NaELia: l’eleganza dell’insostenibile leggerezza dell’essere

Eliana Antonia Tumminelli, in arte NaElia, arriva dal mondo della danza contemporanea. Autrice, interprete, musicista, scrittrice e regista – porta con sé l’eleganza di una scrittura raffinata, una voce dalle mille contaminazioni stilistiche e un universo sonoro originale. Filtrato dalla sua visuale, delicata e tagliente, del mondo. Le sue canzoni sono pregiati fermo-immagini sull’esistenza, piccoli ritratti dell’anima. E la pongono sul piano di scrittori come Milan Kundera, che hanno dedicato la loro vita alla ricerca delle sfumature della natura umana. Un’artista rara, agli antipodi della superficialità che permea oggi il mondo della musica.

naelia in primo piano in una cartolina pubblicitaria

Ho incontrato l’acerba bellezza cantautoriale di NaElia molti anni fa, alla finale del Premio De Andrè, a Roma.

Eliana si classificò vincitrice assoluta tra le nuove proposte del prestigioso premio dedicato a uno dei nostri artisti più grandi, curato dalla dolcissima Dori Ghezzi e dal giornalista Massimo Cotto. “Il formicolaio”, Il bellissimo brano con cui vinse e affascinò tutto il pubblico, era solo la punta dell’iceberg di una cantautrice raffinata e intelligente, classica e moderna, fuori dalle mode. Che non avrebbe mai smesso di stupire negli anni a venire.

Perché il mondo autorale di NaElia è innanzitutto originale e sofisticato. Piacevolmente sospeso tra linee melodiche ariose e riflessioni profonde. Sempre in equilibrio tra sottile ironia e delicata sensibilità. In lei convergono stili diversi, dalla scuola cantautoriale italiana, al rock, al songwriting americano.  Un’artista difficile da etichettare e confinare in stereotipi comuni. Capace di portare l’ascoltatore in quei paesaggi sonori e letterari, mai uguali, che sono le sue canzoni.

Grazie anche a una voce bellissima, dalla timbrica particolare, che sa toccare le corde più profonde dell’anima.

Su Instagram trovate un brano delizioso, “Il cielo”, dove potrete ammirare – in un solo ascolto – tutta l’eleganza, il sound jazzistico e l’impostazione naturale, soul, di NaElia. La voce di Eliana, normalmente molto bassa quando conversa – per magia – nel cantare s’illumina di una luce particolare. Rivelando una pasta sonora ricca di contaminazioni pop, soul, folk, blues, jazz, rock.

Una voce dalle grandi capacità espressive, che mi ha sempre ricordato Etta James, l’interprete californiana di “I’d Rather Go Blind“, quando si muove sulle frequenze basse, e di “At Last“, quando diventa improvvisamente limpida e potente su ritornelli più ariosi.

Attenta indagatrice delle complessità emotive umane, e delle piccole cose che sfuggono agli occhi distratti, gli argomenti trattati dalle sue canzoni sono tantissimi: l’amore, la guerra, la libertà, il destino, l’evoluzione di Darwin, il pianeta, la ricerca del significato della vita.

Da qui l’analogia con lo scrittore ceco, evocata menzionando “L’Insostenibile leggerezza dell’essere“.

Milan e NaElia, condividono la stessa prospettiva quando guardano il mondo. Kundera, nella sua opera più famosa, attraverso le vite dei suoi personaggi, ha offerto un’affilata prospettiva sulla natura ambivalente dell’esistenza umana. Eliana, l’ospite di questa settimana della rubrica Masterclass di Zetatielle Magazine, nell’arco della sua carriera, a volte con delicata poesia, altre con spietata ironia, lo ha fatto con le sue canzoni.

naelia in concerto, seduta dietro un pianoforte a coda

Eliana Antonia Tumminelli, in arte NaElia

Cantautrice, pianista, chitarrista, ballerina, regista, scrittrice. Coltiva la passione per le arti, il teatro, la musica e si diploma presso l’Accademia Nazionale di Danza come danzatrice contemporanea. Studia presso il Cet di Mogol e l’Officina Pasolini di Roma, sotto la direzione della straordinaria Tiziana Tosca Donati.

