Schiavitù moderne: lavoro forzato e matrimonio forzato

Ogni giorno, ancora oggi ci sono circa 50 milioni di persone in situazione di schiavitù. Si chiamano le nuove schiavitù moderne e riguardano persone costrette a lavorare contro la loro volontà, o in situazione di matrimonio forzato. Questo dato che ha dell’incredibile, con le dovute proporzioni, dice che una persona su 150 nel mondo vive in una condizione di schiavitù. E tutto questo, come nelle antiche schiavitù, non ha certo un carattere transitorio. Nonostante il passare dei secoli. Infatti la condizione di lavoro forzato può durare per anni e il matrimonio forzato può costituire una condanna a vita. Questo è ciò che emerge dal rapporto 2022 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, OIL in collaborazione con Walk Free e Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM).

una persona che lavora nell'edilizia senza alcuna protezione

Schiavitù moderne: Lavoro forzato

Il lavoro forzato, come definito dalla Convenzione dell’OIL sul lavoro forzato del 1930 si riferisce a “ogni lavoro o servizio estorto a una persona sotto minaccia di una punizione o per il quale detta persona non si sia offerta spontaneamente”. Ogni giorno, sono circa 27,6 milioni le persone in condizioni di lavoro forzato. Le donne e le ragazze rappresentano 11,8 milioni del totale dei lavoratori. Di tutti i lavoratori in condizioni di lavoro forzato, oltre 3,3 milioni sono bambini.

Il lavoro forzato è aumentato negli ultimi anni. Tale aumento è dovuto in larga parte al lavoro forzato nell’economia privata, allo sfruttamento sessuale ai fini commerciali e negli altri settori. I primi mesi della pandemia di COVID-19 sono stati accompagnati da un aumento di segnalazioni di casi di lavoro forzato dovuti alla crisi. Le perdite di reddito dovute alla pandemia hanno portato a un maggiore indebitamento dei lavoratori e, di conseguenza, ad un aumento dei casi di servitù per debito tra i lavoratori che non hanno accesso a canali di credito formali.

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Più della metà dei casi nei paesi a reddito medio-alto

Il lavoro forzato costituisce una piaga delle schiavitù moderne a livello globale. A prescindere dalla ricchezza di un paese. Infatti, se si tiene conto della popolazione, il lavoro forzato è più alto negli Stati arabi(5,3 per mille persone), seguiti dall’Europa e dall’Asia centrale (4,4 per mille), dalle Americhe e dall’Asia e dal Pacifico (entrambi al 3,5 per mille) e dall’Africa (2,9 per mille).

donne in condizione  di schiavitù moderna lavori forzati con mattoni in testa
 lavori forzati April 29, 2017 in Dhaka, Bangladesh. Photo Credit: Zakir Chowdhury / Barcroft Images via Getty Images.

I settori del lavoro forzato nelle schiavitù moderne

I cinque settori che registrano una maggiore incidenza di lavoro forzato sul totale della popolazione adulta sono i servizi, l’industria manifatturiera, l’edilizia, l’agricoltura e il lavoro domestico. Tra questi, i lavoratori adulti costretti a estrarre minerali o a svolgere altri lavori nell’industria estrattiva, i pescatori costretti al lavoro forzato a bordo dei pescherecci, le persone costrette a chiedere l’elemosina per strada e coloro che sono costrette a svolgere attività illecite.

Le forme coercitive per costringere le persone a rimanere in condizione di schiavitù

Le persone costrette in forme di lavoro forzato sono soggette a molteplici forme di coercizione che le costringono a lavorare contro la loro volontà. La più diffusa è la trattenuta sistematica del salario è una pratica utilizzata da alcuni datori di lavoro per costringere i lavoratori a non abbandonare il lavoro per paura di perdere le retribuzioni arretrate. Segue l’approfittarsi dello stato di bisogno, perpetrato attraverso la minaccia di licenziamento.

Forme più gravi di coercizione — tra cui la privazione della libertà personale, la violenza fisica e sessuale e la privazione dei bisogni primari — sono meno comuni rispetto ai precedenti ma non certo trascurabili. I lavoratori migranti sono maggiormente esposti al rischio di lavoro forzato rispetto agli altri lavoratori.

una persona asiatica dietro lìoblo di una nave
Photo Credit: Jonas Gratzer/LightRocket via Getty Images.

Lo sfruttamento sessuale

Si stima che circa 6,3 milioni di persone si trovino in situazioni di sfruttamento sessuale ai fini commerciali in ogni momento. Il genere è un fattore determinante: quasi quattro persone su cinque delle persone intrappolate in queste forme di violazioni e abusi dei diritti umani sono ragazze o donne.

La schiavitù moderna dei bambini: più di 3 milioni

Le situazioni di lavoro forzato minorile vanno affrontate con urgenza. Sono circa 3,3 milioni i bambini in situazioni di lavoro forzato, pari a circa il 12 per cento di tutte le persone in lavoro forzato. A causa della mancanza di dati, questi numeri, già allarmanti, potrebbero essere solo la punta dell’iceberg. Il lavoro forzato minorile si verifica in molte industrie e settori economici. Oltre la metà dei minori costretti al lavoro forzato sono vittime di sfruttamento sessuale a fini commerciali.

