VaffanCult – Quando I Grandi Film Floppano Alla Grande

Nella lunga storia del cinema, spesso diamo per scontato il successo di alcuni film che oggi consideriamo di culto.

Tuttavia, a volte, dietro la loro fama si nasconde una accoglienza di dolorosi e disastrosi risultati al botteghino, che a volte hanno rischiato di distruggere le carriere di registi, attori e intere case di produzione.

Per fortuna, nonostante lo scetticismo iniziale di produttori e distributori il cui scopo primario e’ ovviamente contare quanto piu’ cash possibile, la materia di cui sono fatti i sogni del cinema ha finito per prevalere e catturare il cuore del pubblico e questi film, un tempo ignorati o addirittura ridicolizzati, sono poi diventati dei punti di riferimento nei rispettivi generi.

Forse era semplicemente il momento sbagliato, oppure alcune di queste storie erano così in anticipo sui tempi che hanno avuto bisogno di depositarsi nell’immaginario collettivo prima di brillare veramente.

Una volta il famoso Alfred Hitchcock disse, “Nei film, il regista è Dio“; ma sicuramente non lo e’ al di fuori del set e non puo’ imporre la sua visione su un pubblico che, per un motivo o per l’altro, in quel momento e mal disposto verso la sua opera.

Ma come vedrete dallo spettacolare elenco di titoli in arrivo, alla fine non sono i soldi a fare la storia, ma il talento sicuramente sì.

Perciò, invece di far aspettare ancora un po’ questi film che hanno gia’ aspettato a sufficenza prima di vedere la luce, diamo una piccola occhiata ad una mia umile selezione personale di sfortunati ma indimenticabili capolavori.

La cosa (1982)

The Thing 1982 movie

Iniziando con un raro caso in cui un remake supera l’originale, “La cosa” del 1982 rende omaggio al classico di Howard Hawks “La cosa da un altro mondo”.

Questa volta è John Carpenter, la mente dietro numerose gemme dell’azione e dell’orrore, a prendere le redini. Invece di riproporre tale e quale il film degli anni ’50, Carpenter lo infonde con il suo stile distintivo, trasformando la trama, la regia e le dinamiche tra i personaggi.

Inoltre, il tocco caratteristico di Carpenter si estende al solito anche alla musica, anche se il merito ufficiale va al leggendario Ennio Morricone, l’influenza della cupa e ridondante melodia è inconfondibile.

Ma di cosa parla “La cosa”? Tutto inizia con una malvagia creatura spaziale risvegliata incautamente dagli esseri umani. Questo alieno ha la terrificante capacità di adattarsi a qualsiasi DNA, imitando perfettamente sia gli animali che le persone.

La creatura devasta un gruppo di ricerca norvegese, senza lasciare superstiti. Poco dopo, travestito da cane, l’alieno si infiltra in una base americana dove risiedono il nostro protagonista, il sempre vigile MacReady, e la sua squadra.

Riunendosi con Kurt Russell, Carpenter presenta un lato diverso dell’attore, lontano dallo spavaldo Jena Plissken; con una figura più silenziosa ma sempre centrale nello svolgimento del dramma.

Il cuore della storia risiede nella paura palpabile e nella tensione crescente, man mano che l’alieno si trasforma e imita coloro che lo circondano, mentre i sospetti tra la squadra aumentano e gli straordinari effetti speciali mostrano la miriade di trasformazioni della creatura, a testimonianza dei progressi tecnici dell’epoca.

Tuttavia, nonostante sia uno dei migliori horror di sempre, “La cosa” segnò il punto più basso nell’illustre carriera di Carpenter e il suo peggior risultato ai botteghini, incassando meno di 20 milioni di dollari che coprirono a malapena i costi di produzione.

Blade Runner (1982)

Blade Runner 1982 movie

Rimanendo nel 1982, passiamo da un capolavoro dell’horror a una pietra miliare della fantascienza moderna: Blade Runner

Nato dalla mente geniale di Philip K. Dick, questo film ha consolidato lo status di Ridley Scott nel cinema dopo il suo sensazionale esordio con gli straordinari cult I duellanti e Alien

Tuttavia, la produzione di “Blade Runner” non è stata una passeggiata, risentendo fortemente di uno sciopero degli sceneggiatori che ha ritardato le riprese di quasi un anno. 

