Project Itoh – Il futuro dell’umanita’ in tre storie di questo grande scrittore

Nel panorama della letteratura di fantascienza giapponese, pochi autori hanno lasciato un’impronta così profonda e duratura quanto Satoshi Itō, meglio conosciuto con lo pseudonimo “Project Itoh“.

Le sue opere, intrise di una mistica distopica e una profonda riflessione filosofica, hanno catturato l’immaginazione di lettori in tutto il mondo, arrivando all’estasi suprema attraverso le trasposizioni in film d’animazione dei suoi romanzi.

Con uno stile di scrittura che si distingue per la sua complessità narrativa e una prosa coinvolgente, Project Itoh ha saputo dipingere mondi distopici tanto realistici quanto inquietanti.

I suoi romanzi affrontano in modo avventuroso ed emozionante le delicate tematiche cruciali come il controllo sociale, le implicazioni della tecnologia sulla società umana e le sfide morali che affrontiamo nel perseguire il progresso a tutti i costi.

Ma ciò che rende le opere di Itoh davvero straordinarie è la sua capacità di sviluppare psicologicamente ed emozionalmente i suoi personaggi, esplorando il complesso intreccio tra l’animo umano e l’ambiente urbano e politico, dando vita a protagonisti che lottano con dilemmi etici, conflitti interiori e non possono mai fuggire dalle conseguenze delle proprie azioni.

Inoltre, l’influenza di Project Itoh si estende oltre il mondo della letteratura e del cinema, ispirando una nuova generazione di artisti e autori, tra cui il celebre creatore di videogiochi Hideo Kojima.

L’approccio di Itoh alla narrativa e ai temi distopici ha spesso trovato eco nei videogiochi di Kojima, sempre creando controversia tra chi ama e odia queste storie come fu la celebre saga di Metal Gear oppure il più recente futuro distopico di Death Stranding.

In questo articolo, esploreremo i sogni e gli incubi di Project Itoh attraverso tre stupendi film d’animazione tratti dai suoi romanzi, tre tappe fondamentali della fantascienza moderna che continuano a far battere il cuore dei fans di tutto il mondo.

Harmony (2015)

Harmony 2015 movie Project Itoh

Iniziamo con una avventura sci-fi tutta al femminile tra tre giovani amiche: TuanCian e l’affascinante e disturbata Miach Mihie.

Miach e’ senza dubbio la personalita’ piu’ forte, reduce da un passato orribile come superstite ai campi di prigionia in centro Europa, trovando poi nuova vita con una famiglia adottiva in Giappone.

Tuttavia, la ragazza non sopporta il controllo del sistema centralizzato che monitora ogni aspetto pubblico e privato della popolazione, considerandolo un altro tipo di prigionia dorata e sorridente.

La depressione arriva al punto del suicidio, cercando di convincere le amiche e ingoiare delle pillole per essere definitivamente libere, ma fortunatamente loro non riescono ad andare fino in fondo come Miach.

Tredici anni dopo le due superstiti si incontrano di nuovo, proprio mentre Tuan, diventata un agente segreto, sta rientrando da una complicata missione all’estero.

Proprio mentre stanno amorevolmente mangiando assieme al ristorante, rievocando il doloroso ricordo della loro cara MiachCian afferra improvvisamente un coltello e si taglia la gola davanti alla sua amica.

A quel punto Tuan inizia a indagare sul suicidio, anche perche’ Cian non e’ stata la sola, ma anzi in tutto il paese migliaia di persone si sono uccise inaspettatamente e contemporaneamente.

Mentre la sua missione la porta sempre piu’ lontana da casa, la voce del fantasma di Miach diventa sempre piu’ forte, fino ad insinuare il dubbio nella mente di Tuan che la sua vecchia amica forse non e’ mai veramente morta.

I registi Michael Arias e Takashi Nakamura portano su schermo il romanzo piu’ elegante di Project Itoh, con giovani protagoniste in stile sexy adolescenziale tipico dei manga, ma un anima drammatica e matura che affonda le unghie nel cuore nero della razza umana.

Insomma, in breve, un capolavoro totale e assoluto da amare e idolatrare, nei secoli dei secoli.

L’impero dei cadaveri (2015)

The Empire of Corpses 2017 movie Project Itoh

Il secondo film ha un’ambientazione decisamente diversa, ponendosi come seguito dell’immortale Frankenstein di Mary Shelley, il primo vero prototipo della letteratura fantascientifica moderna.

