L’abete bianco, ultima pianta del calendario arboreo irlandese
L’abete bianco, come già vi abbiamo anticipato la scorsa settimana, contende all’olmo il privilegio di rappresentare il solstizio d’inverno, nel calendario arboreo irlandese. Non solo: siccome da tale calendario è stato desunto l’alfabeto arboreo, queste due piante sono rivali pure nel simboleggiare la vocale A. Per gli antichi celti, era l’albero collegato alla nascita e alla conoscenza di sé e del mondo. In Irlanda e in Scozia, quando nasceva un bambino, gli anziani della tribù accendevano torce d’abete bianco. Si recavano in visita alla madre e, con le torce, facevano tre volte il giro del giaciglio su cui giaceva con il figlio.
Dato che la conoscenza è una sorta di rinascita, che ci fa guardare con altri occhi il mondo circostante, l’abete bianco ne era l’emblema. A questo proposito, si tramanda che il leggendario mago Merlino ne scalasse sino alla cima un esemplare secolare, per dimostrare di aver acquisito la sapienza.
L’albero di Natale
Già in epoca precristiana, presso i popoli germanici era consuetudine adornare con bacche, ghirlande e dolci gli abeti, durante l’inverno. Questa remota tradizione, che riguardava in particolare l’abete rosso, fu ripresa da Martin Lutero per celebrare il Natale. Egli infatti scelse un simbolo autoctono, per festeggiare la nascita di Gesù, da contrapporre al presepe cattolico ideato da san Francesco d’Assisi. Il primo albero di Natale fu quindi un abete rosso, decorato con splendenti candeline.
Eppure questo modo di festeggiare il Natale, con un imponente albero luminoso, piacque anche ai cattolici. Ciò avvenne prima in Germania e poi nel resto d’Europa: per distinguersi dai luterani, i cattolici scelsero non l’abete rosso ma quello bianco. Esso fu adottato nl XIX secolo sia dalla Corte francese, cattolica, sia da quella britannica della regina Vittoria, anglicana. Negli Stati Uniti, la consuetudine di addobbare un abete bianco in occasione del Natale fu introdotta dagli emigrati irlandesi, a partire dalla metà dell’Ottocento. Anche l’uso di vischio e agrifoglio per le decorazioni natalizie, sempre in Nord America, si deve agli irlandesi.
Descrizione botanica dell’abete bianco
L’abete bianco è l’unico abete spontaneo presente in Italia: l’abete rosso fu infatti introdotto nel corso dei secoli. Si tratta di un grande albero, alto sino a 60 metri, dalla forma conica e dalla linea slanciata. Cresce lentamente ma è assai longevo, dato che vive sino a duecento o trecento anni. Pare che sui Pirenei francesi ci fossero esemplari vecchi di ben ottocento anni. Appartiene alla famiglia botanica delle Pinacee ed è stato catalogato come Abies alba Miller.
È assai diffuso nelle foreste montane e spesso condivide l’habitat con il faggio. Il tronco è dritto ed è rivestito da una corteccia argentea liscia, che ben lo distingue da quella rossastra dell’abete rosso. Essa è punteggiata di piccole ampolle resinose. La chioma sempreverde è formata da rami orizzontali. Gli aghi, disposti su entrambi i lati dei singoli rametti, sono appiattiti, di un bel verde lucido sulla pagina superiore e argentei in quella inferiore. I fiori sono maschili e femminili e compaiono tra maggio e giugno. I fiori maschili sono giallastri e pendono dalla parte inferiore del ramo. Quelli femminili sono verdi e spiccano sopra il ramo. I frutti sono contenuti in coni eretti, dalle brattee legnose sporgenti.
Una preziosa droga balsamica
Per quanto riguarda l’abete bianco, la droga medicinale è rappresentata dall’olio essenziale, che contiene terpenene e acetato di bornile. La corteccia è ricca di tannino e gli aghi abbondano di vitamina A. Ma torniamo all’olio essenziale. Esso può essere utilizzato – poche gocce per volta, da 3 a 5 – su una zolletta di zucchero o su una mollica di pace. Si assume un paio di volte al giorno, bevendoci dietro un bicchiere d’acqua. Ha proprietà antisettiche e balsamiche, che agiscono su infezioni a livello polmonare e urogenitale. È inoltre un buon antireumatico, antispasmodico, vermifugo e aiuta a espellere la sabbia che si forma nei reni. In uso esterno, una ventina di gocce d’essenza diluite in acqua, per frizioni sul cuoio capelluto, attenuano la forfora.
La trementina di Strasburgo
L’abete bianco fornisce un legno pregiato, adatto alle opere di carpenteria e alla fabbricazione di mobili e strumenti musicali, pianoforti compresi. La corteccia, per il suo alto contenuto di tannino, è stata usata per secoli nella concia delle pelli. Con il decotto dei giovani rametti, fatto bollire a lungo, si otteneva una tintura per la lana. Il colore risultava assai resistente e variava dal bruno al verde muschio.
Infine c’è la cosiddetta trementina di Strasburgo. Si tratta di un liquido denso e trasparente, dall’odore che ricorda quello del cedro e dal sapore piuttosto amaro. Esso contiene infatti sostanze amare e acido abietinico e già Mattioli, nel XVI secolo, lo citava con il nome di Lagrimo. Lo consigliava per curare le piaghe e per vincere i mal di testa più ostinati. È curioso come veniva raccolto, soprattutto nelle foreste dell’Europa dell’Est. I montanari si arrampicavano in cima agli abeti per mezzo di ramponi, muniti di corni di bue, opportunamente tagliati per essere più appuntiti. Con tali corni, foravano le vescicole resinose della corteccia e raccoglievano l’umore che ne fuoriusciva in bottiglie allacciate alla cintura.
Quanto a noi, come redazione di ZetaTiElle Magazine, vi proponiamo l’abete bianco nell’imminenza del Natale per porgevi i migliori auguri di gioia, pace e serenità!
Se vuoi rileggere tutto il calendario arboreo irlandese scorri qui sotto
L’olmo, che contende all’abete bianco il solstizio d’inverno, nel calendario arboreo irlandese
Il sambuco, ambivalente simbolo di Ruis, ultimo mese del calendario arboreo irlandese
Il tiglio e il problematico dodicesimo mese del calendario arboreo irlandese
L’edera che è il mese di Gort nel calendario arboreo irlandese
La vite, l’unica pianta esotica del calendario arboreo irlandese
L’agrifoglio, inatteso mese estivo nel calendario arboreo irlandese
Il prugnolo, l’altro solstizio estivo del calendario arboreo irlandese
L’erica e la sfida del solstizio d’estate nel calendario arboreo irlandese
La quercia, porta tra due mondi e mese di Dair nel calendario arboreo irlandese
Il biancospino, mese di Huath nel calendario arboreo irlandese
Il salice, pianta da cipria e da arpe, nel quinto mese del calendario arboreo irlandese
L’ontano, che sorregge Venezia, quarto mese del calendario arboreo irlandese
Il frassino, simbolo del mese di Nin nel calendario arboreo irlandese
Il sorbo, simbolo del mese secondo nel calendario arboreo irlandese
Il tasso, per festeggiare il capodanno del calendario arboreo irlandese