Chi siamo, dove andiamo… e cosa guardiamo? Il significato della vita con tre film

Scoprire il significato della vita è la ricerca suprema che intraprendiamo tutti, prima o poi, e ovviamente gli autori del cinema non fanno eccezione.

Pensando un pò a ruota libera, alcuni credono che la vita sia semplicemente una incontrollabile serie continua di eventi casuali, mentre altri pensano che dietro ci sia un disegno più grande.

Indipendentemente da ciò che si crede, ognuno affronta il dilemma in modo diverso: cercando un significato che dia qualcosa di più alla nostra vita nelle relazioni, la religione, nel lavoro o negli hobby.

Altri ancora si rifugiano nella famiglia, oppure nella sua totale mancanza; per quella che è una libertà forse più solitaria ma anche più profonda e personale.

Ma per tantissimi altri, la ricerca di un significato viene facilmente dal mondo dell’arte, guardando ad esempio nei film per avere una guida nella vita e non solo per un semplice intrattenimento.

Anche se sappiamo che la risposta non è semplice come una struttura cinematografica in tre atti, a volte è proprio il cinema quello che va più vicino a dare quasi delle risposte.

Se mi lasci ti cancello  (2004)

Eternal Sunshine of the Spotless Mind 2004 Il significato della vita

La storia inizia con un ragazzo e una ragazza che si incontrano per caso su una spiaggia, piacendosi e legando fin da subito.

Dopo aver iniziato a frequentarsi, però, sentono che c’è qualcosa di strano tra loro, come si conoscessero prima ancora di incontrarsi.

In effetti non lo ricordano, ma erano già stati insieme in passato, ma la relazione era finita a causa di continui e stupidi litigi e incomprensioni.

Desiderosi di dimenticare quella dolorosa rottura, entrambi si sono rivolti a un’agenzia che, grazie a una nuova tecnologia, può rimuovere i ricordi indesiderati.

Ma uno dei dipendenti si era innamorato della ragazza e aveva usato le informazioni ottenute durante il processo per convincerla a mettersi con lui.

D’altra parte, il ragazzo invece aveva interrotto la procedura prima del completamento, rimanendo bloccato nei sogni della sua memoria in via di disintegrazione.

A quel punto, il medico capo della società decide di intervenire in modo drastico: perciò si reca personalmente a casa del paziente per rimuovere gli ultimi ricordi del suo amore perduto.

Ma il ragazzo è molto più tenace di quanto immaginasse, aggrappandosi disperatamente ai brandelli di memoria della sua ex fidanzata.

Allo stesso tempo, un’impiegata dell’azienda sospetta di aver subito lo stesso lavaggio del cervello e si reca quindi dal suo capo per un doloroso confronto personale, dal momento che è innamorata di lui.

Affrontandolo mentre il tempo passa e gli ultimi frammenti di memoria del ragazzo svaniscono, entrambi si rendono conto che forse fare tabula rasa non è il modo migliore per affrontare il loro dolore.

È meglio vivere nella menzogna o subire la verità?

Se mi lasci ti cancello fu un grande successo ai botteghini, incassando più di 70 milioni di dollari in tutto il mondo.

Il viaggio tra dramma e fantascienza esplora in modo affascinante una mente che cerca disperatamente di aggrapparsi a un amore che non esiste più.

Michel Gondry dirige un’opera che (ironia della sorte) è davvero difficile da dimenticare; nominata a diversi Oscar, tra cui quello per la migliore sceneggiatura originale scritta da Charlie Kaufman.

Le tecniche di montaggio sono innovative grazie ai flashback e a una narrazione non lineare, con numerosi salti e tagli rapidi che incuriosiscono continuamente lo spettatore.

Lo stile visivo del regista ha ottenuto il plauso della critica, dando vita a eccezionali interpretazioni sullo schermo da parte di un cast straordinariamente e ben assortito.

Jim Carrey offre un ritratto di un uomo divertente e straziante, aggiungendo profondità al ruolo con la sua solita mimica da comico consumato.

Altrettanto memorabile è Kate Winslet che finisce per innamorarsi del suo ex fidanzato come in un loop di predestinazione senza uscita.

Se dimentichiamo tutte le persone che abbiamo amato, la nostra vita ha ancora significato?

