Il Gambero di fiume italiano e il progetto Life Claw

Il gambero di fiume italiano, noto scientificamente come (Austropotamobius pallipes), è una specie affascinante e iconica della fauna italiana. Questi crostacei d’acqua dolce sono un elemento vitale degli ecosistemi fluviali e hanno una storia ricca di importanza culturale ed ecologica.

E’ un crostaceo di piccole dimensioni, con una lunghezza media che varia da 10 a 12 centimetri, sebbene alcuni individui possano raggiungere dimensioni leggermente superiori. I gamberi di fiume sono caratterizzati da un carapace marrone-verde, zampe lunghe e sottili, e un paio di cheliceri utilizzati per la cattura del cibo e la difesa. Le antenne lunghe e sottili sono sensibili e svolgono un ruolo importante nella percezione dell’ambiente circostante.

Questi gamberi sono endemici dell’Italia e si trovano principalmente nei corsi d’acqua dolce del paese, come fiumi, torrenti e laghi. Negli ultimi decenni, però, la loro popolazione è minacciata da diverse sfide, tra cui la competizione con specie invasive di gamberi e malattie.

Infatti, il gambero di fiume italiano (A. pallipes) è una specie autoctona (nativa), la cui sopravvivenza è gravemente compromessa a causa di diverse minacce principalmente legate alla crescente antropizzazione degli ecosistemi acquatici e all’introduzione di specie alloctone (non native) invasive. In particolare, i gamberi alloctoni invasivi costituiscono una forte minaccia in quanto portatori asintomatici della peste di gambero, una malattia responsabile della rapida estinzione delle popolazioni autoctone. 

Le specie invasive che minacciano il gambero italiano sono forti concorrenti e portatrici della “peste dei gamberi” che è responsabile della rapida contrazione delle popolazioni di A. pallipes.

Comportamento

I gamberi di fiume italiani sono noti per i loro comportamenti intriganti. Sono creature notturne e trascorrono gran parte del giorno nascosti in anfratti o sotto rocce per proteggersi dai predatori e dalle correnti d’acqua. Durante la notte, escono alla ricerca di cibo e si muovono con abilità sul fondo del corso d’acqua.

La dieta dei gamberi di fiume italiani è onnivora, e si nutrono di una varietà di alimenti, tra cui detriti vegetali, piccoli invertebrati acquatici e occasionalmente anche pesci morti. Le loro cheliceri sono adattate per afferrare il cibo e spezzare piccoli pezzi per consumarli.

Un aspetto interessante del comportamento dei gamberi di fiume italiani è il loro ruolo nell’ecosistema. Essi sono considerati un “esempio chiave” in quanto la loro presenza o assenza può avere un impatto significativo sulla struttura dell’ecosistema fluviale. La loro attività di scavo e movimento sul fondo contribuisce alla circolazione di nutrienti nell’acqua e può influenzare la crescita delle piante acquatiche e la composizione di altre specie animali.

A causa di questi fattori, nel corso degli ultimi 50 anni, le popolazioni di gambero di fiume autoctono hanno subito un forte e diffuso declino in tutta Europa e attualmente, in Italia, la loro presenza è principalmente limitata a piccoli corsi d’acqua in cui i gamberi alloctoni invasivi non si sono ancora espansi e l’antropizzazione dell’habitat è limitata o assente.

Riproduzione

La riproduzione dei gamberi di fiume italiani è un processo affascinante. Di solito, il periodo migliore per l’accoppiamento è la primavera, quando le temperature dell’acqua sono più adatte. Durante questo periodo, i maschi iniziano a cercare le femmine per accoppiarsi.

Dopo l’accoppiamento, le femmine depongono le uova sotto l’addome, dove sono protette e ventilate costantemente dal movimento delle appendici addominali della madre. Questo atteggiamento protettivo dura fino a quando le uova si schiudono, il che può richiedere diverse settimane, a seconda della temperatura dell’acqua.

Le larve di gambero emergono dalle uova e subiscono diverse fasi di sviluppo prima di diventare adulti. Questo processo di crescita può richiedere molti anni, e durante questo tempo i giovani gamberi sono particolarmente vulnerabili ai predatori.

Perchè sono importanti?

Come abbiamo già detto, i gamberi di fiume italiani devono affrontare diverse sfide, tra cui la competizione con specie invasive di gamberi, la distruzione dell’habitat e le malattie, senza dimenticare che tradizionalmente, rappresenta un elemento importante nella gastronomia italiana ed è alla base di tanti piatti tipici regionali.

