In trappola nei pixel: Un salto nel futuro con Tron e Tron Legacy

Oggi vorrei riscoprire insieme a voi Tron, epica avventura fantascientifica nonche’ film di culto degli anni ’80. E piu’ importante ancora, il sequel del 2010 meritava davvero di essere cosi’ tanto denigrato e ridicolizzato?

Una breve ma emozionante saga dove vive la difficile coesistenza tra sangue e microchip, cervelli umani e intelligenza artificiale; dipingendo un arazzo di possibilità che esplora i dilemmi etici e le infinite opportunità tra il mondo meccanico e quello umano.

Lontano dai tradizionali stereotipi Disney per tutta la famiglia, Tron resta un audace momento di creatività cinematografica rivoluzionaria che va ben al di la’ di essere un semplice omaggio all’immenso mondo dei videogiochi.

Anche se con un budget di 17 milioni di dollari non ha colto il successo sperato al botteghino, sia la critica che il pubblico hanno riconosciuto l’alba di un nuovo modo di fare cinema, qualcosa che rompeva nettamente con tutto ciò che si era visto prima; che poi sarebbe cambiato in modo ancora piu’ radicale con gli splendidi Matrix di Lana e Lilly Wachowski.

Vale la pena notare che il progresso del settore informatico ha giocato un ruolo chiave nel successo del film, visto che in effetti, TRON è l’acronimo di un comando di debug, TRACE ON, quindi pane per i denti di ogni nerd proprio nell’anno in cui IBM lanciava sul mercato i primi Personal Computer.

Col tempo, la tecnologia ha fatto passi da gigante. Dal World Wide Web, apparso nel 1989, ai dispositivi moderni come l’iPhone, siamo diventati sempre più imbrigliati nella rete digitale e il futuro della tecnologia appare più radicale che mai, promettendo di plasmare mente e corpo in modi ancora impensabili.

Ma per ora torniamo nel mondo della fiction, guardando uno per uno i due pezzi rari di questa splendida bilogia fantascientifica.

Tron (1982)

Tron 1982 movie

Tutto ha inizio con il giovane e brillante Kevin Flynn (interpretato dal carismatico Jeff Bridges), programmatore di talento al servizio del colosso tecnologico ENCOM.

Nel tempo libero, Flynn è un maniaco dei videogiochi, creandone di nuovi originali e avvincenti fino a quando il suo astuto collega, Ed Dillinger (David Warner), non gli ruba le idee per rivenderle come fossero sue, guadagnando milioni e conquistando le redini dell’impresa.

Tre anni più tardi, Dillinger guida l’azienda con l’aiuto di un’intelligenza artificiale, il Master Control Program (MCP), padrone spietato che non tollera le intromissioni dei programmatori, definendoli con disprezzo semplicemente come Creativi.

Licenziato a seguito della scalata al potere di Dillinger, Flynn si infiltra nel sistema ENCOM utilizzando un programma chiamato CLU, cercando le prove di essere il vero autore dei videogiochi di successo; tuttavia, il sistema individua CLU e lo imprigiona.

Nel frattempo, il suo leale amico Alan (Bruce Boxleitner), ancora dipendente ENCOM, sviluppa un programma di sicurezza chiamato TRON, scoprendo che ormai MCP è succube di un folle delirio di grandezza e mira a estendere il suo controllo su tutto, incluso il Pentagono, mettendo in scacco anche Dillinger con il ricatto.

Con la sua compagna Lora, Alan e Flynn architettano un piano per liberare e attivare TRON, ma MCP ha altri piani e usa una tecnologia laser all’avanguardia per teletrasportare Flynn nel suo impero digitale dove i programmi assumono forme umane.

Imprigionato in una letale arena di videogiochi gestita da ENCOM, dove ogni sfida potrebbe costargli la vita, che si tratti di duelli con dischi volanti o corse adrenaliniche attraverso labirinti di circuiti, Flynn fortunatamente incontra TRON, che lo identifica come un Creativo.

Insieme intraprendono un pericoloso viaggio verso il nucleo del sistema, con l’obiettivo di fermare MCP dal completare il suo sinistro piano di assimilare tutti gli altri programmi.

Tron: Legacy (2010)

Tron Legacy 2010 movie

La saga prosegue con Flynn al saldo comando della ENCOM, finalmente libera del dominio incontestabile di Dillinger.