Ma durante l’attesa, Scott e il suo team non sono stati con le mani in mano, impegnandosi nel lavoro di pre-produzione più esaustivo mai visto nella storia del cinema. 

Ogni pezzo di set, costume e sfondo di questa Los Angeles distopica del 2019 è stato ossessivamente dettagliato e realizzato alla perfezione. 

Il risultato? Un paesaggio cinematografico che fonde estetica futuristica e retrò, noir e fantascienza, dove il nostro eroe detective, Deckard, ha una sola ed unica missione: trovare e uccidere sei replicanti. 

Fuggiti dalle colonie spaziali dove erano semplici schiavi, questi esseri artificiali sono alla disperata ricerca della sopravvivenza. Tuttavia, il tempo non è dalla loro parte. 

Infatti, progettati con crudele precisione dal loro creatore, ogni replicante ha una durata di vita di soli quattro anni. 

Ogni momento di questo film è impresso per sempre nella storia del cinema, compreso l’epico duello finale tra due titani del cinema come Harrison Ford e Rutger Hauer, per non parlare degli enigmatici e bellissimi replicanti femmine, le giovanissime e strepitose Sean Young e Daryl Hannah

Dal punto di vista degli incassi, “Blade Runner” è andato meglio de “La cosa” di Carpenter, incassando quasi 40 milioni di dollari, al quale pero’ vanno sottratti i costi di produzione decisamente più elevati, risultando quindi nello stesso inevitabile fallimento finanziario.

Brazil (1985)

Brazil 1985 movie

Pochi anni dopo Blade Runner arrivo’ un altro gioiello della fantascienza, con un futuro distopico ancora più cupo e disperato.

Un esperienza cinematografica che si svolge in tempo indefinito, limitandosi alla sola didascalia d’apertura “Da qualche parte nel 20° secolo”.

In questo mondo opprimente, la società è soffocata da una burocrazia insopportabile e Sam Lowry, il protagonista, e’ solo un impiegato di basso livello e mero ingranaggio di una macchina vasta e senza cuore.

Ma la vita prevedibile di Sam si trasforma in una spirale di caos quando un semplice errore d’ufficio causa la morte ingiusta di un uomo innocente, scambiandolo per un noto terrorista.

Destino vuole che Sam si innamori profondamente della vicina di casa della vedova e che in seguito diventi amico del vero terrorista. Inorridito dalla crudeltà senz’anima dello Stato, Sam non ha altra scelta che combattere per la libertà e la sua vita.

Questo film rappresenta l’apice della carriera di Terry Gilliam, il che e’ tutto dire considerando il valore immenso della sua filmografia.

Ogni cosa e’ perfetta, dal pungente umorismo nero agli ambienti eleganti e squallidi al contempo fino alle melodie malinconiche, in particolare l’iconica Aquarela do Brasil” di Francisco Alves, da cui abbiamo il titolo del film.

Al centro c’è l’inaspettata storia d’amore della coppia di ribelli Jonathan Pryce e Kim Greist, cittadini qualunque che diventano quasi inconsapevolmente coraggiosi combattenti della resistenza.

Senza contare infine l’impareggiabile Robert De Niro, che aggiunge un altro personaggio memorabile al suo impressionante curriculum nel ruolo del riparatore rinnegato Harry Tuttle.

Brazil e’ un vivido arazzo senza tempo che ci ricorda il potere duraturo dell’amore e della libertà, che anche nell’ora piu’ nera possono sempre elevarsi al di sopra dell’oppressione violenta; ancora una volta, purtroppo, senza incassare neppure abbastanza per coprire i costi di produzione.

Le ali della libertà (1994)

The Shawshank Redemption 1994 movie

Le ali della libertà non ha certo bisogno di presentazioni, essendo uno degli adattamenti più amati dei romanzi di Stephen King e occupa un posto speciale come uno dei film più votati su IMDB.COM.

Ma sapevate che, nonostante la meritata fama, inizialmente fu un flop al botteghino, guadagnando meno di 30 milioni di dollari a fronte di un budget di 25 milioni?

