Riccardo D’Avino da “Fancazzista” a “Guru”. L’evoluzione di un cantautore in cerca di nuove strategie di mercato.

Voce, talento e immagine, non mancano al cantautore Riccardo D’Avino, una delle nuove leve del cantautorato italiano d’eccellenza. Un artista che con cura, passo dopo passo, ha costruito un mondo autorale in equilibrio tra pop e canzone d’autore. Reso speciale da un tocco d’ironia intelligente alla Rino Gaetano.

riccardo d'avino in primo piano

Viviamo in un’epoca musicale frenetica, superficiale, distratta.

Dove le regole del successo sono profondamente cambiate. Avere talento, una bella voce e una bella immagine, non sono più i parametri magici su cui poggiare le basi del proprio percorso artistico vincente.

Gli esempi che confermano questo pensiero sono sotto gli occhi di ogni amante della musica.

Annalisa Scarrone, la nostra “Nali”, quest’anno ha finalmente conquistato un meritato posto di prestigio nel panorama musicale italiano, dopo aver piazzato uno dopo l’altro, una serie di successi.  “Bellissima”,”Mon Amour”, “Disco Paradise” e “Ragazza sola”, accolti entusiasticamente dal grande pubblico.

Ho conosciuto Annalisa al Premio Lunezia 2012. Era già bellissima, originale e brava.

Ma, dopo un decennio di onesta sopravvivenza musicale, Annalisa ha scelto di fare un passo indietro, vendendo l’anima al diavolo delle Major, per interpretare brani molto inferiori alle sue capacità tecniche. Sciocchi, radiofonici, al limite del plagio e piacioni. Brani resi ascoltabili grazie a grandi produzioni discografiche, featuring prestigiosi e agguerrite operazioni di marketing. Elegantiti solo dalla sua bellezza e dalla sua voce. Certo, l’artista delicata di “Diamante lei e Luce lui”, avrà dovuto chiudere naso e occhi per cantare “Stasera che mi fai? La disco paradise […] in privato come un volo charter / in ciabatte fai ‘sto (sich!) red carpet”.

Testi con cui gli autori hanno raggiunto livelli di scrittura così bassi da far sembrare le sequenze senz’anima create dalle intelligenze artificiali, opere di Hegel e Shopenhauer.

riccardo d'avino indossa un soprabito beige, camicia chiara e cravatta gialla

Chi non ha amato Pino Mango? Una delle voci italiane più belle e originali di sempre. Sua moglie Laura Valente, meravigliosa interprete, è stata per dieci anni voce solista dei Matia Bazar. Con artisti di questa levatura, credo in pochi abbiano avuto mai dubbi sul possibile spessore artistico ereditato dalla loro secondogenita figlia, Angelina.

Angelina Mango è brava, e su questo sono tutti d’accordo.

Alcuni di noi lo sapevano da tempo: il suo disco “Monolocale” del 2016, si muoveva su atmosfere delicate e testi ricercati. “Rimbomba forte nella testa il suono che non ho, sono una chiesa in cui risuona un canto gotico“, ci regalava il testo della sua “Non sento più niente”. La sua voce acerba era già splendida sulle note lievi di “Iron man“, pop e moderna sul valzer di “San Siro“, originale e particolare nei registri timbrici medio-alti del ritornello di “Sono aggrappata a te“.

Angelina ha tentato di rimanere in equilibrio tra la sua bravura e semplice popolarità, con il suo singolo “Formica”, nel 2022, ma è rimasta anche in quell’occasione un’artista bravissima e invisibile. Per sdoganarla al grande pubblico è dovuta intervenire l’invincibile macchina discografica di “Amici” di Maria De Filippi. Che ha enfatizzato qualità già presenti, incorporandole negli algoritmi di gusti estetici e utilizzo musicale del pubblico di massa.

Oggi Angelina ha il successo che merita. E ne siamo felici.