Il lavoro domestico, l’agricoltura e l’industria manifatturiera sono tra i settori che registrano la quota maggiore di lavoro forzato minorile. Studi qualitativi indicano che i bambini possono essere sottoposti a gravi forme di coercizione e abuso, tra cui rapimento, somministrazione di droga, sequestro, inganno e manipolazione del debito. Alcuni dei peggiori abusi si verificano in situazioni di conflitto armato.

un ragazzo di Giacarta raccoglie immondizia photo by Jonathan McIntosh licenza CC

Definizione giuridica e categorie di lavoro forzato minorile

Il lavoro forzato dei bambini è definito, come il lavoro che rientra in una delle seguenti categorie. Lavoro svolto per conto di terzi. Lavoro svolto con o per i genitori del bambino, sotto la minaccia di qualsiasi sanzione applicata sia sul bambino stesso che sui suoi genitori. Lavoro svolto con o per i genitori del bambino quando uno o entrambi i genitori si trovano loro volta in una situazione di lavoro forzato. Tutte le forme di schiavitù o pratiche simili alla schiavitù, come la vendita e la tratta di bambini, la servitù per debiti e il servaggio, compreso il reclutamento forzato o obbligatorio di bambini nei conflitti armati.

L’utilizzo, il procacciamento o l’offerta di un bambino per la prostituzione, per la produzione di pornografia o per spettacoli pornografici. Utilizzo, il procacciamento o l’offerta di un bambino per attività illecite, in particolare per la produzione e il traffico di stupefacenti, come definito nei trattati internazionali pertinenti.

bambini armati a Damasco foto licenza CC

Schiavitù moderne il matrimonio forzato

Il matrimonio forzato è una pratica complessa e fortemente condizionata dal genere. Sebbene anche gli uomini e i ragazzi siano costretti a sposarsi, il fenomeno riguarda soprattutto le donne e le ragazze. Tale pratica si verifica in ogni regione del mondo e attraversa i diversi gruppi etnici, culturali e religiosi. Le numerose cause dei matrimoni forzati sono strettamente legate ad atteggiamenti e pratiche patriarcali strutturate e specifiche in base al contesto.

spose bambine che vanno a un matrimonio forzato
spose bambine licenza cc

Al terzo posto l’Europa

Il numero di uomini, donne e bambini vittime di matrimoni forzati è aumentato a livello globale. Si stima che, in ogni momento, nel 2021 circa 22 milioni di persone abbiano vissuto in situazioni di matrimonio forzato. I matrimoni forzati si verificano in ogni regione del mondo. Quasi due terzi di tutti i matrimoni forzati si verificano in Asia e nel Pacifico. Seguono Africa, Europa e Asia centrale. I membri della famiglia portano la responsabilità della stragrande maggioranza dei matrimoni forzati. La maggior parte delle persone sono state costrette a sposarsi dai genitori o da altri parenti.

un uomo brizzoalto con una sposa bambina foto amnesty
un matrimoniio forzato foto Amnesty Internatinal FB page durante una giornata di denuncia a Roma si è svolto un finto matrimonio

Costrette al matrimonio con abusi psicologici e fisici

La metà delle persone che vivono in matrimoni forzati sono state costrette sotto minaccia psicologica o aggressioni verbali. Questo include il ricorso a ricatti emotivi — per esempio, genitori che minacciano di autolesionismo o affermano che la reputazione della famiglia sarà rovinata — e minacce di allontanamento dai membri della famiglia. Segue la violenza fisica o sessuale e le minacce di violenza.

La persona vittima di matrimonio forzato ha un rischio maggiore di sfruttamento sessuale, violenza, servitù domestica e altre forme di lavoro forzato. Questo sia all’interno che all’esterno della famiglia. Le donne hanno maggiori probabilità rispetto agli uomini di essere costrette dal coniuge o dalla famiglia del coniuge a svolgere un lavoro.
Il COVID-19 ha esacerbato i fattori alla base delle forme di schiavitù moderna, tra cui il matrimonio forzato, che spesso è legato a difficoltà economiche.

Gli obiettivi fine di lavoro forzato e matrimonio forzato entro il 2030

E, purtroppo, la situazione non sta migliorando. Le stime globali del 2021 mostrano che milioni di uomini, donne e bambini sono stati costretti a lavorare o a sposarsi nel periodo successivo alla pubblicazione delle stime globali pubblicate nel 2017. Con l’adozione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), la comunità globale si è impegnata a porre fine alla schiavitù moderna dei bambini entro il 2025, e alla schiavitù moderna in tutte le sue forme entro il 2030.

Le crisi che si sono sommate negli ultimi anni — la pandemia di COVID-19, i conflitti armati e i cambiamenti climatici — hanno portato a un’interruzione senza precedenti dell’occupazione e dell’istruzione, a un aumento della povertà estrema e delle migrazioni forzate, nonché a un’impennata delle denunce di violenza di genere, che contribuiscono ad aumentare il rischio di schiavitù moderne nelle sue diverse forme.

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Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".