura addomesticarli per metterli al servizio dell’uomo.

Purtroppo il comandante della base e’ morto di recente, cosi’ a capo dei soldati ora c’e’ il rozzo e ignorante Capitano Rhodes, apertamente ostile e insofferente verso gli scienziati.

Ovviamente con queste premesse non ci vuole molto per arrivare al disastro totale, in quanto la convivenza tra i due gruppi degenera presto in una guerra senza prigionieri.

George Romero si concentra sulla tensione dei rapporti interpersonali, dove nella base gli zombie sembrano essere l’ultimo dei problemi di questa piccola comunita’ che non riesce a convivere pacificamente.

Il Capitano Rhodes e i suoi orrendi aiutanti sono l’impersonificazione perfetta della ottusa mentalita’ del mondo militare, sordo e cieco alla ragione e qualsiasi critica pur di imporre la volonta’ sugli altri anche a costo di fare morire tutti.

Altrettanto arrogante e stupido e’ il dottor Lagon, perso nei suoi inutili esperimenti che non mirano ad aiutare nessuno, mentre finalmente la donna e’ l’unico personaggio solido e razionale del gruppo, seppure la sua voce rimane tristemente inascoltata.

Proprio come, altrettanto tristemente, la voce di Romero rimarra’ inascoltata a lungo dalle case di produzione cinematografica.

La terra dei morti viventi (2005)

Land of the Dead 2005 movie

Passano ben vent’anni prima che George Romero ritorni ai suoi amati zombie, con un film snobbato neanche fosse stato l’ultima delle serie Netflix che nessuno vuole vedere.

In tutto questo tempo, l’umanita’ e’ ormai abituata a vivere isolata in citta’ barricate come Pittsburgh, dove troviamo il sopravvissuto Riley Dembo.

Assieme al suo amico Charlie e lo spregiudicato mercenario Cholo, gesticono una delle squadre migliori per la difesa e il rifornimento del Fiddler’s Green, un gigantesco grattacielo riservato all’elite sotto il comando dello spietato magnate Paul Kaufman.

Ma Cholo e’ stufo di rovistare tra la spazzatura e vuole salire a vivere ai piani alti, convinto di potersi guadagnare uno degli appartamenti dei ricconi.

Nel frattempo, Riley finisce in prigione dopo avere salvato la sexy Slack da un combattimento clandestino, ma Kaufman lo fa rilasciare affidandogli una missione speciale.

Infatti, dopo essere stato tradito, Cholo intende bombardare le mura lasciando la citta’ in balia degli zombie, che nel frattempo stanno diventando sempre piu’ intelligenti e pericolosi.

Romero riprende il discorso esattamente dove l’aveva lasciato con il film precedente, come se il tempo per lui non fosse passato.

In questo caso la metafora del classismo e’ automatica, con i ricchi che vivono nel lusso e la sicurezza mentre i poveracci lottano come cani cercando di sopravvivere per le strade.

Ma a pareggiare l’ingiustizia arriva la marea inarrestabile degli zombie, che dall’ultimo episodio del 1985 evolvono ulteriormente, passando da usare semplici attrezzi come gesti retorici, a imparare di nuovo come maneggiare le armi degli uomini, preparando l’alba di una nuova guerra con cui spazzare via definitivamente i pochi sopravvissuti.

Una storia fatta di buio e sangue, poca luce e una solida squadra di antieroi pronti al tutto per tutto per combattere un villain ineccepibile come Dennis Hopper, nel miglior personaggio di questa lunga saga.

Le cronache dei morti viventi (2007)

Diary of the Dead 2007 movie

Col film successivo, George Romero dimostra ulteriormente di non essere un povero vecchietto rimbambito che campa di rendita per aver creato il genere zombie; ma riesce invece a stare al passo coi tempi e l’evoluzione tecnologica e cinematografica.

Percio’ gira questa storia come se fosse un documentario caricato su youtube, sottolineando l’ironia di come nell’apocalisse i social network siano sopravvissuti mentre l’umanita’ e’ stata quasi interamente spazzata via.

Guardando questo video, montato e poi caricato online dai protagonisti, torniamo ancora a Pittsburgh e ripercorriamo le prime fasi dell’epidemia scoppiata proprio mentre questo giovane gruppetto di amici, ancora ironia della sorte, erano nei boschi per girare un film horror amatoriale.

Costretti alla fuga dopo l’arrivo degli zombie, inizia per loro un odissea prima verso il loro campus universitario e poi di fretta e furia fuori dalla citta’, una volta realizzato che non esiste piu’ nessun luogo sicuro.

Nella confusione di un paese che si sgretola senza sapere cosa fare, dove poliziotti e militari si approfittano del popolo che dovrebbero difendere, ai cittadini non resta altro che riorganizzare una nuova societa’ da zero.

Rispetto alla storia precedente, pieno di caratteri riconoscibili e sopra le righe, in questo i personaggi sono anonimi e quasi intercambiabili, donando ancora piu’ realismo a quello che sembra davvero un documentario trovato per caso in rete.