La presenza di gamberi di fiume italiani in un corso d’acqua è un indicatore della buona qualità dell’acqua, poiché queste creature sono sensibili all’inquinamento e alle variazioni dell’ambiente.

Non deve passare inosservato che il gambero di fiume italiano è una specie affascinante che svolge un ruolo critico negli ecosistemi fluviali italiani. La loro biologia unica, il comportamento notturno e la riproduzione interessante li rendono oggetto di studio e di preoccupazione per la conservazione. La protezione di questa specie è fondamentale per preservare l’equilibrio degli ecosistemi d’acqua dolce in Italia e per mantenere viva la loro importanza culturale nella regione.

Il progetto Life Claw

Il progetto LIFE Claw conclude con successo per il secondo anno l’azione di ripopolamento del gambero di fiume italiano nei corsi d’acqua dell’area dell’Appennino nordoccidentale in cui le popolazioni della specie sono in declino.

I piccoli gamberi di fiume italiano, nati a luglio, sono stati introdotti dai ricercatori e dalle ricercatrici nei corsi d’acqua risultati idonei a seguito delle opportune indagini sanitarie.

Sono oltre un migliaio i giovani esemplari raccolti e rilasciati nei siti.

L’inizio dell’attività riproduttiva è iniziata lo scorso autunno: oltre 400 riproduttori, maschi e femmine, individuati grazie alle indagini bio-ecologiche, genetiche e veterinarie condotte dall’Università degli Studi di Pavia, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, sono stati trasferiti presso i centri di riproduzione emiliani e liguri a settembre 2022 e, a fine ottobre, è avvenuto l’accoppiamento.

I maschi hanno rilasciato le spermatofore sull’addome delle femmine, le quali hanno estruso le uova che si sono così potute fecondare. A inizio estate è avvenuta la schiusa delle uova.

A differenza della maggior parte dei crostacei, e dei loro “cugini” di mare, i gamberi di acqua dolce non hanno una fase larvale, ma alla schiusa i piccoli si presentano già con il medesimo aspetto degli adulti.

In parallelo prosegue l’attività di monitoraggio e contenimento dei gamberi alloctoni da parte dei partner coinvolti, ovvero il Consorzio di Bonifica di Piacenza, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Parco dell’Appennino tosco-emiliano e l’Università di Pavia.

Gli enti coinvolti si avvalgono della preziosa collaborazione di volontari appartenenti a cinque associazioni piscatorie – Arci Pesca Piacenza, Sezione Provinciale di Piacenza Convenzionata Fipsas A.S.D, Accademia Krons Piacenza O.D.V; C Gev Parma, Arci Pesca Fisa Parma – che hanno intrapreso l’azione di contenimento dopo essere stati formati dai partner di progetto sia con sessioni teoriche sia pratiche.

Gli incontri

Dal 5 all’8 settembre, presso l’Università degli studi di Pavia, si è svolto il congresso europeo CrayfIT, con il contributo del progetto LIFE CLAW e il patrocinio dell’Associazione Internazionale di Astacologia (IAA). Il programma ha visto la partecipazione di tre relatori ospiti che hanno esposto come temi principali le implicazioni ecologiche dei gamberi invasivi sulla comunità macrobentonica, il DNA ambientale per il monitoraggio dei gamberi, le malattie virali nei gamberi.

Nelle tre giornate di congresso, sono state 43 le presentazioni orali e 18 i poster. La sessione speciale dedicata ai progetti LIFE ha visto la presentazione di sei progetti, oltre all’esposizione dei piani di gestione in Italia per i gamberi esotici di interesse unionale. Sei poster sono stati allestiti per esporre i risultati del progetto LIFE CLAW. Il congresso è stato animato dall’entusiasmo, dall’esperienza e dalle novità scientifiche di 91 partecipanti, provenienti da 18 stati.

Credits

Il progetto LIFE CLAW, sostenuto dall’Unione Europea attraverso lo strumento finanziario LIFE e coordinato dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, ha l’obiettivo di migliorare lo stato di conservazione delle popolazioni di gambero di fiume italiano nell’area dell’Appennino nord-occidentale di Emilia-Romagna e Liguria, attraverso un programma a lungo termine che coinvolge diversi partner in entrambe le regioni.

I partner del progetto LIFE CLAW che affiancano il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano sono: l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Parco Naturale Regionale dell’Antola, il Consorzio di Bonifica di Piacenza, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi di Pavia, Acquario di Genova-Costa Edutainment e il Comune di Fontanigorda.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”