In questo cult, seguiamo il viaggio di dolore e sconforto di Andy Dufresne, un distinto banchiere che si ritrova gettato nel carcere di massima sicurezza di Shawshank.

Adattarsi alla vita dietro le sbarre, tra alcuni dei più violenti criminali, non è facile per lui ma, con il passare degli anni, il coraggio e l’intelligenza di Andy lo aiutano a resistere e gli fanno guadagnare amici come il saggio ed esperto Red.

Tuttavia, l’avidità malvagia del direttore fa ripiombare Andy nella disperazione, costringendolo a scegliere se vuole fare di tutto per vivere, oppure fare di tutto per morire.

Il film mostra l’amicizia virile tra due titani del cinema come Tim Robbins e Morgan Freeman, oltre che rappresentare l’apice della carriera di regista per Frank Darabont.

Darabont, famoso per aver adattato diverse opere di King, è tra i creatori della serie di successo The Walking Dead, anche se non raggiungerà mai più il livello di perfezione di questo capolavoro.

Un racconto cupo e duro di un’amicizia accomunata dal sogno della libertà, non solo dalla prigione ma anche dall’odio e dall’ignoranza che permeano il mondo al di là delle vuote parole di giustizia e redenzione.

In definitiva, Le ali della libertà è una torcia nel buio, che testimonia la resilienza dello spirito umano e la speranza che la libertà e l’amicizia possano trionfare quando meno te l’aspetti.

Come si può non amare e applaudire una storia del genere?

Il grande Lebowski (1998)

The Big Lebowski 1998 movie

Dopo una serie di film acclamati dalla critica e dagli spettatori, Joel e Ethan Coen incontrarono per la prima volta un ostacolo imprevisto con Il grande Lebowski.

Inizialmente, il film fu un flop negli Stati Uniti, incassando meno di 20 milioni di dollari. Tuttavia, ebbe poi la sua rivincita in tutto il mondo, racimolando quasi 50 milioni di dollari e diventando uno dei classici dell’umorismo americano più universalmente riconosciuti.

Si pensi che ogni anno, nel Kentucky, migliaia di fan rendono omaggio al protagonista del film, Jeffrey Lebowski, durante il leggendario Lebowski Fest.

Questo sfortunato perdente incarna al meglio l’essenza di tutti i personaggi dei fratelli Coen. Dopo essere stato maltrattato da un paio di teppisti in cerca di un milionario con il suo stesso nome, il nostro si trova in guai ancora più grossi quando la bella moglie del ricco Lebowski scompare, con conseguente richiesta di riscatto.

Con un colpo di scena inaspettato, il ricco Lebowski affida il denaro per la consegna al povero Lebowski, innescando una serie di problemi e incidenti esilaranti e inaspettati.

Questo film è un vero e proprio classico di culto, ricco di scene memorabili e battute da citare che potrebbero riempire un’enciclopedia della comicità.

Le interpretazioni sono semplicemente irresistibili, con Jeff Bridges impeccabile e sfaccendato assieme al gigantesco John Goodman come suo fidato e imprevedibile compagno, in una caricatura comica dell’iconico e irascibile regista John Milius.

Altrettanto perfetto e’ l’eccentrico mago del bowling rivale dei due amici, Jesus, interpretato dallo straordinario John Turturro, che tornerà poi nel folle spinoff “The Jesus Rolls“, diretto dallo stesso attore e che prosegue le avventure di questo filosofo criminale.

Il grande Lebowski colpisce ogni birillo in uno strike perfetto, arrivando dritto al cuore del pubblico come un infallibile colpo di bowling.

Donnie Darko (2001)

Donnie Darko 2001 movie

Passiamo ora a un film decisamente diverso che fu un culto adolescenziale per i millennials, combinando horror e fantascienza mentre seguiamo le strane giornate di un adolescente di nome Donnie Darko.

Mentre i giorni passano nella solita tradizione americana, tra pregiudizi e molestie da parte di bulli ed estremisti di ogni fede; una notte, la sua vita di routine viene sconvolta quando un motore a reazione cade dal cielo nella sua cameretta dopo un disastroso incidente aereo.