Inoltre, grazie anche alla maestria di Romero, la telecamera non saltella mai come sotto un bombardamento e l’obiettivo e’ sempre a fuoco; critica di mestiere a tanti colleghi che non sanno realizzare un film decente con la visuale in prospettiva.

Rispetto al resto della saga i protagonisti sono molto piu’ giovani e devono affrontare la dura realta’ degli adulti, decisi a realizzare un video non per avere dei like, ma per aiutare veramente il prossimo, una volta tanto.

L’isola dei sopravvissuti (2009)

Survival of the Dead 2009 movie

Riprendiamo piu’ o meno dove avevamo lasciato seguendo le avventure di Sarge Crocket, soldato della Guardia Nazionale che aveva rapinato i protagonisti del film precedente.

Crocket e’ ormai stanco della ottusa e stupida mentalita’ militare, cosi’ accoglie con gioia un altro video su Youtube dove il misterioso Patrick O’Flynn invita i sopravvissuti ad andare su una piccola isola del Delaware, apparentemente un oasi felice priva di zombie.

La realta’ e’ tristemente ben diversa, in quanto O’Flynn intende solo attirare in trappola degli sprovveduti per tornare indietro e vendicarsi del suo acerrimo nemico, Seamus Muldoon, capo di una violenta banda che lo hanno esiliato tempo prima.

Tuttavia Crocket e i suoi amici non sono stupidi e non si lasciano ingannare, rubando un traghetto e arrivando sull’isola solo per scoprire che Muldoon tiene gli zombie prigionieri, evitando di ucciderli e credendo che prima o poi si trovera’ una cura per farli tornare persone normali.

Bloccati nel mezzo di questa faida, i soldati faranno cio’ che sanno fare meglio facendo urlare le loro armi per un duello che lascera’ ben pochi sopravvissuti sull’isola dei sopravvissuti.

Romero mette quasi completamente da parte gli zombie per concentrarsi solo sui conflitti umani, in questa stramba versione horror di Per un Pugno di Dollari dove due bande si fanno una guerra senza quartiere per regnare sopra una inutile terra di nessuno.

Tuttavia, i morti viventi evolvono ancora e ormai non mangiano piu’ soltanto carne umana, ma finalmente ampliano gli orizzonti della loro dieta e forse, un giorno, sara’ possibile una coesistenza pacifica tra noi e loro.

Non esistono personaggi buoni o cattivi, anzi tutti sembrano quasi fare a gara tra chi e’ piu’ stupido e antipatico, per un film che’ quanto di piu’ anti-commerciale possibile e un perfetto testamento cinematografico per il grande maestro.

George Romero zombies

La lapide abbandonata di un genio scomparso nell’indifferenza

Nonostante il suo ultimo film risalga al 2009, Romero morira’ nel 2017 senza mai piu’ tornare nei cinema; sebbene la sua creazione continui a vivere piu’ forte che mai in ogni media.

Serie TV, videogiochi, fumetti: non esiste intrattenimento dove gli zombie non arrivino, prima o poi, inarrestabili e affamati come li conosciamo fin dai lontani giorni di La notte dei morti viventi.

28 giorni dopo, L’alba dei morti dementi, Zombieland, Train to Busan; giusto per citare alcuni dei piu’ famosi; ma i film al riguardo non si contano come le influenze su altri registi tra cui su tutti metterei Rob Zombie, che ha scelto questo nome d’arte non a caso.

Iniziando come leader del gruppo White Zombie, questo cantante non e’ stato l’unico a essere cresciuto a pane e morti viventi ma potremmo citare la storica canzone “Zombie” dei Cranberries, per fare il nome di una delle band con cui sono cresciuto.

Come detto al principio, citavo The Last of Us ma sono molti altri i giochi a tema morti viventi come la famosa saga di Resident Evil, Left 4 Dead oppure il simpatico e divertente Plants vs. Zombies, tutti che cercano di rendere ludici questi mostri che fin da subito si sono impossessati dell’immaginario collettivo.

Tuttavia, come uomo e soprattutto come artista, il signor George A. Romero e’ spesso rimasto solo, isolato e ostracizzato dal mondo del cinema; ma il suo spirito e’ ormai immortale come le sue fameliche creature e cosi’ vivra’ per sempre nei cuori di tutti gli amanti dell’horror, nonostante neppure lui sia riuscito a schivare quell’ultimo proiettile alla testa che, prima o poi, aspetta anche tutti noi.

Spero che tutti voi guarderete l’intera filmografia di questo grande regista (non solo per forza i film sugli zombi) riuscendo forse a capire meglio da dove viene questa strana passione per l’horror che tante persone non riescono a spiegarsi. Nel frattempo, come al solito, vi invito a visitare come al solito il mio sito personale, sempre pieno di grandi e piccole chicche del cinema:

logo di fabioemme

ARTICOLI SIMILI:

Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!