L’intensità della sua voce e la purezza ed ecletticità della sua scrittura la portano ad essere immediatamente notata dagli addetti ai lavori. Giovanissima, pubblica il suo primo album, una raccolta di sue composizioni ispirate alle sonorità del mondo.

 E, da allora, nella sua carriera, i premi che ne riconoscono il talento si susseguono come grani di perle di un rosario.

Vince il già citato “Premio Fabrizio De Andrè”, uno tra i più importanti riconoscimenti italiani per il mondo autorale. Si conferma tra i quattro vincitori del prestigioso “Premio Musicultura”. E’ tra i vincitori di Area Sanremo. Vince il “Premio Mogol”, il “Premio Sergio Endrigo” e il “Premio Chris Cappell”.

Partecipa a XFactor, interpretando “The way you Make me feel” di Michael Jackson. Uno dei giudici, Skin, leader della band londinese Skunk Anansie, dirà di lei: “Hai uno stile tutto tuo, straordinario”.

È regista e scrittrice de “Il malinteso”, al Teatro Eduardo De Filippo, Roma. Apre il concerto di molti artisti di qualità del panorama italiano ed estero. Come Joe Barbieri e Alessio Bonomo, Uri Caine e Paolo Fresu. Collabora con Cheope, il figlio di Mogol, autore tra i più attuali e importanti della musica italiana, che scrive per Laura Pausini, Arisa, Michele Bravi, Alessandra Amoroso, Elodie. Riceve le attenzioni di professionisti quali Luisa Melis, figlia del mitico discografico della RCA.

un collage di immagini

È nel cast dello spettacolo teatrale “Poveri ma belli” con Massimo Ranieri e collabora con artisti legati alla scena Londinese e del New Jersey. Le sue esibizioni la porteranno al fianco di Pippo Baudo, Fabrizio Frizzi, Pino Daniele, Noa, Vinicio Capossela, ricevendo i complimenti di artisti e critici musicali come Tosca, Andrea Mirò, Ron, Michele Monina e Barry Harris – uno dei maggiori pianisti pop esistenti.

Tra il 2015 e il 2022 pubblica diversi lavori discografici: “Caso Caos”, “A piedi nudi sulla Terra”, “L’Alphabeto”, “Vittim e blue”, “Convivenza”, “L’astronauta”.

Firma due prestigiosi singoli “Se ci guarirà il tempo” e “Pensiero in libertà”,  con uno dei re del Jazz italiano: Fabrizio Bosso.

Porta con sé verve e grazia ereditate dal mondo della danza contemporanea, e un carattere ribelle.

Lo stesso che la porterà giovanissima ad andare a vivere da sola nella città eterna, Roma, per inseguire i suoi sogni artistici. Uno stile indomito: Niccolò Fabi commentando il suo brano “Ti rivedrei” le dice: “Mi ha ricordato Lucio Battisti“. La sua risposta è: “No, somiglio più a Frank Zappa, per le origini e l’interdipendenza”.

Ultimo importante riconoscimento: Vincitrice nel 2022 del Christmas Contest 30° edizione.  

Per la premiazione si esibisce nell’ultimo “Natale in Vaticano” – patrocinato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica della Santa Sede, e trasmesso il primo gennaio 2023 su CH5, presentato da Federica Panicucci.

Per l’occasione divide il palco con José Carreras, Amy Lee degli Evanescence, Gigi D’Alessio, Fiorella Mannoia, Cristina D’Avena, Orietta Berti, Aka 7even, Hevia, Neri Marcorè, Vincent Bohanan, il Sound of Victory Gospel Choir, Federica Pellegrini, Marcell Jacobs, Fiona May e Chiara Vingione, Elena Sofia Ricci, Leo Gullotta e Bianca Guaccero.

