Beppe Varrone & il “Progetto Battisti: Lucio, Emozioni”

Quando si parla di Lucio Battisti, si entra, in punta di piedi, in un terreno mistico, quasi riverenziale. Un genio assoluto, Il cui sodalizio con Mogol ha dato vita a canzoni eterne, che fanno ormai parte della coscienza collettiva di più generazioni.

Ci vuole coraggio e un po’ d’incoscienza per inoltrarsi nella zona d’ombra e luce che un gigante come Lucio Battisti ha lasciato. I recenti e deludenti tributi televisivi dedicati all’artista ci hanno insegnato quanto sia difficile confrontarsi con un personaggio di questo immenso spessore artistico.

Ma quando a farlo sono un team di professionisti guidati dalla passione e l’umiltà – nel contesto di un format esclusivo che esplora a 360 gradi il mondo di questo maestro – il risultato può essere davvero inaspettato.

Quest’anno, nelle piazze e teatri di tutta Italia, vi potrà capitare d’incontrare “Il Progetto Battisti”. Uno spettacolo unico e innovativo che riunisce sul palco musicisti, attori, danzatori, aneddoti, interviste, immagini, collezioni private di dischi e – naturalmente – le canzoni dell’indimenticato e indimenticabile artista di Poggio Bustone. Suonate rigorosamente dal vivo con esecuzioni che rispettano la storia dell’artista e dei suoi brani.

battisti - un collage di immagini relative allo spettacolo

I musicisti

A poter rendere concreto un progetto così ambizioso, un’elaborata formazione di professionisti: Luca Zanon, insegnante di Batteria e di Filosofia. Ale Loi, Bassista diplomato all’Accademia artistica e Conservatorio. Massimiliano Squillace, chitarrista e autore. Il maestro Bruno Giordana, pianista e sassofonista, attualmente in tournée con Renato Zero, e il maestro Admir Doçi, chitarrista diplomato all’Università delle Arti di Zurigo, vincitore di oltre dieci premi in concorsi internazionali.  L’organizzazione e la macchina promozionale mediatica del progetto sono affidate ad Andrea Laruffa direttore del Chisolino News, mentre le parti teatrali, le voci fuori campo e le interviste sono affidate all’attore e scrittore Graziano Di Benedetto. La fotografia è sempre curata dal fotografo Claudio Bonifazio. Frontman e anima del “Progetto Battisti”, il cantante Beppe Varrone.    

beppe varrone in primo piano, ha un microfono vintage davanti alla bocca

Beppe Varrone, interprete, autore, scrittore

Beppe Varrone studia canto presso il Centro Jazz di Torino e in seguito diventa allievo del maestro D’orazio. Si perfeziona in canto con Aurelio Pitino degli Anno Domini Gosple Choir (Sanremo, Andrea Bocelli, Raphael Gualazzi). Dopo un periodo passato come cantante dei Kreado e corista in assemble di Musical, dove affina la sua esperienza di palco, pubblica un disco nel 2003 con il gruppo Monosuono, prodotto dalla cantante di Oxford, musicista e produttrice discografica britannicaDee D Jackson, pseudonimo di Deirdre Elaine Cozier, conosciuta in Italia per i suoi successi “Galaxy of love”, “Meteor man”, “Automatic lover”.

La parte autorale del mondo artistico di Beppe Varrone, già presente nelle produzioni dei precedenti gruppi, raggiunge il suo apice con il disco della formazione “Il Circo di Biga”, un album a tema le cui storie sono ambientate nell’universo circense. Nel gruppo, di matrice rock cantautorale, Varrone ricopre, infatti, sia il ruolo di cantante che di autore di tutti i brani. Gli inediti sono scritti con Massimiliano Squillace, suo collaboratore storico in tutti i progetti. L’esperienza con le parole di Beppe Varrone prosegue: è attualmente al lavoro sul suo libro, in prossima uscita.