Fortunatamente non era in casa; uscito da sonnambulo e svegliandosi su un campo da golf e, da quel momento, temendo la fine del mondo a causa di alcuni messaggi scritti sul suo corpo.

La sua famiglia e i suoi amici, però, attribuiscono le sue paure alla sua mente psicotica e non gli credono, mentre Donnie inizia a chiedersi se tutto ciò sia reale o se stia cadendo definitivamente nella follia.

Questo film, diretto da Richard Kelly e considerato da molti il suo capolavoro, rappresenta il picco della sua carriera cinematografica per ora ferma all’intrigante The Box del 2009, dove ancora la sceneggiatura di Kelly intreccia a meraviglia tensione e mistero con una narrazione fuori dagli schemi che aumenta il senso di disorientamento.

Il giovane Jake Gyllenhaal interpreta il ruolo che segna la svolta nella sua carriera, catapultandolo sotto i riflettori e portandolo a produzioni sempre piu’ importanti; proprio come Maggie Gyllenhaal, sorella di Jake nella vita reale oltre che nel film, la quale invece raggiunse la notorietà l’anno successivo nel romantico e perverso Secretary.

Purtroppo, “Donnie Darko” non ha avuto lo stesso successo dei due attori, guadagnando solo 5 miseri milioni di dollari al botteghino, nonostante la sua fama abbia superato i limiti del tempo e dello spazio, affascinando gli spettatori in un loop eterno.

Scott Pilgrim vs. the World (2010)

Scott Pilgrim vs. the World 2010 movie

Concludiamo con l’ultimo culto di oggi, probabilmente il connubio più riuscito tra film e videogiochi, combinazione già sperimentata in passato ma di solito miseramente fallita ed e’ interessante notare che, sebbene la storia sia basata su un fumetto piuttosto che su un videogioco, l’influenza del mondo dei videogiochi è inconfondibile.

Comunque, parlando della trama, seguiamo da vicino la strana vita di Scott Pilgrim, giovane spensierato e aspirante chitarrista canadese che sogna di diventare famoso con la sua band, finche’ una sera incontra l’affascinante e misteriosa Ramona, di cui si innamora subito perdutamente. Ma è qui che le cose si complicano.

Infatti, Ramona ha sette ex fidanzati che non sono disposti a lasciarle trovare un nuovo amore, almeno non senza combattere. Di conseguenza, Scott si ritrova a confrontarsi con ogni ex fidanzato, uno dopo l’altro, affrontandoli in una serie di scontri sempre più bizzarri che ogni volta si concludono con l’avversario che esplode in una cascata di monete con punteggio.

Edgar Wright, regista reduce dell’apprezzata Trilogia del Cornetto, si imbarca nella sua più folle impresa cinematografica, ricca di citazioni, scene d’azione esagerate e una musica rock/pop da urlo; senza però purtroppo riuscire a ripagare l’ampio budget di 60 milioni di dollari al botteghino.

Come questa affascinante miscela di estro e romanticismo, altrettanto strana è stata poi carriera del protagonista Michael Cera, in seguito visto solo in ruoli minori, come nell’avvincente biografia Molly’s Game o il recente film di Barbie.

La sua eccellente co-protagonista, Mary Elizabeth Winstead, invece, è salita alle stelle nel settore, partecipando a produzioni sempre più ricche ed importanti.

Questo movie memorabile evidenzia quindi, come pochi altri, quanto sia volubile la natura del pubblico e della critica globale; inizialmente ignorato e mal distribuito, ma poi idolatrato all’unanimità da così tanti fan da diventare un vero videogioco per Playstation.

E anche noi in fondo possiamo prendere lo strano destino di questi film cult come un gioco, visto che in fondo non sono i nostri soldi a essere in ballo; anche se per tutti coloro che lavorano dietro le quinte una persona in più o in meno seduta al cinema può fare tutta la differenza tra il successo oppure scomparire nell’oblio. Spero abbiate apprezzato i miei consigli di oggi, nel caso poco probabile non conosceste questi film; invitandovi come al solito a visitare il mio sito personale sull’immenso argomento cinema:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!