Nondimeno, Flynn si volatilizza nel nulla, proprio mentre perfezionava la tecnologia laser che un tempo lo aveva reso prigioniero di MCP.

Molti anni dopo, osserviamo il figlio di Flynn, Sam (Garrett Hedlund), che riceve un oscuro messaggio proveniente dall’ormai deserta sala giochi di suo padre.

Spinto dalla curiosità, Sam scopre una sala segreta dove lo stesso laser su cui suo padre aveva tanto lavorato lo proietta nel mondo virtuale, chiamato GRID.

Proprio come Flynn in passato, il giovane è costretto a cimentarsi in giochi mortali all’interno del sistema, prima di incrociare la strada con il risorto CLU, l’avatar digitale di suo padre che regna su gli altri programmi con un pugno di ferro ancora piu’ inflessibile di MCP.

Tra roventi sfide su motocicli futuristici e duelli in arene a gravità mutevole, Sam incontra fortunatamente Quorra (Olivia Wilde), bellissima guerriera tanto abile quanto indomita, che lo aiuta a fuggire nel deserto cibernetico del GRID.

Quorra e’ l’ultima sopravvissuta di una schiera di nuovi programmi, gli ISO, entità digitali nati sorprendentemente in modo autonomo senza nessuna programmazione e poi spietatamente annientate dal despota CLU.

Nel panorama desolato di quel che un tempo era un mondo meraviglioso, Sam riesce finalmente a ritrovare suo padre, intrappolato decenni addietro nella sua ultima visita nel mondo virtuale.

Infatti, Flynn aveva tentato invano di salvare le ISO, combattendo al fianco del suo vecchio amico TRON per impedire che GRID si tramutasse in un incubo senza uscita.

Tuttavia, CLU trama un destino ben diverso, progettando di invadere il mondo reale assieme al suo esercito, con il sinistro obiettivo di depurare non solo i programmi difettosi ma anche l’intera umanità.

Meglio l’originale o il sequel?

Non nego la mia preferenza per il Tron del 1984, che senza dubbio brilla maggiormente per la sua innovatività e creatività in termini di situazioni, idee e dialoghi, ben più di quanto non faccia il suo seguito.

Detto ciò, intendo anche moderare alcune critiche troppo esagerate nei confronti di Tron: Legacy, che resta una esperienza unica e spettacolare sia per gli occhi che per le orecchie.

Gia’ solo la colonna sonora firmata dai Daft Punk rappresenta di per sé un ottimo motivo per dare una chance al film; con il loro stile inconfondibile che amalgama musica elettronica e melodie orchestrali, calzando a pennello con l’aura futuristica e digitale dell’avventura.

I devoti del Tron originale troveranno comunque motivo di esultare grazie ai fenomenali duelli coreografici rinnovati nel formato 3D, dove l’eccellenza visiva è indiscutibile, grazie all’utilizzo della tecnologia CGI minimale ed elegante che anima gli scenari concepiti da Joseph Kosinski.

Tuttavia, e’ anche vero che a Kosinski manca un po’ del talento narrativo e della profondità dei personaggi che erano un marchio di fabbrica di Steven Lisberger.

Parallelamente, né l’uno né l’altro regista hanno scalato vertici significativi nella loro carriera post-Tron, con Kosinski ritornato di recente solo con Top Gun: Maverick, un film che personalmente non ho apprezzato granche’, proprio come il Top Gun originale di Tony Scott del 1986, sebbene entrambi siano stati blockbuster di successo.

Ora siamo in attesa del terzo atto della saga, già battezzato come Tron: Ares, diretto dal giovane cineasta Garth Davis e il cui protagonista dovrebbe essere la celebre star Jared Leto.

Cercando indizi in questo senso, forse per rinvigorire l’interesse nel franchise, proprio questa primavera Disney ha lanciato un’attrazione chiamata “Tron Lightcycle Power Run”, un roller coaster nei suoi parchi tematici che farà correre i visitatori sui celebri cicli di luce del film.

Voi che cosa ne pensate dei film di Tron? Meglio l’originale o il sequel, oppure magari non vi importa nulla di nessuno dei due? Dite pure la vostra nei commenti, nel frattempo io vi invito come al solito a visitare il mio sito personale, per tanti altri consigli di cinema di oggi e di ieri:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!