       Masterclass: il “Progetto Battisti”

Nella storia della musica italiana ci sono figure che si ammirano incondizionatamente per quello che ci hanno dato: Lucio Dalla, Franco Battiato, Francesco De Gregori, Vasco Rossi, Zucchero, Baglioni e una lista infinita di altri meravigliosi artisti.

Lucio Battisti e Mogol vanno oltre. Sono anime cui si sentirebbe il bisogno di dire “Grazie”. Perché le loro canzoni hanno lasciato impronte indelebili nella nostra vita. Hanno descritto attimi dell’esistenza d’ognuno di noi, aperto portali verso mondi emozionali nuovi. Cristallizzato in oggetti sonori e storie eterne, come le fiabe antiche, le nostre paure, riflessioni, fantasmi, speranze. I nostri comuni modi di dire.

battisti - un immagine dello spettacolo con luci blu

Rappresentare in uno spettacolo il genio di Lucio Battisti, la sua scrittura innovativa e internazionale, il suo repertorio cosi eclettico e originale, non è assolutamente un’impresa facile.

“Chi è stato Lucio Battisti”? Sicuramente un personaggio paradigmatico e un genio. Carlo Verdone, sintetizza che “L’Inghilterra ha avuto i Beatles, noi abbiamo avuto Lucio Battisti”. Battisti è stato un artista che ha rivoluzionato alle radici la musica italiana. Ammirato e rispettato da artisti internazionali come David Bowie, Lucio aveva scoperto e raffinato un modo universale di comunicare.

lucio battisti in primo piano, vestito con pantaloni e maglia chiara, seduto in sala d'incisione

      Masterclass: lo spettacolo-concerto del “Progetto Battisti”

“Per una lira”, “Io vivrò senza te”, “Un’avventura”, “ Non è Francesca”, “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Dieci ragazze”, “Mi ritorni in mente”.

L’apertura del concerto del “Progetto Battisti” non ha bisogno di effetti speciali per essere emozionante. Basta la magia di queste canzoni. Ognuna annunciata da brevi commenti giornalistici, aneddoti, storie. Il materiale selezionato è frutto di anni di ricerca da parte di Beppe Varrone.

“Fiori rosa, fiori di pesco”, “Tempo di morire”, “Emozioni”, “Pensieri e parole”, “La canzone del sole”, “I giardini di Marzo”, “Il mio canto libero”, “La collina dei ciliegi”, “Il nostro caro angelo”.

La magia dei brani di Lucio aleggia nel teatro e – a parte qualche coro spontaneo nei brani più famosi- il silenzio e l’attenzione in sala sono palpabili. La formazione dei musicisti è molto seriosa: forse la coscienza di avere tra le mani davvero tanta bellezza e la storia della musica italiana.

Il maestro Bruno Giordana interviene in ogni brano, con la precisione di un cecchino, affinché siano rispettati quei punti sonori fondamentali per il sound di Lucio Battisti. Organi Hammond, violini, pad, pianoforti e sintetizzatori evocano la magia impressa nei dischi e nella nostra memoria come tratti indelebili e inscindibili dalle canzoni stesse. La sua immensa esperienza di turnista per Renato Zero, Pooh, Fiorella Mannoia, fa la differenza sulla resa sonora finale. Perché tutti sono unanimemente d’accordo che anche quell’univoco sound delle produzioni di Battisti ha contribuito al successo delle sue opere.

La sezione ritmica di basso, batteria e chitarra d’accompagnamento intessuta da Loi, Zanon e Squillacefondamentale per la concezione musicale di Battisti– ha il compito di ricreare la dinamica di quei brani tanto amati e conosciuti da tutti. Dove ogni impercettibile modifica sarebbe palesemente riconosciuta anche dai meno esperti. Al maestro Admir Doçi, sono affidati i ricami della chitarra solista. E quel tocco di originalità inaspettata che ci ricorda che la band suona rigorosamente dal vivo. Perché l’esecuzione dei brani è – sì – rispettosa delle versioni originali, ma al tempo stesso è filtrata attraverso il gusto, la sensibilità e bravura di tutti i musicisti sul palco.

