Pornhub nel mirino del Garante

Pornhub è forse il sito di pornografa più conosciuto al mondo ed ora è finito nel mirino del Garante italiano. In seguito alla segnalazione di un utente, il Garante della Protezione dei dati Personali ha inviato una richiesta di informazioni a MG Freesites Ltd, la società con sede a Cipro, che gestisce la piattaforma Pornhub in Italia.

Quali dati raccoglie Pornhub e come verifica l’età effettiva dell’utente? Come gestisce i cookie e quali dati cede a terzi?

Come funziona Pornhub?

La piattaforma è una delle più conosciute e frequentate al mondo. Se per i suoi utenti è uno dei siti più allettanti per via dei suoi contenuti, è ancora più allettante per chi gestisce tutta la parte di raccolta dati per creare una pubblicità mirata alle preferenze del visitatore. Si chiama profilazione dell’utente ed è l’insieme delle attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti agli utenti di un servizio, al fine di suddividerli in gruppi a seconda del loro comportamento (per saperne di più: protezionedatipersonali.it).

qualsiasi forma di trattamento automatizzato di dati personali consistente nell’utilizzo di tali dati personali per valutare determinati aspetti personali relativi a una persona fisica, in particolare per analizzare o prevedere aspetti riguardanti il rendimento professionale, la situazione economica, la salute, le preferenze personali, gli interessi, l’affidabilità, il comportamento, l’ubicazione o gli spostamenti di detta persona fisica“. 

Art.4 Regolamento Europeo

Questa attività consente di creare una pubblicità mirata di servizi o forniture da proporre e inviare all’utente.

Come fanno a sapere se l’utente è maggiorenne o no?

Nel caso di Pornhub, c’è un rischio in più ed è quello dell’accesso da parte di minorenni. In America, Pornhub è gestito da MindGreek e dopo l’entrata in vigore in molti Stati della legge sulla age verification, cioè l’utilizzo di un sistema per verificare la maggiore età degli utenti, la piattaforma ha visto una diminuzione dell’80% del traffico sul sito. La verifica avviene tramite l’inserimento dei dati della carta d’identità e consente al sito di trattenere solo quelli necessari alla verifica dell’età stessa.

In Italia non è chiaro il sistema di verifica dell’età dei frequentatori di Pornhub. Così come non è chiara la base giuridica del trattamento dei dati, l’utilizzo dei cookie e i sistemi di tracciamenti.

Chi ha fatto la segnalazione?

La segnalazione al Garante è arrivata da #StopDataPorn.

#StopDataPorn è un’iniziativa collettiva che chiede agli utenti e alle autorità di agire immediatamente e affrontare le pratiche di sfruttamento delle piattaforme porno, come Pornhub. Su questo tipo di piattaforme la violazione dei dati degli utenti è la norma e l’attività di #StopDataPorn si basa sulla verifica della reale trasparenza del traffico e il rispetto dei diritti digitali.

La piattaforma esegue anche un’analisi dei dati distorta delle preferenze sessuali degli utenti che vengono poi trasformate in profitti aziendali. 

Gli attivisti di #StopDataPorn hanno sporto denuncia contro Pornhub al Garante per la Protezione dei Dati Personali, accusando la piattaforma di trattare illegalmente i dati personali dei suoi utenti sulle loro preferenze sessuali e di condividerli con terze parti non identificat .

Le molteplici accuse contro questo gigante del porno ruotano attorno a 3 argomenti principali.

Quali accuse contro Pornhub?

#StopDataPorn sostiene che Pornhub non richiede il consenso per l’elaborazione dei dati personali degli utenti che possono essere considerati altamente sensibili in relazione alla loro vita sessuale e al loro orientamento sessuale, nonostante siano obbligati a farlo ai sensi dell’articolo 9 del GDPR. I tracker distribuiti dalla piattaforma sono praticamente impossibili da rimuovere per un utente inesperto e sono progettati per aggirare qualsiasi forma di opt-out.

Inoltre, parrebbe che Pornhub condivida informazioni sui suoi utenti con un numero imprecisato di terze parti, sia esterne alla società che all’interno del suo conglomerato aziendale controllato in Italia da MindGeek. La holding possiede questa piattaforma insieme a circa altre 170 società. Questa diffusione non dichiarata di informazioni personali costituisce un trattamento illecito di dati vietato dal GDPR.

Infine, Pornhub fornirebbe i dati personali ottenuti dai suoi utenti a un sistema di raccomandazione che assegna unilateralmente le preferenze sessuali a ciascun individuo a sua insaputa e non consentendo a nessuno di contestare questo risultato. Questa è considerata profilazione illecita, che viene condotta sfruttando i dati personali sensibili degli utenti a scopo di lucro.

Il parere legale

Secondo Alessandro Polidoro, avvocato capo del contenzioso e attivista per i diritti digitali, questi abusi stanno avvenendo perché Pornhub opera nell’ombra che circonda l’industria del porno in generale, rendendo difficile l’accesso alle autorità di regolamentazione, ai responsabili politici e alla comunità di ricerca, a prescindere del fatto che il mercato globale del porno è stimato intorno ai 35,17 miliardi di dollari.


“Piattaforme come Pornhub accumulano informazioni sull’orientamento sessuale di tutti e le scambiano con partner commerciali a scopo di lucro. Sono in grado di creare ‘liste’ nominando chi è gay e chi no, per esempio, conoscendo anche segreti intimi e nodi che le persone non condividerebbero nemmeno con i loro amici più cari. È obbligatorio mettere questo massiccio trattamento di dati sensibili in conformità con la legge sulla protezione dei dati. Perché permettiamo alle piattaforme porno di raccogliere dati personali senza nemmeno chiedere il consenso?!”

—  
Alessandro Polidoro, Procuratore Legale

Cosa ha fatto il Garante?

Il Garante per la protezione dei dati personali ha, quindi, chiesto informazioni a MG Freesites Ltd, la società cipriota che gestisce il sito Pornhub, riguardo alla versione italiana del sito. Diversi i profili sui quali l’Autorità intende fare luce, dopo il reclamo di un utente.

La società dovrà chiarire se effettua trattamenti di profilazione degli utenti e, in tal caso, con quali modalità e finalità. Per quanto riguarda l’uso di cookie e altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici, la società dovrà indicare la base giuridica del trattamento (sia per gli utenti che abbiano creato un account sulla piattaforma sia per quelli non autenticati). Dovrà anche indicare la tipologia e la natura dei dati eventualmente raccolti, nonché le modalità tecniche per raccogliere il consenso e quale informativa sia resa agli utenti.

MG Freesites dovrà inoltre chiarire se i dati raccolti siano comunicati a terzi, precisando gli eventuali destinatari e chiarendo se tale circostanza sia stata preventivamente resa nota agli utenti.

L’Autorità ha infine chiesto quali misure siano state adottate per verificare l’età anagrafica degli utenti e per consentire agli utenti l’esercizio dei diritti in materia di protezione dei dati personali.

La società ha 20 giorni per rispondere alle richieste dell’Autorità.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”