Il film non dà una risposta definitiva, senza porsi con superiorità o dando lezioni di morale a chicchessia.

Anche se il dolore non scompare mai del tutto, forse un domani però potremo guardare indietro senza provare lo stesso intenso dolore.

Gondry mescola il genere romantico con la commedia in una surreale narrativa fantasy onirica, condita di una fantascienza della mente attuale e credibile.

Partendo da un’idea che nelle mani di altri avrebbe potuto far ridere, la sviluppa invece con intelligenza, coraggio e originalità.

In sintesi, Se mi lasci ti cancello non solo deve essere visto, ma merita anche più di una visione per essere apprezzato appieno in ogni sfumatura.

Lord of War (2005)

Lord of War 2005 Meaning Of Life Movies

Dai due innamorati smemorati si passa a un contrabbandiere ucraino-americano e la sua ascesa al potere nel mercato internazionale delle armi.

L’uomo inizia come umile gestore di un ristorante insieme al fratello, entrambi insoddisfatti della propria vita.

Decidono quindi di avviare un piccolo commercio illegale, viaggiando nelle peggiori zone di guerra del mondo.

Il mercato, però, è già pieno di avidi trafficanti, quindi entrare nel giro sembra impossibile per una coppia di piccoli teppisti come loro.

Tutto cambia con la caduta del regime sovietico, che lascia ai militari un arsenale immenso senza più lo stretto controllo del governo centrale.

Senza perdere tempo sfruttano l’amicizia di un loro vecchio zio, ufficiale russo di alto rango; il quale permette loro di fare rapidamente molti soldi.

Diventano così famosi nell’ambiente clandestino, diventando i fornitori di alcuni tra i più noti dittatori e criminali di guerra del pianeta.

Diventando sempre più ricco e potente, il fratello maggiore corteggia e conquista una bellissima modella che finisce per sposare.

Tutto il contrario capita invece al fratello minore, che diventa sempre più dipendente dalle droghe e pericolosamente instabile sul lavoro.

Tuttavia, anche la bella moglie non è stupida e si rende conto della provenienza di tutti quei soldi; sentendosi tremendamente in colpa per la sua vita di lusso e agiatezza.

Mentre un inarrestabile agente dell’Interpol cerca disperatamente di incastrarli, anche i regimi dittatoriali dei loro pericolosi clienti cadono in disordini.

A quel punto, è solo questione di tempo prima del colpo di scena finale che cambierà tutte le loro vite, senza che nulla cambi realmente nel mondo.

Il vero prezzo del denaro e della fama

Lord of War di Andrew Niccol è un film che affronta le delicate questioni politiche, legali e morali del commercio internazionale di armi.

Tuttavia, molte recensioni ne hanno criticato la trama e la violenza, seppur lodando l’eccellente regia e le interpretazioni dei vari attori.

Nonostante le recensioni negative, il film è stato un altro successo al botteghino, incassando 66 milioni di dollari in tutto il mondo.

L’interpretazione di Nicolas Cage del trafficante d’armi Yuri Orlov è una delle più accurate e rigide della sua carriera.

L’attore cattura perfettamente la spietatezza, il fascino e l’intelligenza di questo personaggio; portando il pubblico a simpatizzare con Orlov pur compiendo ripetutamente crimini terribili.

Al contrario, Jared Leto prende spunto dalla sua vita romanzando la terribile esperienza del fratello Shannon.

Nel 2005, disperato come il suo personaggio, egli si rivolse a Jared per chiedere aiuto; ottennendo infine un lavoro come comparsa sul set di Lord of War.

Bridget Moynahan è la donna che unisce le due vite del protagonista; pur sembrando inizialmente solo un espediente per inserire una storiella d’amore nella trama.

Ma a differenza del marito, la sua coscienza la porterà a tradire prima che la sua famiglia venga irrimediabilmente dilaniata dalla violenza.

Infine, abbiamo il sempre solido Ethan Hawke, questa volta come cinico ma speranzoso soldato in marcia per la giustizia.

Infatti, sebbene riesca a incastrare il criminale non riesce però a farlo condannare; coperto dal potere il criminale torna a trafficare con le armi come se nulla fosse.