beppe varrone in primo piano, durante un concerto, in una foto in bianco e nero

Beppe Varrone

Si muove tra un brano e l’altro con la maestria di uno show man, una tenuta di palco e un’intonazione che gli artisti sanremesi degli ultimi anni possono, in maggior parte, solo sognare. Le sue esecuzioni sono potenti ed emozionali, precise e cariche di pathos. Mai fuori dalle righe. Sempre rispettose delle versioni originali. Gli anni di esperienza e la bravura gli permettono di passare da brani impegnativi a chiacchierate informali e confidenziali con il pubblico. Senza sosta, con il fiato di uno sportivo. Creando con la sua presenza quel sottile filo invisibile che lega musicisti, storia, canzoni e pubblico in un unico insieme, per le tre ore di concerto.

Tra i vari ingredienti del successo di questo spettacolo, che sono eppure molti, credo questo sia quello di maggior pregio.

Anche l’organizzazione sotto il palco è impeccabile: dall’assistenza all’ingresso e in sala, dal service audio e luci a tutte quelle piccole attenzioni dedicate al pubblico. Il merito è della supervisione di Andrea Laruffa, persona squisita e grande organizzatore. Andrea non ama la luce dei riflettori e preferisce lavorare dietro le quinte. E ogni volta trova una scusa per non salire sul palco, quando viene chiamato per i saluti finali. Ma il “Progetto Battisti” non sarebbe esistito e non avrebbe raggiunto i suoi grandi traguardi di pubblico e critica, senza la sua visione, passione e senza il suo lavoro meticoloso. Quello di sua moglie Valentina, e del team di collaboratori che orbita intorno al progetto.

      Masterclass 2: lo spettacolo prosegue e si ritorna alla musica

Tra interviste, fotografie, aneddoti, filmati e numeri danzanti, la scaletta continua e attraversa la cronistoria della discografia di Lucio Battisti.

“Ancora tu”, “Amarsi un po’”, “Prendila così” ,“L’interprete di un film” ,“ Sì, viaggiare”, “ Una donna per amico”, “Nessun dolore”, “Una giornata uggiosa”.

La bellezza sembra non avere fine. A volte i racconti del leader del gruppo Beppe Varrone, ancora provato dall’esecuzione e intensità di molti brani, prendono strade diverse e allora la scaletta viene stravolta, anticipando o posticipando la versione cronologica delle singoli canzoni. I musicisti spostano pagine di spartito e cambiano i settaggi dei loro strumenti, il service audio richiama prontamente memorie di palco e luci. Tutto sembra frenetico ma in realtà tutti si divertono. L’atmosfera del concerto è confidenziale e rilassante. Qualcuno chiede dei brani specifici del repertorio di Battisti. Beppe risponde ogni volta sul perché si faranno o no, e deve ogni volta ricordare l’’impossibilità di eseguire tutto l’immenso repertorio di Battisti. Sembra che pubblico e musicisti siano un’unica grande entità, sotto la luce dell’artista cui la serata è dedicata.

Come un fantasma silenzioso, tra i fasci di luce colorata degli spot e la nebbia creata dalla macchina del fumo, a volte fa capolino la figura del fotografo ufficiale, Claudio Bonifazio.  Riguardando le sue incredibili foto ci si rende conto che solo quegli scatti riescono a immortalare l’intensità del lavoro che si vive sul palco di questo spettacolo. Il lavoro dei grandi professionisti è far sembrare tutto semplice e naturale, e il pubblico deve percepire solo l’apparente semplicità e magia delle canzoni. Ma gli scatti di Claudio Bonifazio sono macchine della verità che fermano il tempo mettendo in risalto la concentrazione, il sudore, l’emozione, la fatica. E sono veramente belli.

battisti - la band al completo prima di salire sul palco

A tratti le luci del palco si spengono e gli spot illuminano due sedie e un leggio: La band attende nella penombra mentre Beppe Varrone e Graziano Di Benedetto recitano rispettivamente la parte di un conduttore e di Lucio Battisti, per proporre le interviste più belle della storia dell’artista.