Ma usa il suo magnifico talento per interpretare canzonette come “Ci pensiamo domani“, un brano che sembra clonato in perfetto”Annalisa Style“, e che, per quanto orecchiabile, è confondibile con mille altri brani e mille altre voci femminili. Qui non si vuole fare i nostalgici, ma se i punti di riferimento vocali per chi voleva diventare un interprete, Mina, Mina Martini, Giorgia, ieri sembravano inarrivabili, oggi il messaggio che traspare è che cantare brani accessibili a tutti sia diventato il mezzo principale per il successo. 

Abbiamo perso L’Angelina che ci emozionava – ricordando lo stile di suo padre– in “Non sento più niente”? Speriamo di no.

Da Blanco, che passa dalle stonature – di voce e di stile – sfoggiate al Festival di Sanremo, direttamente al disco di Mina, al bacio sul palco tra Fedez e Rosa Chemical, fino alla bellissima Elodie senza veli nel videoclip nel suo ultimo lavoro firmato con ElisaA fari spenti nella notte” -(non che nei precedenti fosse particolarmente vestita) – gli esempi di come, nella carriera di un artista, la musica sia passata in secondo piano, o comunque emarginata a elemento non fondamentale, certo non mancano.

un collage di immagini

Riccardo D’Avino, cantautore generazione 3.0

Riccardo D’Avino questa lezione l’ha capita da tempo. Il suo repertorio, infatti, oltre ad essere molto interessante e curato da un punto di vista musicale, si è sempre distinto per qualità, contenuti autorali e strategie di comunicazione.

Torinese di nascita e milanese d’adozione, ha partecipato ad importanti festival nazionali:  Arezzo Wave, Musica Contro le Mafie, Premio Buscaglione, Premio Augusto Daolio, Festival di Castrocaro, Colonia Sonora. Ha condiviso il palco con artisti come Maurizio Carucci, Perturbazione e Le Endrigo. E’ stato finalista del premio “I Cento Passi”, organizzato da Danilo Sulis e Radio Aut in memoria di Peppino Impastato.

Ha al suo attivo una serie di lavori discografici: “Ritorno al silenzio”, 2015, l’EP “Presa D’incoscienza”, 2018. Tra il 2020 e il 2023 lavora su diversi singoli “Supereroe”, “Questi siamo noi”, “Finalmente”, “Zanardi”, “Torino Hotel”, “Canzone Perfetta” e “Senza parlare di niente”.

Come per tutti gli artisti veri, la passione musicale di Riccardo parte da lontano e si manifesta come strumento per vincere la timidezza e dare voce ai pensieri attraverso una chitarra, il canto e la voglia di interagire con il pubblico. Da grande i suoi gusti musicali si fanno sempre più sofisticati e vari, e daranno vita alle sue canzoni inedite, che affrontano sia temi personali che sociali.

Brunori sas, Diodato, Led Zeppelin, Cure, Cesare Cremonini, sono solo alcuni i suoi punti di riferimento vecchi e nuovi.

Anni di collaborazioni, ore di palco e di scrittura di canzoni, portano oggi Riccardo D’Avino a rappresentare quella leva cantautoriale che non insegue facili mode, ma punta al cuore della musica. Senza però dimenticare tutti gli aspetti social.  

Riccardo D’Avino ha sempre curato con attenzione l’aspetto discografico e la promozione mediatica dei suoi brani, coinvolgendo artisti e produttori che lavorano con i big della musica italiana. Come il producer Daniel Bestonzo, collaboratore diAnnalisa Scarrone, Andrea Mirò, Red Canzian, Levante.

Assistere a un concerto di D’Avino è farsi trasportare in brani unplugged voce e chitarra o produzioni estramente moderne o rock, che spaziano dai temi d’amore a quelli sociali senza mai perdere spessore.