Esegue il suo brano “Ipotizziamo io e te” accompagnata dall’Orchestra Italiana del Cinema, diretta dal Maestro Adriano Pennino, storico arrangiatore e direttore d’orchestra di Giorgia, Vanoni, Lara Fabian, Michael Bolton, Nelly Furtado. Maestro che collabora in molti suoi lavori.

foto in primo piano

NaElia oggi

Dopo una breve pausa per prendersi cura del progetto più bello e importante di sempre – il suo piccolo Daniele – Eliana ha ripreso a scrivere, per dare vita a una serie di nuovi brani inediti, pubblicati in questi giorni.

Chiedo a NaElia come nascono le sue canzoni.

“Le mie canzoni vengono da un’ispirazione. Che può essere uno spunto, un’energia, un testo, una musica. Ma soprattutto da un flusso che mi attraversa. In quell’attimo tutto si sospende e semplicemente diventa un fatto compiuto, una composizione”.

“Mi piace il fatto che le mie canzoni possano essere fotografie, senza giudizi morali o prese di posizione. Non vorrei che il pubblico percepisse qualcosa di particolare, è bello che ognuno ci legga il suo vissuto. Le mie canzoni sono mutuabili e cangianti. Mi piacciono e non mi piacciono, a momenti alterni. Perché l’unico modo per vivere è cambiare”.

E alcuni dettagli su due brani chiave del suo percorso artistico: il primo importante riconoscimento italiano e l’ultimo suo inedito.

“Il formicolaio” con cui ho vinto il Premio De Andrè, è una canzone sul carpe diem, il valore del presente, la fiducia, la fede – pure fosse calcistica- nella costruzione di un unicum. Dal piccolo al grande, dal particolare al generale. Mostra la fragilità nella forza e il viceversa di una stessa moneta, due volti di una stessa impressione. La capacità di tessere nella magia del prezioso e sacro silenzio”.

“Piccola poesia”, che uscirà a dicembre, è un brano che nasce per l’assenza e dall’assenza. Il vuoto incolmabile dei giorni di una stagione fredda che stiamo vivendo. Tra una fotografia, in un libro appare “piccola poesia”,una storia di perdita dell’amore più grande, quello per i figli. Pause, silenzio e tanta psichedelica magia”.

un collage di immagini

Masterclass: NaElia, un caleidoscopio di stili.

I brani di Eliana hanno la leggerezza delle belle canzoni. Ma nascondono, oltre il dono di un talento naturale di scrittura, le suggestioni di grandi autori stilisticamente diversi tra loro.

Il comune denominatore” ricorda la scrittura di Niccolò Fabi.

[…[Guardami, ti accorgerai che sono poche le parole / Che in fondo tra la terra e il cielo / Ci siamo noi / Alberi, in cerca delle ali per volare /  ma in fondo i nostri sogni sono qui / Nell’orizzonte che la nostra costante, tra la terra e il cielo, tra la terra e il cielo / Il comune denominatore tra la terra e il cielo. Alzati, ti accorgerai che forse non servono le ali / e in fondo forse i nostri occhi sono qui / Nell’orizzonte che la nostra costante, tra la terra e il cielo, tra la terra e il cielo […].

In “Camaleonte” si sentono le influenze irriverenti e intelligenti di Jannacci e Silvestri, Bersani e Dalla.

[…] “Verde pedone e rosso arancione mi fermano / Pesca un limone: se è più giallo o marrone ti osservano / Ma la mia pelle bene, vive, sensibilità / Si veste di tele, si intinge nel miele / o questa nuova società / Verde carminio del sol magrebino che scende / E sfuma tutta la città / Ci vuole coraggio ci vuole vantaggio ci vuole coerenza  […] Camaleonte sono il re nuovo della giungla / cambio diecimila volte mantenendo l’identità “[…].

In una delle sue ultime canzoni- “Come se fosse” – NaElia sfiora il tema della caducità del tempo e dell’amore.