Al di là della complessa situazione internazionale sulle armi, il regista si interroga anche su ciò che siamo disposti a perdere per il successo.

Guardando alla vita dei personaggi di questo film, ha davvero significato essere ricchi e potenti se però non c’è nessuno che ci aspetta quando torniamo a casa la sera?

Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007)

Into the Wild 2007 Meaning Of Life Movies

Come ultimo film di oggi, vi consigliamo una storia ispirata all’esperienza magica e tragica di un giovane americano, Christopher McCandless.

Dopo essersi laureato in storia e antropologia, il giovane era fortemente combattuto su quale direzione e significato dare alla sua vita.

Mentre i suoi genitori volevano che si sistemasse pensando al lavoro e alla famiglia, lui abbandonò tutto per un lungo pellegrinaggio attraverso l’America.

Decise di partire a piedi per il suo viaggio, senza soldi e senza mezzi per tenersi in contatto con chi lo conosceva.

La sua esperienza lo porterà ad attraversare molte situazioni più o meno pericolose e a conoscere molte comunità di persone pacifiche.

Durante questo lungo cammino, tuttavia si scontra anche più volte con poliziotti che lo maltrattano e lo deridono credendolo un comune barbone.

Ma per sua fortuna, ci saranno altri che invece sono disposti ad accoglierlo e ad aiutarlo, preparandolo alla meta finale del suo viaggio.

Infatti, il suo scopo è arrivare fino nella lontana e bellissima Alaska; per poi riuscire a vivere solo di pesca e caccia.

Tuttavia, una volta arrivato in quell’angolo desolato e sperduto del mondo, si trova bloccato senza poter tornare indietro.

Comincia allora a pensare di aver commesso un errore, sottovalutando la difficoltà dell’impresa in cui voleva cimentarsi.

Come fosse un testamento, scrive sul suo diario quelle che ritiene le sue ultime parole per la famiglia e agli amici che si è lasciato alle spalle.

L’anima umana selvaggia e sconosciuta

Al timone di Into the Wild c’è Sean Penn, che porta sul grande schermo l’omonimo libro sulle esperienze di Christopher McCandless.

Dopo lunghe trattative con la famiglia sul significato di questo adattamento, è riuscito a spuntarla realizzando uno dei migliori film della sua vita.

La fotografia è tanto semplice quanto mozzafiato; incornicando gni fotogramma come fosse un’opera d’arte in cristallizzata nel tempo; catturando con sentimento ogni attimo di questo strano viaggio.

Mantiene un buon ritmo, coinvolgendo lo spettatore senza farlo sentire affrettato; al contrario, è prospera e vibrante.

La sceneggiatura basata sul libro di Jon Krakauer valorizza le bellezze naturali e la solitudine e l’isolamento di McCandless; che paiono inverosimilmente andare di pari passo nella storia.

Emile Hirsch offre un’interpretazione eccezionale del giovane protagonista; incarnandone alla perfezione l’ingenuo ma incrollabile idealismo e la sua disperazione finale.

Il ragazzo è stanco del mondo materialista in cui vive; desiderando trovare la propria strada al di là dei progetti che altri hanno per lui.

È difficile non provare sentimenti ambivalenti nei suoi confronti, essendo in parte forte e coraggioso ma spesso anche sciocco e spericolato.

Pur non essendo sempre d’accordo con le sue idee, ammiro molto la sua determinazione ad andare avanti nonostante l’opinione di tutti.

Tra le tante persone che incontra, spicca la giovane e bellissima Kristen Stewart; una cantante sbandata che capisce e accetta il ragazzo per quello che è.

Altrettanto bravo è Hal Holbrook, l’ultimo uomo che incontra prima di perdersi nei boschi dell’Alaska, forse rimpiangendo poi di averlo aiutato a raggiungerli.

Into the Wild è stato acclamato dalla critica nel 2007, incassando più di 50 milioni di dollari in tutto il mondo.

Personalmente, applaudo una tragica epopea il cui significato è che la vita se ne frega dei piccoli e grandi progetti dell’uomo; vincendo sempre su tutti alla fine.

In ogni caso per oggi ci siamo impregnati abbastanza di saggezza cinematografica e come al solito vi invito per ulteriori consigli sul mio sito:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!