In occasione della sua esibizione allApollo di Milano, sul palco di ”Spaghetti Unplugged, Riccardo ha per esempio deciso di portare due parti di sé: un brano d’amore come ”Canzone perfetta” e un brano dalle tematiche complesse come“Tutto nel mio cuore” che parla della guerra, e della nostra società in decadenza. Oggi Riccardo è ritornato alla scrittura con i suoi nuovi vulcanici progetti: “Fancazzista” e “Il Guru”, i suoi ultimi singoli.

collage di immagini

ll progetto “Fancazzista”

Registrata da Davide Borri al Full Clip Studio, mixata e masterizzata da Luca D’Angelo, “Fancazzista” è una canzone che nasce come provocazione e irriverente risposta a un mondo del lavoro colmo di precarietà, sfruttamento, vessazioni.

Un brano che si muove intelligentemente sul polverone mediatico sollevato dalle testate giornalistiche ogni estate, quando imprenditori senza scrupoli cercano di approfittarsi della voglia di realizzazione sociale dei ragazzi, offrendo loro contratti di lavoro molto discutibili da un punto di vista umano ed economico.

Per la promozione di “Fancazzista”, Riccardo ha ideato un’insolita strategia.

Ha inserito un fittizio, e volutamente esagerato, annuncio in vari siti di proposte lavorative e gruppi Facebook. Nel  testo venivano richieste al candidato svariate qualità e disponibilità, impossibili da trovare tutte in una sola persona. Qualcosa di molto simile a ciò che spesso purtroppo viene riportato negli annunci di lavoro reali. A tutte le persone che hanno risposto, è stato inviato il videoclip del brano e, nel corpo della mail o del commento su Facebook, c’era scritto “Non farti fregare!”.

Una strategia promozionale che ha preso in giro il mondo del lavoro. Proprio come quest’ultimo fa, a volte, con noi.

Il brano ha raccolto l’interesse d’importanti manifestazioni, fra cui Nobilita, Il Festival della Cultura del Lavoro, dove il brano è stato presentato in anteprima, e il Premio InediTO dove ha ricevuto la Menzione speciale per il testo. In occasione dell’uscita del singolo, La Stampa ha lanciato il videoclip di “Fancazzista” in anteprima esclusiva sul proprio sito internet.

riccardo d'avino in primo piano, indossa un vestito nero, camicia bianca e cravatta nera

ll nuovo Album in arrivo: “Autostop”

In un’estate fittissima d’impegni, che l’ha visto portare i suoi concerti su moltissimi palchi italiani, Riccardo è riuscito a lavorare al suo ultimo lavoro discografico, che uscirà nel Gennaio 2024.

L’album si chiamerà ”Autostop”, un titolo che anticipa i temi trattati nel disco. La precarietà e l’”Essere di passaggio”, in tutti i sensi e in tutti gli ambiti. Da quello sociale a quello sentimentale, passando per quello esistenziale.

“Autostop” sarà preceduto da un altro singolo, “Il Guru”, che uscirà il 20 ottobre 2023, che parlerà di un altro argomento molto attuale: i guru del web.

Una canzone che descrive ironicamente i tanti “santoni” che oggi pubblicano video istruttivi, o motivazionali. E si pongono come grandi esperti di finanza, di musica, di fitness o di vita, quando, molto spesso, non hanno alcun titolo o storia di successo, che gli possa permettere davvero di insegnare ad altri come ottenere risultati vincenti.

Un altro scalino autorale e mediatico di livello. Cui ci ha abituati Riccardo D’Avino. Un artista da tenere d’occhio per il futuro.

Potete seguire Riccardo D’Avino su Facebook, Instagram, sul sito ufficiale sul canale YouTube.

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Gae Capitano
Gae Capitanohttps://gaecapitano.it/
Paroliere, compositore, arrangiatore e musicista italiano. Disco d’Oro – Disco di Platino – Finalista Premio Tenco – Vincitore Premio Lunezia Autori- Vincitore Premio Panchina, Resto del Carlino – Vincitore Premio Huco- Finalista Premio De Andrè – Valutazione Ottimo Mogol e Docenti Centro Europeo di Toscolano