Svolgendosi verso la metà del 1800, in quest’altro passato distopico la creatura dello scienziato Victor Frankenstein è soltanto la prima (non a caso chiamato “The One“) di una nuova realtà dove resuscitare i morti è una pratica all’ordine del giorno.

Purtroppo, anche potendo far rivivere i cadaveri, non si può donare loro un’anima; così vengono addestrati attraverso computer e schede perforate a svolgere qualsiasi attività e lavoro, sia civile che ovviamente anche in campo militare.

Il protagonista di questa storia è il giovane laureando in medicina John Watson, talentuoso ricercatore che ha fatto scandalo quando resuscita il cadavere dell’amico e collega Friday.

Invece di arrestarlo, il governo britannico lo affianca al celebre Capitano dell’intelligence Frederick Burnaby per una missione nel cuore dell’Afghanistan: trovare il diario originale di Frankenstein, per riuscire finalmente a creare cadaveri con un’anima come The One.

Nel mezzo della guerra e gli attentati terroristici, Burnaby, Watson e il fidato Friday dovranno farsi strada tra verità e menzogne per arrivare faccia a faccia contro The One, anche lui alla ricerca del diario per resuscitare l’amata sposa che il suo creatore gli aveva negato tanti anni prima.

Rendiamo onore al regista Ryoutarou Makihara che riesce nella non facile impresa di “strizzare” l’immenso romanzo di Project Itoh in poco più di due ore ad alta tensione emozionale e narrativa.

L’impero dei cadaveri non è solo horror/fantascientifico, ma un sunto della morale spietata nella politica moderna, dove tutto ha un prezzo ed è in vendita, compresa la vita e la morte della gente.

Insomma parliamo di un altro pilastro della fantascienza e dell’animazione, che ogni vero cinefilo dovrebbe lustrare ogni giorno nella sua collezione.

L’organo genocida (2015)

Genocidal Organ 2015 movie Project Itoh

Con il terzo e ultimo film di oggi torniamo all’opera di Project Itoh che più di tutte ha influenzato l’amico Kojima nel realizzare Metal Gear Solid, in particolare uno dei migliori capitoli della saga e caposaldo assoluto del mondo dei videogiochi, Peace Walker.

Infatti, il mondo è sotto l’egemonia dei mezzi di controllo dei loro governi, che spiano e intercettano qualsiasi attività anche solo supposta come illecita e strangolano la popolazione mondiale in un regime totalitario militarista.

Eppure, nonostante il rigido apparato militare e tecnologico, le rivolte e i genocidi sono in aumento in tutte le nazioni del mondo, seguendo una scia che si lascia dietro le tracce del misterioso ex agente segreto americano John Paul.

Per fermare l’escalation di violenza e morte, viene creata una task force speciale sotto il comando di Clavis Shepherd, che segue gli indizi e i cadaveri seminati da Paul fino ad arrivare alla sua bella complice Lucia Škroupova, esperta di lingue e psicologia di massa.

Infatti, scopriamo che è John Paul stesso ad innescare questi genocidi, attraverso la stimolazione con alcuni meccanismi del linguaggio non della mente, ma un vero e proprio organo nel corpo umano che è preposto all’odio e il massacro indiscriminato.

Così, quando Clavis arriva finalmente faccia a faccia con il suo nemico, a quel punto non è più sicuro di quale parte voglia stare, terrorizzato dall’uso che potrebbe fare il suo governo di una simile tecnologia.

Il regista Shukō Murase mette in scena un action di spionaggio degno di Metal Gear, con gli stessi temi fondamentali come l’inganno e la manipolazione delle masse e l’uso indiscriminato delle menti e i corpi degli stessi soldati, potenziati tecnologicamente e sfruttati allo stremo per ogni tipo di agenda politica.

Un’opera unica e inimitabile che è il perfetto testamento cinematografico di Project Itoh, un autore capace come pochi di intrattenere alla grande il suo pubblico, mentre allo stesso tempo ci fa riflettere con preoccupazione sui lati più oscuri dell’evoluzione della nostra società. Un evoluzione tecnologica a cui troppo spesso si accompagna una devoluzione morale delle nostre anime, tornando indietro alle barbarie dell’età della pietra mentre ci spingiamo sempre più avanti nelle affascinanti promesse del futuro.

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!