 […] E siamo ancora qui tra i tasti bianchi e neri / Sembriamo gli stessi, non siamo più quelli di ieri / Libera è la mente, faccio pochi passi tra la gente / E cerco settembre tra le foglie gialle e rosse / Tu amami come se fosse l’ultima volta, l’unica occasione / l’ultima passione rubata al caso, l’ultima emozione” […].

Alla chiusura del brano, al secondo 02:29, la voce si spegne in uno sospiro, come una candela in un soffio di vento, e viene da chiedersi quanto sia brava.

naelia in primo piano

In “Dove sei finita”, ritorna alle atmosfere jazzistiche, contaminandole con la sua voce soul e una scrittura poetica.

Navighiamo su mari limpidi / costruiamo spazi infiniti / E poi ci ritroviamo liberi / Verso nuove realtà / Dove sei finita? / scivolata nel cuore / Pura passione che brucia soltanto per te / Hai preso la mia vita e ne hai fatto un fiore / Che coglierò come l’attimo in cui amo te / E adesso siamo qui / Senza limiti e parole […] [Vorrei portare in un altro mondo […] Ma non posso farlo: ti sono vicino così […].

Con la voce che rimane in primo piano sul finale. Un finale che da solo vale mille cose banali che ascoltiamo ogni giorno in radio e televisione.

“La Primavera Della Pace”

Uno dei brani più belli del repertorio di NaElia, drammaticamente attuale per il momento storico – che racchiude lo spirito di un’artista che ha il coraggio e lo spessore di poter affrontare, come i grandi cantautori del passato, temi complessi – è ”La Primavera Della Pace”.

Toccante nella versione orchestrale, “La Primavera Della Pace” richiama la scrittura di Francesco De Gregori per l’uso delle immagini e delle parole. Mentre la linea melodica insegue aperture ariose e intense, che ricordano le tecniche autorali di “Margherita” di Riccardo Cocciante.

[…] “Paesi e città abbandonati / Il silenzio assordante e i soldati / Amori perduti in quartieri innevati  / E un’ aria che odora di fuoco / C’è bastato davvero così poco / Per farci capire che la guerra non è un gioco / Dove sei andata libertà bella? / Non c’è confine che valga una guerra / […] Cercare una via di fuga / Verso il senso di ogni nostra ruga / Abbandonare la nostra terra / Per una stupida e inutile guerra / Non vogliamo nessun padrone / Solo giustizia, rifugio e calore / Non vogliamo nessun padrone / Solo giustizia, rifugio e calore […]

Al minuto 02:32, sulla parola “Ruga”, la voce di Eliana si incrina per l’intensità dell’esecuzione, mentre l’orchestrazione rimane sospesa, per poi riprendere la sua planata verso il finale.

E come un naufrago su un’isola sperduta, nel mare così distratto e superficiale dell’attuale mercato discografico, mi ritrovo a pensare che c’è ancora qualcuno che scrive canzoni non per inseguire mode e notorietà. Ma per quella -atavica, necessaria, inspiegabile- urgenza di mettere a nudo l’anima. Qualcosa di raro e di bello.

“L’Insostenibile leggerezza [di NaElia] dell’essere, in qualche modo, speciale”.

un immagine presa da un concerto

Viene pubblicato in questi giorni il suo ultimo inedito “Piccola Poesia”.

Potete sostenere l’artista- per essere ricandidata al prossimo concerto di Natale su CH5 – ascoltandola dal 3 al 10 dicembre 2023 sulla pagina ufficiale Spotify della compilation Christmas Contest 2022, cliccando semplicemente sul brano num° 2: Naelia, “Ipotizziamo io e te”.

Potete seguire NaElia su Instagram, Spotify, Bandcamp e sul canale YouTube.

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Gae Capitano
Gae Capitanohttps://gaecapitano.it/
Paroliere, compositore, arrangiatore e musicista italiano. Disco d’Oro – Disco di Platino – Finalista Premio Tenco – Vincitore Premio Lunezia Autori- Vincitore Premio Panchina, Resto del Carlino – Vincitore Premio Huco- Finalista Premio De Andrè – Valutazione Ottimo Mogol e Docenti Centro Europeo di Toscolano