Quando Di Benedetto recita la parte di Battisti nell’ultima intervista storica dell’artista, rilasciata a Giorgio Fieschi della Rsi, si altera o emoziona, si commuove. Il lavoro di Graziano è una grande prova di bravura e uno dei punti cardini non musicali di questo spettacolo sonoro.

     L’ultimo brano della serata è uno dei più famosi tra i famosi: “Con il nastro rosa”

La citazione contenuta nel suo testo “Lo scopriremo solo vivendo” ha ormai superato i confini della pura canzone per diventare un modo di dire della lingua italiana. Che ognuno di noi ha utilizzato almeno una volta nella sua vita. È un brano magico anche grazie all’apporto dei professionisti del progetto originale: Geoff Westley, Phil Palmer e Stuart Elliott.

Nella coda finale, dopo l’impeccabile esecuzione dell’assolo originale di Phil Palmer,  da parte del maestro Admir Doçi,  vengono presentati i singoli musicisti e la serata giunge al termine. La band saluta ma il pubblico rimane in sala tra applausi e richiesta di bis. Dopo alcuni minuti tutti i musicisti sono nuovamente sul palco. Le luci si spengono e partono le note de “La luce dell’Est”. 

Il vero ultimo bis della serata è inevitabilmente “Il paradiso non è qui”. Quest’ultimo pezzo è accompagnato dalla sua breve storia: un inedito che Battisti non volle pubblicare all’interno dell’album “Una giornata uggiosa” e in seguito trafugato dagli archivi della Rca Italiana e Bmg insieme ai provini di altri cantanti come, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla Francesco De Gregori ,Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni, Renato Zero, Gino Paoli,  Patty Pravo. 

Il concerto è davvero terminato. Si guarda l’orario e ci si accorge che le tre ore di spettacolo sono passate in un attimo. Qualcuno del pubblico si sofferma sotto il palco del teatro per salutare e complimentarsi con i musicisti.

Si torna a casa con una sensazione di bellezza. Il “Progetto Battisti: Lucio, emozioni” è un magnifico spettacolo che, come una macchina del tempo, accompagna il pubblico, con estremo rispetto, umiltà e professionalità, attraverso la storia e l’eredità incredibile di canzoni, che ci ha lasciato uno dei più grandi artisti della musica italiana mai esistiti

Potete seguire il “Progetto Battisti: Lucio Emozioni”, e tenervi aggiornati sulle date dei prossimi concerti, attraverso i canali ufficiali Facebook e YouTube.

Si ringrazia Claudio Bonifazio per i bellissimi click.

Leggi anche:

Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera

Festival di Sanremo 2022: il parere di Gae Capitano

Giuseppe Cucè: fuori il nuovo singolo “La mia dea”

Sanremo 2023 Masterclass: le pagelle di Gae Capitano

Gina Rodia: fuori il nuovo singolo “Ti devo parlare”

Giosef: fuori il nuovo singolo “Le tre di notte”

“Anima Stanca” l’ultimo pregiato brano di Lina Savonà

Marta Ferradini fuori con l’inedito “Ai bordi delle strade”

Tiberio Ferracane: “Il mio amore di rosso vestita”  

Michela Gazzolo: sotto le stelle del jazz

“La casa sul mare” di Chiara Ragnini

Gianluca Rando: una chitarra come compagna di viaggio

Gae Capitano
Gae Capitanohttps://gaecapitano.it/
Paroliere, compositore, arrangiatore e musicista italiano. Disco d’Oro – Disco di Platino – Finalista Premio Tenco – Vincitore Premio Lunezia Autori- Vincitore Premio Panchina, Resto del Carlino – Vincitore Premio Huco- Finalista Premio De Andrè – Valutazione Ottimo Mogol e Docenti Centro Europeo di Toscolano